Informazioni su Cristina Rotoloni

Scrittrice, editor e lettrice accanita.

Recensione Hearts Race di Rebecca Smith

GENERE: Age gap romance (Content warning: light toxic, contiene scene dettagliate di sesso e linguaggio scurrile)

PREZZO EBOOK: 1,99 euro per la prima settimana, dopo 2,99 euro

DATA DI USCITA: 30/03/2021

NUMERO DI PAGINE: 340


TRAMA


Il cuore corre veloce e hai due possibilità: frenare o continuare la gara, con il rischio di sfracellarti… o di innamorarti sul serio. Con una famiglia particolare alle spalle, Sunrise non sa cosa sia il vero amore fino a che, con una promessa, Sol la depreda di un pezzo di cuore. Quando è solo una bambina, infatti, le promette che per lei ci sarà, sempre. E allora perché adesso che è cresciuta, l’uomo la ignora e la tratta come un fastidio? Famoso pilota di formula uno, senza limiti di velocità sulla pista e nella vita, Sol non sopporta la piccola Sunrise. Per quanto lei ci provi e gli tenda la mano, lui non sembra intenzionato a cedere. Non può lasciarla entrare nella sua esistenza, non può mantenere la sua promessa. Lui è un ingranaggio rotto che non le porterebbe altro che guai. Il problema è che la vita è capricciosa e fa un po’ come vuole, e così la strada che Sol tenta di imboccare per allontanarsi da Sunrise finisce per avvicinarli. È sbagliato, illogico, pericoloso.  Troppe ombre si addensano sulle loro teste, ma Sunrise è decisa ad abbattere il muro e non è detto che Sol, finalmente, la accolga nel suo cuore.

RECENSIONE

Buongiorno, Peccatori e Peccatrici.

Oggi parliamo dell’ultimo romanzo scritto da Rebecca. Ho letto altri suoi libri e questo per me è stata una novità perché è un genere diverso. Confesso che quando sono stata informata che la protagonista aveva 17 anni e che andava per i 18, mentre il protagonista ne aveva 30, ho temuto di trovare una storia che avrebbe potuto infastidirmi, ma non è stato così. La Smith di questo nuovo romanzo, mi ha stupita, piacevolmente. I personaggi sono stati trattati con rispetto e anche dove le scene sono un po’ più spinte o i termini un po’ più forti, non risultano mai veramente volgari. È un testo scurrile a tratti, certo, ma nulla che non si sia già letto in giro.

Sunrise, dal nome di un cocktail, come lei precisa, è la figlia di un uomo importante. È bella da far male e può avere tutto quello che vuole, almeno a livello materiale, ma non può avere la cosa più importante: l’amore. Cresciuta come donna oggetto in una famiglia che non la rispetta nella sua individualità, trova attenzioni, come quelli di un fratello maggiore, in Endimyion. Lui è la sua ancora di forza nelle sue debolezze da bambina, colui che le promette di esserci per sempre, ma che poi l’abbandona. La Sunrise ragazza non ha mai smesso di amarlo e nonostante il dolore del distacco cercherà sempre di esserci per lui. E qui sorge una domanda: quanto c’è nel cuore di questa giovane donna corrispondente a un sentimento vero o a un innamoramento dovuto all’ideologia nata in tenera età verso un uomo? Sarà il romanzo a rivelarcelo e non potrete fare altro che leggerlo per scoprirlo.

Mi chiamo Sunrise Templeton e quella che stai per leggere è la mia storia. Il racconto di come mi sia innamorata di lui fino a esserne quasi ossessionata.

Endimyion e un campione di formula uno, colui che vince quasi sempre. È desiderato da tutte le donne, ma non si lega mai a nessuna. Lui ha un cuore duro, stracciato da un passato che gli ha fatto male e che lo ha portato a mettere distanza da tutti, tranne che da quella “mocciosa” di Sunrise che imperterrita torna nella sua vita, nonostante la tratti male. Per un uomo di trent’anni non è altro che una ragazzina e, pur intuendo che lei sia legata a lui da sentimenti ben più forti, non può accettare le sue avance. Ci gioca su, però, la deride, senza rendersi conto che quell’atteggiamento nasce dal suo senso di colpa per averla abbandonata e forse da qualcos’altro che non è in grado di accettare. Nei loro conflitti entrano terzi incomodi che accendono di continuo la miccia e una minaccia che riporta Endimyion a un passato che non ha mai dimenticato e di cui ne porta le cicatrici sul corpo oltre che nell’anima. Quando Sunrise sarà in pericolo dovrà fare una scelta, ma ormai potrebbe essere lei ad aver scelto per entrambi.

