Mie Peccatrici,
oggi con “SE QUESTA È L’ULTIMA NOTTE” di Avery J. Collins, vi porto in un posto fuori dal mondo, su un isolotto in mezzo all’oceano, sovrastato da un faro e niente più, dove le albe e i tramonti hanno colori vivi e regalano sensazioni che riempiono non solo gli occhi ma anche il cuore e la mente.
Bello vero? Romantico…vi vedo già con gli occhi a cuore…ma de ché? Svegliatevi!
Dispersi in mezzo al nulla, dove le onde ribelli si infrangono con violenza, dove sai quando sei approdato ma non sai quando te ne andrai, dove pioggia e fulmini sembrano annunciare l’apocalisse, ma soprattutto dove un tenente dei Navy Seals ti tiene sotto torchio e ti fa il c@@o a suon di allenamenti e pulizie del faro da cima a fondo.
Ora direte voi “Se il tenente è carino, mi posso sacrificare”, eh no belle mie, il tenente è River Murphy: una donna tosta, integerrima, che non ride mai e apprezza solo la compagnia del suo cane Argo. Il povero Ismael, un “tenero cucciolo” dal fascino latino, non se lo aspettava di certo così il tenente; lui è stato mandato sul faro per non essere trovato e per essere protetto poiché testimone di un’operazione pericolosa contro il cartello messicano.
Quando si trova davanti una donna non crede ai suoi occhi, pensa che la permanenza sarà divertente, non ha messo in conto che il tenente non si lascia avvicinare e che ogni volta che lui ci prova, anche solo a parole, lei lo atterra con poche mosse.
Riuscirà con la sua lingua caliente e il suo fascino latino ad abbattere il muro che River ha costruito intorno a sé e a farle capire che per vivere deve anche lasciarsi andare?
Devo essere sincera: non mi aspettavo questa storia così originale, che alterna momenti divertenti a momenti molto più profondi. La Collins ha creato due personaggi meravigliosi: Ismael è intrigante, con l’ironia e la strafottenza nasconde un animo profondo e puro, capace di sacrificare sé stesso per le persone che ama.
River, invece, è una donna che ha faticato più di tutti per raggiungere il suo grado, che ha sacrificato la sua vita per il suo Paese, sembra dura e tosta, ma è solo una corazza per nascondere le fragilità e le rotture che le ha causato la guerra.
Due animi opposti nell’affrontare le difficoltà, ma che insieme troveranno un equilibrio e un supporto nell’altro.
La penna dell’autrice è fluida e scorrevole, in alcune descrizioni mi è sembrata quasi poetica: ho visto l’alba e i suoi colori in mezzo al mare e sono stata in mezzo al fragore della tempesta.
Grazie Avery per questo viaggio bellissimo.
E voi Peccatrici siete pronte ad isolarvi in mezzo al mare? Io ho una barchetta che mi porterà verso una nuova avventura, sperando che le onde e le correnti siano clementi e mi lascino navigare in tranquillità.
Alla prossima lettura 🙂
Debby
Ringrazio la CE per la copia gentilmente concessa
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