Buonasera Peccatrici, segnaliamo un romanzo di grande successo, che sbarca in Italia, edito da Vallardi A. John Strelecky presenta “Il caffè alla fine del mondo”. E segnate l’importantissima data di domani, 3 maggio 2019! Se vi aggirate a Milano… tutte le notizie all’interno della segnalazione.
Per trovare la felicità, quella vera,
basta il tempo di un caffè (e il libro giusto)
• Un fenomeno editoriale nato grazie al passaparola
• In classifica stabile al primo posto da oltre un anno
• 1 milione e mezzo di copie vendute solo in Germania
• Tradotto in 35 lingue
• L’autore ospite insieme a Barack Obama
al World Leadership Summit di Colonia 2019
John Strelecky è un self made man, che ha costruito il proprio successo avendo il coraggio di non seguire schemi prestabiliti. Dopo una carriera ad alto livello perde il lavoro. Per lui non è un fallimento, ma un’opportunità che gli consente di scoprire e perseguire la sua vocazione più autentica. Il caffè alla fine del mondo parla proprio di questo: di come sia fondamentale capire che cosa vogliamo veramente dalla vita e che cosa ci rende felici, per poter trovare la strada più adatta a noi, quella in cui possiamo fare la differenza.
Strelecky porta la sua esperienza nelle scuole e università di tutto il mondo, dove spiega ai giovani come proiettarsi verso ciò che fa per loro. Il suo messaggio, pieno di speranza, è che ognuno di noi può trovare la propria strada e che solo quando la riconosciamo possiamo avere il successo che meritiamo.
Il caffè alla fine del mondo
«Fermati! Chiediti se sei felice. Prenditi il tempo di capire se quella che stai vivendo è la vita migliore possibile Chiediti perché sei qui. Che cosa vuoi. E come fare a ottenerlo. E se senti che il tuo futuro ti sta sfuggendo tra le mani ogni giorno di più, allora Il caffè alla fine del mondo è la risposta che stai aspettando».
A volte nella vita quello che sembra un fastidioso imprevisto si rivela una scorciatoia verso la felicità. È ciò che accade a John, il protagonista, un uomo che va sempre di fretta ma che un giorno, bloccato dal traffico, è costretto a rallentare e imboccare un cammino secondario. John non sa che quello che sta per incontrare – un misterioso caffè in mezzo al nulla – lo cambierà per sempre.
Quando legge il menù per scegliere cosa ordinare, insieme alle specialità del giorno trova tre domande su cui gli avventori sono invitati a riflettere: Che ci fai qui? Hai paura della morte? Sei appagato?
La prima reazione di John è incredulità e fastidio. Ma grazie a Mike, il gestore del locale, Casey, la cameriera e Anne, una pubblicitaria, John inizia un inaspettato percorso interiore che lo porterà a guardare a se stesso in modo completamente nuovo. E quando ripartirà, lo farà con la sensazione cristallina di essere una persona più felice.
Sì, perché il caffè alla fine del mondo esiste ed è dentro di noi, è il luogo dove tutte le nostre domande trovano risposta, dove i nostri desideri appaiono nitidi e raggiungibili, e dove finalmente possiamo trovare il coraggio di prendere in mano la nostra vita e di cambiarla.
Il caffè alla fine del mondo è una riflessione poetica sul senso profondo della felicità, che ci insegna quanto a volte sia importante perdersi per ritrovare se stessi. Un libro da tenere sul comodino, da leggere e rileggere, per non scordarci mai che affrontare noi stessi è l’unica via verso la felicità.
L’Autore
John Strelecky è nato a Chicago nel 1969. Dopo la laurea diventa pilota d’aereo, ma a causa di un problema cardiaco non viene ammesso alla United Airlines. La sua vita cambia corso: prende una seconda laurea alla Kellogg School of Management e diventa consulente per la grande industria. All’arrivo della crisi economica si trova di nuovo senza lavoro e decide di ripartire da zero, dopo un lungo viaggio intorno al mondo con la fidanzata, oggi moglie. Al ritorno autopubblica il suo primo libro, Il caffè alla fine del mondo, che diviene un caso editoriale nato dal basso. A oggi i suoi libri, tradotti in 35 lingue, hanno venduto oltre 3 milioni di copie in tutto il mondo.
UN MESSAGGIO DALL’AUTORE
«Tutto è cominciato con quello che all’epoca mi sembrò un evento sconvolgente: venni licenziato dalla mia azienda, in gravi difficoltà per la crisi economica. Dopo quattro anni a 80 ore di lavoro alla settimana, improvvisamente mi trovavo esausto e senza prospettive. Io e la mia allora fidanzata, oggi moglie, affrontammo la situazione in un modo che per molti era una pazzia: decidemmo di seguire il nostro cuore e viaggiare per il mondo. Siamo stati via per quasi un anno, abbiamo percorso più di 120.000 chilometri spendendo meno di 35€ al giorno in due. Un’esperienza che ci ha cambiato completamente la vita. Al nostro rientro, il mio vecchio datore di lavoro mi chiese di tornare. Ero senza soldi e senza piani per il futuro, e accettai riprendendo i vecchi ritmi. Una sera, mentre rincasando da una delle tante trasferte, un pensiero mi colpì: che cosa risponderei a chi mi chiedesse: “qual è in questo momento il senso della tua vita?”. Una volta a casa, cominciai a scrivere. Sentivo l’urgenza di comunicare la contrapposizione tra i sentimenti provati nel corso dell’anno trascorso in attività che mi facevano sentire veramente vivo, e quelli di oggi. Era come se non fossi io a scrivere, come se le parole arrivassero da altrove e attraverso la mia mente e le mie mani si fissassero sullo schermo. Ho fatto la stessa cosa per ventun giorni. Scrivevo senza rileggere, senza sapere quali parole avrei digitato sulla tastiera. Alla fine dei ventuno giorni sentii che era ora di smettere. Ho stampato quello che avevo scritto e l’ho lasciato lì per una settimana. Poi l’ho letto. Leggendo per la prima volta il mio libro ho provato emozioni profonde. E sono grato ai tanti lettori che evidentemente hanno sentito la mia stessa connessione con Il caffè alla fine del mondo».