 (…) Invece lui, Endimyion Gideon Cartwright, si erge solitario a combattere contro dei ricordi strazianti.

Potrebbe sembrare che vi ho detto tanto, ma in realtà non vi ho rivelato praticamente nulla. I personaggi ci faranno sudare e ci saranno momenti in cui avrete voglia di sbatterli al muro.

Sunrise è descritta bene nelle sue fantasie adolescenziali. Ha tutta la caparbietà della sua età e la sofferenza tipica di un periodo della vita dove l’amore ha un significato elevato e utopico.

Il romanzo è un battibecco continuo, nella battaglia di due anime che si erano trovate, poi perse e che ora faticano a crescere attraverso lo scorrere degli eventi che le destabilizzano. Ho scritto “crescere” perché non sarà soltanto Sunrise a doverlo fare. Le figure di contorno accompagnano bene la narrazione e non sono mai invadenti, forse a tratti qualcuna svanisce un po’ troppo per tornare quando la si era dimenticata o ci si chiedeva che fine avesse fatto. Posso dire che ad oggi è forse la storia che ho apprezzato di più di Rebecca. Ho trovato alcuni sprazzi divertenti, altri coinvolgente e i personaggi chiari. Ho gradito maggiormente la prima metà della narrazione, nella seconda parte avrei preferito meno conflitti tra i protagonisti e più dettagli sugli sviluppi che li circondavano. Mi sarebbe piaciuto conoscere in modo più evidente delle figure secondarie che mischiano le carte in tavola mettendo un po’ di pepe nella storia.

Per me la differenza di età è trattata bene, ma ricordo che la protagonista compie 18 anni durante la narrazione e che il protagonista ne ha 30.

Credo che per Rebecca sia la prima esperienza con questo genere e le posso dire che dal mio punto di vista può continuare perché ha ottenuto un buon risultato. Brava.

Vi auguro una buona lettura, certo che anche voi troverete piacevole sfrecciare in pista insieme alle emozioni di Sunrise e Endimyion.

A presto.

Cristina

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Cover Reveal Hearts Race di Rebecca Smith

Buongiorno, Peccatori e Peccatrici, oggi conosciamo l’ultimo lavoro di Rebecca Smith in uscita il 30 marzo .

Guardate la cover, come vi sembra?

TITOLO: Hearts Race

AUTORE: Rebecca Smith

GENERE: Age gap romance (Content warning: light toxic, contiene scene dettagliate di sesso e linguaggio scurrile)

PREZZO EBOOK: 1,99 euro per la prima settimana, dopo 2,99 euro

DATA DI USCITA: 30/03/2021

NUMERO DI PAGINE: 340

TRAMA
Il cuore corre veloce e hai due possibilità: frenare o continuare la gara, con il rischio di sfracellarti… o di innamorarti sul serio. Con una famiglia particolare alle spalle, Sunrise non sa cosa sia il vero amore fino a che, con una promessa, Sol la depreda di un pezzo di cuore. Quando è solo una bambina, infatti, le promette che per lei ci sarà, sempre. E allora perché adesso che è cresciuta, l’uomo la ignora e la tratta come un fastidio? Famoso pilota di formula uno, senza limiti di velocità sulla pista e nella vita, Sol non sopporta la piccola Sunrise. Per quanto lei ci provi e gli tenda la mano, lui non sembra intenzionato a cedere. Non può lasciarla entrare nella sua esistenza, non può mantenere la sua promessa. Lui è un ingranaggio rotto che non le porterebbe altro che guai. Il problema è che la vita è capricciosa e fa un po’ come vuole, e così la strada che Sol tenta di imboccare per allontanarsi da Sunrise finisce per avvicinarli. È sbagliato, illogico, pericoloso.  Troppe ombre si addensano sulle loro teste, ma Sunrise è decisa ad abbattere il muro e non è detto che Sol, finalmente, la accolga nel suo cuore.

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Recensione “Regalami l’ultimo sorriso dell’anno” di Roberta Marziota

Ciao, miei cari Peccatori e Peccatrici, il romanzo di cui vi parlo oggi non lo stavo per continuare. Che grave errore avrei fatto. Per fortuna sono una che arriva sempre alla fine e non si ferma alle prime pagine. Ma andiamo con ordine partendo dalla quarta di copertina.

