Trama:
Greta Abott è cresciuta con gli amorevoli genitori in California, in una comunità hippy. Di quell’infanzia spensierata conserva tanti ricordi felici, una fila di braccialetti colorati e un look bohemiene che poco c’entra con la vita che conduce a Manhattan, città in cui si è trasferita anni prima per motivi di studio. Greta non è affatto come sembra: dietro quell’aria svagata e allegra si nasconde una professionista ambiziosa, che lavora in una delle società di consulenza più conosciute degli Stati Uniti. È determinata a dimostrare a se stessa (e al suo ex fidanzato che l’aveva etichettata come ragazza senza ambizioni) che ha stoffa a sufficienza per arrivare in alto.
A soli ventidue anni, c’è ben poco che riesca a fare oltre al lavoro, che la assorbe per quindici ore al giorno. E la situazione peggiora quando viene coinvolta come consulente nella nuova campagna politica di Alexander Suarez, considerato “il nuovo Obama”, che potrebbe essere il primo immigrato sudamericano a diventare presidente degli Stati Uniti. Risucchiata in un vortice di scadenze e orari massacranti, sogni e idealismo, Greta si ritrova a vivere in prima linea un momento cruciale nella storia del suo paese.
Ed è proprio in quel momento, quando meno pensa all’amore, che Diego, da anni sua cotta segreta, comincerà ad accorgersi di lei. Eppure non è proprio il suo tipo: Diego sta cercando una brava ragazza messicana, senza grilli per la testa, con cui sposarsi e metter su una famiglia numerosa. Cosa può farsene di un’hippy californiana in carriera?