Arianna Colomba, classe ’84, nasce a Livorno: nella vita è una mamma, una di quelle che ridono tanto e amano giocare. E’ anche moglie di “Sexy Marito”, santo uomo che prima o poi si renderà conto di stare insieme a una pazza sclerata e se la darà a gambe levate. Adora leggere un po’ di tutto, anche se predilige tutto ciò che presenta sfumature dark. E’ nata a suon di classici del genere gotico e cresciuta tra le braccia di King e Anne Rice.
Parla quattro lingue, sebbene sia convinta che riuscirebbe ad arrivare anche a cinque, pur di chiacchierare. Adora viaggiare, studiare e stare in compagnia ma odia il caos, i luoghi affollati e le falene.Racconta di favole cupe con amori tormentati, sangue e tenebre. Adora nascondere delle morali forti all’interno di ogni scritto.
Nel 2020 è stata l’autrice italiana più venduta nel genere Dark Fantasy, mentre nel 2022 si è distinta nel Paranormal Romance.
PECCATRICI – “nel 2020 sei stata l’autrice più venduta del genere “Dark Fantasy”: una soddisfazione mica da poco…
ARIANNA – “Ma secondo me nel 2020 si erano tutti fumati la peggio roba”
(Peccatrici – cominciamo bene l’intervista.. .)
P. – “Per chi non conoscesse i generi “Paranormal e dark fantasy” come li spiegheresti?
A.C – Le differenze sono abbastanza sottili e per lo più si possono riassumere dicendo che il Dark Fantasy mescola elementi fantastici con toni più cupi e spesso più macabri: posso esserci creature mostruose con una trama più oscura, mentre il paranormal si concentra su elementi soprannaturali e fenomeni al di là della comprensione umana e la trama spesso si concentra sull’interazione tra il mondo normale e il soprannaturale”
P. – “Credi di poter avvicinare anche un più classico pubblico Romance?”
A.C. – “L’ultimo libro uscito – MERCANTE DI ILUUSIONI – è un fantasy romance..tossico, crudo, violento ma romance 😉 e l’intento sì, è quello di poter abbracciare le lettrici romance”
P. – “E come ti trovi a tratteggiare le parti più romance di un romanzo? Sei sciolta o la vedi quasi come una sorta di forzatura rispetto al tuo mood?”
A.C. – “Inizialmente ero a disagio, ma credo che la colpa fosse imputabile a me stessa e a quella specie di convinzione autoimposta secondo cui il romance dovesse per forza essere sdolcinato o mieloso: così, poco a poco, mi sono creata una mia personalissima zona di confort dove il romanticismo non è fatto solo di miele ma anche di sudore, passione, sangue, rabbia, battaglie e emozioni forti”
P – “E il dosaggio di spicy come l’hai gestito? Ti imbarazza o hai un senso del pudore a scriverne?
A.C. – “Ho cercato di essere rispettosa nei confronti della storia e del testo; non ho forzato l’inserimento di scene “hot” solo per il fatto che “debbano esserci”. Se non serve non ce la metto a tutti i costi altrimenti risulterebbe forzata. Ecco come ho cercato di dosarlo! Se mi imbarazza farlo? Un tempo forse, ma diciamo che sono abbastanza “cresciuta” per non provarne più, essere “diversamente giovane” aiuta 😊 😊”
P. – “La tua famiglia appoggia la tua scelta di scrivere?”
A.C. – “Decisamente sì, ho una famiglia piccola ma splendida che mi supporta in tutto e per tutto senza giudicare: ho un padre orgogliosissimo che mi sponsorizzerebbe ovunque se potesse, un marito che sarebbe comunque felice qualsiasi cosa scrivessi (spera sempre io scriva un horror solo per lui!) e una figlia che sa che non dovrà leggere i libri di mamma finchè non sarà maggiorenne 😊 😊
P. –“Non ti si vede molto sui social, la tua esposizione mediatica è sporadica: scelta voluta, poco tempo o non lo ami molto come mezzo di comunicazione?”
A.C.– “Direi forse più una sorta di incompatibilità: io sono tipo da caffè e chiacchiere, da risa ed emozioni più dirette; i social sono un mondo che ancora capisco troppo poco e in cui non mi sento molto a mio agio, preferisco mantenere contatti privati e allora è tutto molto più semplice. Se invece devo creare un post mi blocco e mi sembra non vada bene niente!”