TRAMA

Valigia pronta, sciarpa al collo e cappottino stretto in vita, Gioia Bianchi è pronta per fare ritorno, come ogni anno, nel suo borghetto d’origine: Nesso. Nonostante il suo lavoro affermato come grafica e la sua indipendenza economica, la sua famiglia preme affinché lei si trovi un bravo ragazzo e si fidanzi. Stufa delle loro pressioni, specie della tanto temuta Zia Amelia, deciderà che per far cambiare loro idea, servirà una terapia d’urto, così, d’accordo con il suo migliore amico Thomas, andrà alla ricerca del fidanzato peggiore da presentare. Conoscerà Edoardo, il buzzurro montanaro, temuto da tutti in paese per la sua arroganza e la sua scarsa inclinazione al dialogo. Ma i pregiudizi della gente rispecchiano per davvero la realtà? E se quel buzzurro nascondesse più sorrisi che grugniti? Con la complicità di qualche fiocco di neve e del brio del Natale, le vite di Edoardo e Gioia si uniranno in un gioco dove menzogna e verità diventeranno facce di una stessa medaglia, e amore e odio si mischieranno per dare vita a sentimenti che li cambieranno per sempre.

RECENSIONE

Eccomi, ripartiamo dal fatto che stavo per fare la sciocchezza di passare a un altro racconto di Natale. Le prime pagine di questa storia non erano male, ma per me non così coinvolgenti da tenermi incollata alle pagine. Per due giorni ho letto qualche riga senza impegnarmi troppo. Stavo per iniziarne un altro, ma io non lascio mai un libro a metà e mi sono convinta a superare le prime quindici pagine dove mi ero bloccata e… mi ha rapita. L’ho iniziato e finito. Cosa mi è piaciuto? L’ambientazione a Nesso, in provincia di Como, che non ho mai visitato, ma che spero di farlo un giorno. Mi sono innamorata delle descrizioni. Di Tom-Tom, l’amico stravagante della protagonista Gioia. Di Edoardo il ragazzo buzzurro. Della famiglia dove si svolge la storia, ma anche il mitico padre del protagonista. Faccio prima a dirvi: tutto. Sì perché ho apprezzato molto il discorso sul Natale, sul desiderio di viverlo e la nostalgia che ne consegue. La realtà dei rapporti conflittuali con i parenti e il crearsi aspettative che ci portano a vedere negli altri quello che non sono, che ci portano a sbagliare pensando così di renderli felici. Più di tutto, ho apprezzato l’amore nato da uno scontro verbale tra due ragazzi che hanno avuto il coraggio di andare oltre le apparenze. I due protagonisti sono splendidi. In più, in tanta rudezza di due uomini di montagna, ho trovato solo un’infinita dolcezza. Ho sorriso spesso durante la lettura. Non so se vi capita mai, cari Peccatori e care Peccatrici, ma ultimamente ho bisogno di dolcezza e magia. Ho bisogno di emozionarmi aggrappata alla meraviglia delle feste passate. Sto recuperando per questo motivo le letture dedicate al genere natalizio e devo dire che questa mi ha scaldato il cuore.

È una storia che vi consiglio.

A presto.

Cristina

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Recensione Come una sinfonia di Mathilde Black

Buongiorno, miei cari Peccatori e Peccatrici, oggi parliamo di un romanzo storico edito dalla Mondadori.

TRAMA

San Pietroburgo, 1877. È inconcepibile che una ragazza si dedichi alla musica e possa accedere al Conservatorio, soprattutto se orfana e priva di lignaggio. Eppure grazie all’anziano conte Dashkov, proprietario della tenuta dove presta servizio, il sogno di Tchandra sembra avverarsi, ma ciò provoca verso di lei il risentimento dell’affascinante Dmitr, che la crede l’amante del padre. Il giovane tuttavia non può reprimere l’attrazione che prova per lei e, quando si vede costretto a partire per la guerra, si accorge di non aver fatto pace né con se stesso né con Tchandra. Riuscirà una musica lontana ad accarezzargli l’anima accendendo i suoi sensi?

