Eccomi nuovamente a voi, mie adorate Peccatrici, dove vi porto quest’oggi?
Nel Paese delle meraviglie!
Ma dove si trova e com’è questo luogo che tutti vorrebbero visitare?
Vi spiego subito il mio punto di vista in questo viaggio in cui mi ha condotto Sophie Simonitti con il suo “ANCORA UN ULTIMO BACIO”.
Il paese delle meraviglie non è altro che uno stato d’animo dove siamo noi stessi, dove stiamo bene prima di tutto con la nostra persona e poi con tutto ciò che ci circonda, dove non abbiamo paura o vergogna ad esprimerci come meglio crediamo, dove siamo disposti a lasciare indietro le preoccupazioni e i timori e viverci il presente e la vita appieno.
Questo imparerà Alice con l’aiuto di Xavier.
Lei è una ragazza fragile, debole e arresa ormai al futuro che gli altri hanno designato per lei: vive , anzi, sopravvive in una gabbia dorata fatta di lusso e apparenza, e guardando l’oceano dalla sua finestra, sogna ogni giorno una vita diversa pur sapendo che non sarà mai possibile.
Ma chi lo dice che è impossibile? “I limiti sono solo nella nostra mente” questo cercherà di farle capire Xavier: lui che vive di eccessi, senza catene a frenarlo, senza dubbi o incertezze per il futuro, solo tanta voglia di vita e di assaporarne ogni istante.
Un incontro fortuito il loro, che però cambierà per sempre il loro modo di essere, di vedere e di percepire la vita.
Due mondi distanti e opposti: lui sempre allegro, lei costantemente triste, lui spontaneo, lei legata alle apparenze, lui sicuro di sé, lei sfiduciata e insicura, lui che sa cosa vuole e lei che vorrebbe ma non può. Due mondi che entreranno in collisione e che nel paese delle meraviglie creeranno la loro favola perfetta.
“Il tuo mondo non ti soddisfa? Allora inventane uno tu”
Come al solito la scrittura della Simonitti non mi delude mai, il suo stile si legge veloce e riesce a farti entrare con facilità nella storia.
La trama è originale così come pure i personaggi: ho amato Xavier con il suo modo di fare irriverente, lo sdrammatizzare sempre con una battuta, la sua crescita e il suo rapporto con i due nipotini. Di lui mi è piaciuto davvero tutto, peccato che lo stesso non posso dire di Alice, non ho sopportato la sua arrendevolezza e la sua apatia verso tutto quello che le imponevano, quel suo non reagire, come d’altronde non ho sopportato Henry, ma nel suo caso è plausibile poiché si tratta dell’antagonista. Non sono riuscita ad empatizzare con lei, questo però non è un dato oggettivo, perché il nostro riuscire a creare un legame con i personaggi dipende tanto dalla nostra personalità, dal nostro vissuto e dallo stato d’animo del momento. È quindi molto personale e non influisce sul mio giudizio finale per questa storia che merita davvero di essere letta.
Io sono fortunata perché ho il mio Paese delle meraviglie, se voi non lo siete altrettanto, non arrendetevi, cercatelo e non abbiate paura del cambiamento o di ciò che potrebbe farvi stare bene. Tutti abbiamo bisogno e diritto ad avere il nostro Paese delle meraviglie.
Un’ultima piroetta e corro verso un’altra avventura a caccia di emozioni.
Alla prossima lettura

DebbyRingrazio l’autrice per la copia gentilmente concessa