Carissime Peccatrici,
AD Viga ci porta nei gironi infernali in cui si caccia una giovane ed ingenua autrice self alla caccia di una svolta per firmare finalmente un contratto con una casa editrice famosa e spiccare il grande salto per realizzare il sogno che ha da sempre.
L’ autrice pone un’ importante riflessione sull’ossessione che rende schiava la protagonista di voler a tutti i costi scrivere le scene perfette ma soprattutto intrise di un reale erotismo e far provare così sensazioni indimenticabili alle sue lettrici.
La narrazione è in prima persona, è una storia nella storia, principalmente dal punto di vista di Karen e poi solo verso la fine troveremo quelli dei due uomini implicati in questa storia complicata ed intricata: Federico e Jacopo. Ammetto che mi sarebbe piaciuto leggere anche il punto di vista di un altro uomo che è stato vicino a Karen e che non ha avuto un ruolo marginale nella storia. I personaggi non sempre presenteranno contorni definiti ma rimarranno sfocati, a tratti impalpabili.
Karen non ci viene presentata come le solite protagoniste. Non è un’ eroina ma una donna che si perde, che convinta di poter gestire la fitta rete di bugie che intesse, recita nel ruolo della protagonista del suo romanzo. Si è immedesimata così tanto in Chantal da non sapere dove finisce l’una e inizia l’altra. Tutto nasce per trovare un po’ di ispirazione per le scene erotiche che descrive. Federico, il giovane e aitante fruttivendolo e Jacopo, spietato broker, sembrano i soggetti perfetti per questa sperimentazione.
Karen è un’ anima intrecciata all’ oscurità, intrappolata nel buio che la circonda. Porta il peso di una vita che non ha chiesto ma che è convinta di meritare. Nel suo personaggio troveremo: senso di inadeguatezza, conseguenza dell’ abbandono subìto e della mancanza di una presenza genitoriale, e un profondo smarrimento incrementato dall’ insicurezza e dalla convinzione di non valere nulla, di non essere mai la prima scelta di nessuno. Il suo è un urlo silenzioso che solo chi è disinteressato alla vita e all’ empatia non potrà udire. Il suo mondo è in bianco e nero, non ci sono sfumature fino a quando nella sua vita non compare Bubu. Ma chi è: un venditore di illusioni che la portano alla devastazione e alla morte o il suo salvatore?
Alcune scene mi sono sembrate troppo belle per essere vere ma ricordate sempre che qualcosa ci può apparire più o meno credibile in base al nostro vissuto ma ciò non toglie che possa accadere.
AD Viga riesce ad inserire argomenti delicati come l’abuso psicologico e fisico, l’abuso di sostanze stupefacenti e suicidio oltre a raccontare le difficoltà che le autrici self incontrano durante il loro percorso.
Un destino avverso che si accanisce ed una serie di incontri e scelte sbagliate porteranno Karen a diventare una donna ammaccata, cinica, irrecuperabile e forse agli occhi del lettore non riscuoterà simpatia ma noi non siamo qui per giudicare.
Non avevo letto la prima versione di questo romanzo ma posso dire che il messaggio ( non solo finale) arriva forte e chiaro tramite la penna decisa dell’ autrice. Ci si può sempre riprendere in mano la propria vita dopo aver attraversato l’ inferno. Emozionante e incredibile il percorso evolutivo che si intreccia tra Karen e Bubu che pur di rinascere e redimersi, si reinventano dandosi una nuova opportunità per diventare ciò che avrebbero da sempre voluto essere, aiutati da una profonda amicizia e fede.
Nonostante ci siano degli eventi poco approfonditi e un cliffhanger, non sono indice di una negligenza da parte dell’ autrice ma mi fa ben sperare in un seguito dove tutto sarà più chiaro agli occhi del lettore.
Che dire poi delle scelte coraggiose dell’ autrice? Adoro la sua solarità e il suo immancabile ottimismo che lasciano la loro impronta in alcune scene soprattutto verso la fine. Le storie che racconta non sono mai banali e i personaggi presentano dei lineamenti psicologici fragili ma resilienti, sempre pronti alla battaglia.
Pone una riflessione importante sul fatto di non lasciare che l’orrore e gli errori che commettiamo ci definiscano.
Federico me lo sono immaginato mentre cantava a squarciagola una famosa canzone di Marco Masini, intitolata ” Bella Str@@@a”:
” Che ti fai vedere in giro
Per alberghi e ristoranti
Con il culo sul Ferrari
Di quell’ essere arrogante
Non lo sai che i miliardari
Anche ai loro sentimenti danno un prezzo… Il disprezzo
Perché forse io ti ho dato troppo amore “.
Ed è così che vi lascio, la vostra Cosmy😘
Ringrazio l’ autrice e la CE per aver fornito gentilmente la copia digitale.
N.B. Dark Side è una nuova edizione approfondita, rimaneggiata e ampliata de “Il buio dell’anima” pubblicato nel 2018.
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