RECENSIONE

Ogni volta che mi propongono uno storico della Mondadori lo leggo volentieri perché so di andare sul sicuro. Non mi annoiano mai e posso confermarlo anche questa volta. Ci troviamo in Russia, dove la misera vita di un’orfanella cambia radicalmente quando viene presa a servizio nella casa di un conte. Quel piccolo corpo scheletrico e infreddolito, ha nelle mani un dono ben più grande del saper fare le pulizie: la musica. Dashkov è un virtuoso e nota da subito il talento della bambina e la prende sotto la sua ala protettiva. Una scelta giusta, ma totalmente sbagliata in un’epoca in cui tali atteggiamenti non erano visti di buon occhio. Una “serva” non poteva aspirare a nulla se non a soddisfare i desideri del suo padrone; lo stesso conte subirà le conseguenze delle sue scelte, primo fra tutti il conflitto con il figlio, attratto dalla ragazza. Questa volta il concetto dell’amore è trattato in modo più ampio. Il sentimento tra i due protagonisti, Tchandra e Dmitr, soffocato dalle incomprensioni familiari e dall’etichette sociali del tempo, si fonde con la realtà del periodo. L’autrice ci narra il loro amore assoggettato agli eventi e di fatti si concentra maggiormente su ciò che li circonda, perché non si può restare indifferenti alla guerra e alla musica. Il concetto di amore è descritto in modo più universale e non concentrato solo su due giovani che hanno voglia e paura di lasciarsi andare a quello che provano. Questo forse potrebbe far storcere un po’ la bocca a chi si aspettava altro dalla storia, ma io ho trovato bello, ad esempio, il sentimento, messo continuamente in discussione, che lega l’orfana al conte. Vissuto più come un padre che come un padrone. Bello il legame di lei con il resto dei domestici presenti nella dimora dove si svolge la maggior parte della storia. Forte e intenso il rapporto con la musica, che è il sentimento predominante del romanzo. Le note scorrono nel testo coinvolgendo il lettore e accompagnandolo durante i conflitti familiare, ma ancora, e ben più forte, durante le mostruosità della guerra che non risparmia nessuno. Sottolineando, nelle atrocità, la bellezza degli uomini dall’animo puro, che emerge in modo forte e brillante in un poeta “psicologo” che farà la differenza nella vita di Dmitr, il figlio del conte. La musica è la vera amante di questa storia che tesse e tira i fili della trama. E trovo ardita e coraggiosa la scelta dell’autrice di portare una donna su un palco a suonare davanti all’indifferenza della mentalità maschilista, cosa impensabile fin oltre il millenovecento. Ho apprezzato la freschezza del testo, la delicatezza della narrazione, la precisione dei contenuti. Faccio i miei complimenti a Mathilde Black.

Buona lettura, cari Peccatori.

A presto.

Cristina

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Recensione Un posto stregato – vol. 1 di Sophie Love

Ciao, miei cari Peccatori e Peccatrici, il romanzo di cui vi parlo oggi è assai intrigante.

TRAMA

Quando Alexis Blair, 29 anni, viene licenziata dal suo lavoro in una casa editrice e lo stesso giorno rompe con il suo ragazzo, si chiede se la vita non le stia suggerendo di ricominciare da capo. Decide che è giunta l’ora di seguire il suo sogno di una vita, aprendo una sua libreria, anche se questo significa lasciare Boston e accettare un lavoro in un curioso negozietto di libri in una piccola cittadina balneare a un’ora di strada da lì.
Ma lo strano negozio, come Alexis presto scopre, è ben più di una rara libreria dell’occulto. Sta succedendo qualcosa di strano nella stanza segreta sul retro dell’edificio – con il suo eccentrico proprietario – e nel resto della cittadina. E quando appare un cadavere, può darsi che Alexis – insieme al suo adorato gatto appena trovato – finisca con il trovarsi proprio nel mezzo.

RECENSIONE

Cari lettori, sono stata attratta dalla copertina, lo confesso, ma quando ho iniziato la lettura mi sono resa conto che il testo era accattivante e frizzante. Riconosco anche che l’autrice, per oltre la metà del libro, mi ha portata a pensare a quello che lei sapientemente stava anticipando, per poi mostrarmi che proprio così non era; una rarità e questo mi ha reso il libro ancora più gradito. Si parte da una Boston ricca della vita di città, con ambienti lavorativi freddi e lineari, per arrivare in una stravagante cittadina dove non solo il posto è caratteristico, anche i personaggi sono molto particolari. Ci si trova catapultati in un’altra realtà, più calda e vivace rispetto a quella finora vissuta dalla protagonista. Gli ambienti sono ben descritti, i personaggi sono meravigliosamente atipici e la narrazione è così gioviale e lieta, anche nei momenti di tensione, che ho gradito ogni pagina e l’ho letto di gusto. È una di quelle storie che hai il piacere di iniziate, fremi per poterla continuare e quando hai finito vorreste che non fosse così. L’ho trovata sfiziosa, divertente e molto carina. È stata capace di spostarmi in un altro luogo dove ho visto il mare, la casa sopra il bar, la vecchia e stramba “Libreria curiosa”, con il suo imprevedibile proprietario e i suoi bizzarri acquirenti. Ho immaginato la villa, il cadavere, ma anche le viuzze dove qualcuno seguiva Alexis. Ecate, il gatto, è una figura marginale, eppure lascia il segno, oltre i suoi peli che fanno ritrarre continuamente la protagonista alla sua vista. Spensierata, è il termine con cui definirei questa lettura, che è stata capace di farmi veramente prendere un attimo si pausa per me. Ho apprezzato lo stile dell’autrice e leggerò sicuramente altro di suo. Forse l’unica pecca, dal mio punto di vista, sono state alcune imprecisioni che sembrano dovute alla traduzione. Cos’altro dirvi? Ve lo consiglio vivamente.

