Eccomi pronta Peccatrici per un altro retelling: stavolta tocca alla storia di Ginevra e Lancillotto, forse il più antico e famoso dei tradimenti, l’albore del triangolo amoroso
Come nell’originale, in “REBEL” di Silvia Loreti i protagonisti sono 3:
Arthur, re indiscusso della Oxford University, ha un carisma ineguagliabile, un leader che riesce a coinvolgere tutti con il suo modo di fare, destinato a grandi cose nel mondo della politica, amato e rispettato.
Ginevra, sua fidanzata storica, posata ed elegante, sempre al suo fianco stando un passo indietro, mai una parola fuori posto, una coppia la loro da copertina di riviste patinate.
Lancillotto, ad Oxford per una borsa di studio, ribelle per natura, generoso e altruista, romantico e appassionato di poesia e letteratura, ha il potere di coinvolgere le masse attraverso le parole.
Art capisce subito le potenzialità di Lance e decide di prenderlo sotto la sua ala protettiva per sfruttarlo a suo vantaggio, affidandogli insieme a Ginny, il compito di tutoraggio di alunni di una scuola più sfortunata rispetto alla loro.
Solo nel tempo che passano insieme, Ginevra riesce a liberarsi della maschera che indossa e ad essere sé stessa, ritrovandosi a provare qualcosa per questo ragazzo e mettendo in discussione l’amore che prova per Art.
Lance, dal canto suo, è stato ammaliato da lei dal primo sguardo e giorno dopo giorno il sentimento cresce fino ad esplodere e a non riuscire più a tenerlo nascosto.
Una storia tormentata che combatte tra cuore e sensi di colpa verso colui che ha dimostrato sempre lealtà nei loro confronti, tra giusto e sbagliato, tra amore e dovere familiare.
A quale prezzo cederanno al sentimento?
Una trama ben strutturata e lineare che mi ha cucinata a fuoco lento, la scrittura di Silvia è delicata e quasi poetica e quel tormento che strazia il cuore dei protagonisti mi è arrivato tutto.
Quanto ho sospirato per Lance, ragazzo umile dal cuore buono che si esprime attraverso la poesia fra i più romantici degli autori passati.
E quanto ho sofferto per Ginevra e per le catene che la tenevano legata ad un futuro già scritto per lei senza deviazioni o vie d’uscita
Lei è generosa e responsabile, le manca quella vena di egoismo per pensare solo a sé stessa e ai suoi desideri.
Questo libro è un patimento continuo che vi prenderà dentro e vi farà sperare in un lieto fine che questi due protagonisti meritano proprio.
Ma se devo essere sincera, vorrei anche un lieto fine per Art, merita una storia tutta sua.
Quindi ti prego Silvia: escilooo!!
“Tu sei la tempesta che non voglio fermare”
-Emily Brontë, Cime tempestose
Come dice lei, armiamoci di impermeabile e stivali e prepariamoci ad affrontare la tempesta, ecco l’unica cosa che mi ferma è che non voglio rovinarmi la piega appena fatta.
Vabbè facciamo così: andate avanti voi, io vi aspetto qui 😉
Alla prossima lettura 🙂
Debby
Ringrazio la CE per la copia gentilmente concessa