Recensione ROGUE di Maria Antonietta Capasso

A CURA DI MOIRA.

ROGUE: Winds of War (vol. 1 Chronicles of Ireland Series)
di Maria Antonietta Capasso
DATA DI USCITA: 14 FEBBRAIO 2023
SELF PUBLISHING
DISPONIBILE IN FORMATO KINDLE/COPERTINA FLESSIBILE (347 PAGINE)

TRAMA:

«Lo sai cosa vuol dire in realtà la parola “rogue”?»
Mascalzone, furfante, canaglia. Ribelle. Rogan Doyle ha chiuso con il suo nome e il suo passato quindici anni fa, quando ha lasciato la malavita di Dublino per raggiungere il clan O’Connor a Boston e diventarne membro.
Dietro di sé, un lutto mai elaborato e un folle amore. A Boston è diventato Rogue, il braccio destro e migliore amico di Axel, una spalla forte per tanti dei suoi amici e fratelli.
La lealtà che sente verso il clan, Ryan Doherty e i suoi mille segreti, però, lo spingono a tornare di nuovo a Dublino, dove si scontra con una realtà ben diversa da quella che ricordava.
Una realtà che lo costringe a fare i conti col suo passato e con la corazza che si è costruito attorno, incrinata dall’incontro con Keira O’Neill. Giovane, ribelle, fresca come il mare d’Irlanda e imprevedibile come le tempeste che ne sconvolgono il territorio,
Keira è invischiata in un meccanismo oscuro e Rogue ne è attratto come una falena che gira attorno alle fiamme.
Ma Keira è proibita.
Perché è la figlia di uno dei suoi fratelli.
Perché gli ricorda sua sorella Jennifer.
Perché non vuole sporcarla col tanfo della criminalità in cui lui nuota dalla nascita.
Perché è una boccata d’aria fresca che uno come lui non potrà mai permettersi.
Ma un cuore che torna a battere dopo tanto tempo potrà più essere ignorato?
TW: presenza di contenuti espliciti, linguaggio scurrile, scene di sesso, violenza, uso di armi. Si raccomanda la lettura a un pubblico adulto e consapevole.
Rogue: Winds of War è il primo volume della Chronicles of Ireland series, sequel spinoff della UnLimited Series (mafia romance): si tratta di standalone autoconclusivi, ma la lettura della trilogia è fortemente raccomandata per meglio capire gli intrecci narrativi.

Ben ritrovate carissime Peccatrici,

il viaggio di oggi ci porta da Boston nella verde terra d’Irlanda ed è qui che soffiano i venti di guerra di “ROGUE: WINDS OF WAR”, quindi scordatevi la villeggiatura e le gite turistiche, lasciate perdere mappe, macchine fotografiche e souvenirs vari perchè qui si fa sul serio.
Per chi non conoscesse Rogue, il braccio destro di Axel O’Connor – il leader dei Six – consiglio vivamente di leggere prima la trilogia UnLimited di cui questo libro (il primo della serie Chronicles of Ireland) è una costola altrimenti rischiereste di sottovalutarlo e di non capirlo fino in fondo. E vi mangereste le mani, io ve lo dico.

Ma veniamo a noi: Rogan Doyle – Rogue – decide, dopo 15 anni di esilio volontario, di rientrare a Dublino lasciando Boston e i suoi bràithre per rintracciare e braccare un “traditore” e per andare a dare manforte ai Red Deers, la cellula irlandese dei Six indebolita dalle continue faide con i clan rivali. Ma non sono gli unici motivi che spingono il “rosso” ad allontanarsi dall’America anche se tornare in patria lo costringerà giocoforza ad affrontare i fantasmi che non lo hanno mai abbandonato nonostante gli anni, un oceano di mezzo, tante donne e tanti guai e una nuova vita. E adesso quei fantasmi sono pronti a chiedergli il conto.

Si unisce quindi ai Deers per seguirli nella lotta e al Malone’s, il pub gestito dagli irlandesi e loro quartier generale(ricordatevi che un irlandese non è un alcolizzato…è solo un irlandese…), incontra Keira O’Neill, la giovanissima nipote del capoclan – Blair McGrath – che prova per lui un astio inveterato e lo considera la causa di tutti i suoi mali.

“Di cosa? Di un uomo come te?Del numero due del clan O’Connor, per cui ho perso la mia famiglia?”sbottò, poi un singulto la scosse. “Tu non sai un caxxo di me, di quello di cui ho bisogno e di ciò che desidero”

Rogue lo sa benissimo di portare solo morte e dolore con sé – lo ha anche tatuato sul bicipite destro “King of pain” – non è fatto per una compagna e una famiglia: ci ha già provato in passato ed è chiaro che vivere solo e oltre i limiti della legalità è l’unico stile di vita a cui può ambire un dannato come lui. Se solo Rogue fosse questo e basta però…..
E invece il “rosso”, l’eterno secondo, ha un universo ben più grande da raccontare e che tenta disperatamente di soffocare: è in lotta non solo col mondo, ma soprattutto con se stesso e i suoi sensi di colpa. Ed è ora di saldare i debiti col passato anche attraverso gli occhi di Keira che non è soltanto una bambina con le ginocchia sbucciate e bisognosa di capire qual è la parte giusta della barricata in cui stare, ma è una giovane donna – una figlia di Dublino – che aspettava l’arrivo di un Uomo che le desse tutte le risposte e sicurezze che le mancavano. Un uomo da poter chiamare “famiglia”, la stessa che cerca Rogue.

Parlare ulteriormente della trama non è possibile, si rischiano spoiler colossali (sia per chi già conosce la serie UnLimited che per chi lo deve ancora fare), quindi questo è tutto ciò che saprete: vi dico però che, come nel suo stile, l’autrice ha “costruito una piramide di intrecci, legami, personaggi, colpi di scena che se vi distrarrete un attimo per bere un caffè, potrebbero sfuggirvi dettagli importanti. Non fatelo.

Metabolizzerò più avanti le sensazioni che mi ha dato, ora vado di getto e vi dico che ne penso: scritto benissimo innanzitutto con le pause giuste, dialoghi centrati (non solo quelli che intercorrono tra Rogue e Keira), ha vivisezionato ogni scena presente non lasciando nulla al caso e all’approssimazione.
Tiene costantemente sotto tiro le dinamiche dei clan (attenzione perchè spinge il pedale sull’IRA) e la sua conoscenza in materia è notevole così come le diapositive sulla terra irlandese che da soli varrebbero il libro.

Non “sprecate” questa lettura soffermandovi unicamente sulla parte emozionale ed erotica (che è davvero molto, molto intensa), ma guardate il lavoro fatto da Maria Antonietta Capasso per portarvi nel suo mondo: c’è dentro molto di più di un ottimo Romance e le buone occasioni non vanno mai gettate al vento. I romanzi etichettati come “commerciali”, “d’evasione” avrebbero maggior spicco se presi, trattati ed “elaborati” come questo (parere personalissimo).

Nello scrivere ROGUE – WINDS OF WAR ho captato la tensione, l’orgoglio e la passione della Capasso di dare tutto ciò che aveva in questo libro: l’ho immaginata, alla fine, come la sua omonima regina di Francia salire i gradini del patibolo e affrontare il giudizio e il suo destino a testa alta: ecco, c’è solo una differenza.

Che la mannaia l’ha calata lei.

Signore, venite in Irlanda e godetevi il panorama dalle Cliffs of Moher: vi mozzerà il fiato. Moira.

5 PIUME!

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