Buona lettura, cari Peccatori.

A presto.

Cristina

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Una calda emozione

di David Mars

Sono di nuovo qui, miei cari Peccatori e Peccatrici, per parlavi di un romanzo M/M ricevuto in dono dall’autore.

TRAMA

Joel Faulkner non può essere una guardia del corpo con quel fisico mingherlino e quella strana goffaggine. È quello che deve aver pensato anche Miles Donald, architetto di grido, dopo aver ricevuto non tanto velate minacce da oscuri malviventi. Miles non ha esitato a dubitare delle capacità del giovane Joel deridendolo in modo oltremodo offensivo, ma quando le minacce sono rivolte anche a suo figlio, Miles è costretto ad accettare la protezione di Joel e a portarlo con sé alle Mauritius. Joel Faulkner è bravo nel suo lavoro ma Miles gli ha proprio fatto passare la voglia di fargli da guardia del corpo. Per fortuna quello sarà il suo ultimo lavoro e poi potrà dedicarsi completamente alla pittura, la sua passione segreta. La forzata convivenza e un bambino in pericolo riusciranno a convincere i due uomini ad appianare le loro divergenze e risolvere il mistero delle minacce?

RECENSIONE

Devo dire che David Mars è stata per me una piacevole scoperta per passare qualche ora con un romanzo scorrevole e senza troppe pretese. Non è il primo libro che leggo di questo genere e riconosco che ho apprezzato la freschezza del testo, ma confesso che la storia in alcuni tratti risulta alquanto improbabile per come è stata narrata, a volte non sembra neanche un M/M. Ho avuto come la sensazione che sia stata scritta da una donna che ha cercato di immedesimarsi in due uomini, senza troppo successo. Lo stile discorsivo dell’autore scivola in modo semplice: con pennellate vivaci trasmette allegria in alcuni passaggi, mentre si rivela troppo affrettato in altri. Sono piacevoli i disguidi presenti nel romanzo, come gli approcci di Joel con Sammy. Le descrizioni degli ambienti si intuiscono, così come le caratteristiche dei personaggi, anche se a volte risultano un po’ approssimative e caotiche. Ci sono stati dei passaggi che non mi hanno convinta, soprattutto nella parte del sesso o delle motivazioni verso alcune azioni, ma nell’insieme non stoppano la lettura e non fanno perdere il brio di una storia dolce con sfumature calde. Non è un romanzo impegnativo e se si cerca un libro veloce e non introspettivo questo può fare al caso vostro. Se cercate l’azione pensando al possibile “rapimento” devo, tuttavia, informarvi che ci sarà poco suspense sotto questo profilo, la storia si muove maggiormente sul rapporto dei protagonisti e la loro convivenza. I fattori che emergono di più, e che rendono il romanzo carino, sono la tenerezza, la leggerezza e una scrittura delicata. L’ambientazione si svolge in buona parte su un’isola e potrei dire che questo libro è uno di quelli da sfogliare in spiaggia, con un cocktail tra le mani, mentre si viene accarezzati dalla brezza marina.

Buona lettura, cari Peccatori.

Cristina

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Favola di Natale

Cristina Rotoloni

Cari amici Peccatori e Peccatrici. Voi credete in Babbo Natale? Il piccolo Patrick sì e gli chiederà aiuto. Il signor Phil sta per sfrattarli dall’orfanotrofio dove vive e il bambino confida nello spirito natalizio affinché l’uomo desista dai suoi propositi, ma quando un cuore è indurito dal senso di vuoto e abbandono non è facile fargli cambiare idea.

Disponibile su Amazon.

Buona lettura a tutti.