
Potevo iniziare l’anno senza ammorbarvi con una mia recensione? Oggi vi porto dentro al mondo di “L’altra sposa” di Catharina Maura.

Buon 2025, peccatrici!
Ebbene, sì! Anche quest’anno dovrete sopportare le mie uscite di testa😅
L’anno vecchio è finito con una lettura che non conoscevo, di cui avevo sentito parlare e che mi aveva incuriosita un sacco. Ormai il seguito della serie lo si trova in tutte le librerie, ma a me mancava il pezzo iniziale del puzzle e se posso, preferisco sempre iniziare dal primo.
Sto parlando di “L’altra Sposa” di Catharina Maura, edito Magazzini Salani che ha da poco pubblicato il secondo volume della serie “Moglie a Tempo”. Che ve lo dico a fare? Ovviamente me lo leggerò, presto o tardi.
Ciò che ci interessa adesso però non è la storia di Valentina e Luca, ma quella di Raven e Ares.
Il romanzo parte in medias res, anche se fin dalle prime battute l’autrice ci lascia vedere in modo diretto il sentimento che Raven prova per l’amico d’infanzia e indirettamente anche quello di Ares.
Quello che si presenta fin da subito è la posizione dei due personaggi che diventano uno il rovescio della medaglia dell’altro. Mentre lei conosce i suoi sentimenti e ha imparato con il tempo a conviverci, Ares li esplora passo passo, e lo fa insieme a noi lettori che diventiamo protagonisti della sua crescita emotiva e della presa di coscienza da parte del personaggio.
La parte iniziale è sicuramente quella che mi ha colpita di più. Ho sentito con loro il frizzare della pelle per l’intricarsi della situazione e il ritrovarsi in una situazione inaspettata dalla quale poter solo cercare di trarre il meglio.
E come lo si fa in quella situazione? Imparando a conoscersi con dei ruoli diversi, vivendosi e confrontandosi. In questo l’autrice è stata davvero brava, fornendo al lettore tante sfaccettature dell’imparare a stare insieme.
Nella secondo parte invece devo dire che ho perso un po’ di entusiasmo. Resta comunque una storia molto bella e che consiglio assolutamente, ma mentre Ares cresce con il crescere della storia, Raven a un certo punto l’ho percepita come stazionaria. Lei è lì, quasi sempre ferita, e per carità con le sue buone ragioni, ma che non riesce a vedere tutto il caleidoscopio di cose che Ares le costruisce intorno per farla sentire amata.
Io vi consiglio di buttarvi su questa storia, e se lo fate, poi fatemi sapere che ne pensate!
Un abbraccio,
Francy.

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