P. – “Fingi di essere al bar con una tazza di caffè e vedrai che tutto andrà in scioltezza!”
A.C. – “Ehhhh, sembra facile, ma non lo è 😊
P. – “Come gestisci la pressione o il carico di aspettative quando stai per pubblicare un libro nuovo?”
A.C. – “Vivo un rapporto conflittuale con ogni mia personalità quando pubblico 😊 😊 Il processo è riassumibile con: Fase 1 – Paranoia. Devo inviare tutto il materiale alla editor e alle blogger prima di subito perché altrimenti sono convinta che non faranno mai in tempo. Fase 2) Lavoro con la editor e passo dall’amarla perché mi osanna a momenti in cui dichiaro che non scriverò mai più in vita mia perché mi lascia troppe correzioni. Fase 3) Iniziano ad arrivare i primi feedback e sono felice, mi preparo alla pubblicazione…tutto normalissimo. Fase 4) Il libro esce e mi rendo conto che non mi interessa come andrà, mi sta bene così. Fase 5) Sclero. Inizio a rendermi conto che ci tengo da fare schifo, mi faccio prendere dall’ansia e aggiorno la pagina Amazon ogni 3 secondi. Fase 6) arriva di solito dopo al massimo 4 giorni…mi è passato tutto quanto e sono gi sul progetto successivo 😊”
P. – “Non scriveremo che parli da sola e senti le voci…forse è meglio……” E nelle vesti di editor intervengono tutte le tue personalità o sei…ehm…più lucida”?
A.C. – “Da editor sono più lucida ma non riesco ad essere meno ironica, diciamo che tengo a non rivestire troppo i panni da editor perché ruberebbe troppo tempo alla scrittura, per lo più lo faccio con persone che conosco bene di cui ho grande stima. Ecco, con loro mi lascio andare e riesco a sclerare regalando chicche non indifferenti 😊 😊
P. – “Parliamo delle tue opere: quale libro ha avuto più riscontri positivi e quale invece quello che ha avuto l’accoglienza più sorprendente?”
A.C. – “L’ULTIMO DORCHA è sicuramente quello con più apprezzamenti positivi anche se di certo non è stato esente da quelli negativi (è stato Best Seller per quasi un anno, NotaDellePeccatrici) e per assurdo quello più inaspettato è proprio l’ultimo, MERCANTE DI ILLUSIONI. Vedete, prima di incontrare il grande pubblico, i libri vengono affidati a lettori scelti che aiutano lo scrittore nella stesura e nelle primissime correzioni e MERCANTE DI ILLUSIONI le note positive sono arrivate proprio da lì e la conferma è arrivata poi da tutti i lettori che lo hanno letto in anteprima. Fortunatamente continua anche adesso che è uscito ed è questo il vero traguardo che mi ha piacevolmente sorpresa”
P. – “Come ogni essere umano hai dei punti deboli……e come autrice i tuoi quali sono?”
A.C. – “Ah, questa è dura, sappiatelo! Credo sia l’ossessione. Mi spiego: sono puntigliosa, ma anche estremamente emotiva, testarda e pignola. Un mix letale che non so come faccia a stare in piedi, ma fin qua tutto ok….aggiungiamo che sono anche impaziente. Il processo creativo mi distrugge: dal momento in cui ho l’idea, io DEVO avere il prodotto finito! Ma capiamoci: un libro non è una cosa che si fa in 5 minuti, soprattutto se si è puntigliosi e pignoli, quindi l’unica soluzione è scrivere in ogni buco di tempo disponibile e prosciugarsi finchè il libro non è terminato. Ecco, in quel momento divento uno zombie che mugola 😊”
P. – “E da lettrice cambia il tuo “modus operandi?” Cosa non “perdoni” ad un libro che stai leggendo?”
A.C. – “Non cambia assolutamente. Vuoi la deformazione professionale da editor ci sono cose che non riesco proprio a tollerare nei libri: odio un po’ in generale i personaggi piatti che non hanno sfaccettature, non caratterizzati a dovere e poco realistici (aggiungetelo alle mie ossessioni). Idem con i dialoghi: “può un personaggio a malapena maggiorenne parlare come la mia bisnonna?”
P. – “Perché abbiamo come l’impressione di essere sedute sulla sedia col bloc notes in mano e tu sdraiata su un lettino? 😊 Andiamo avanti…. Se potessi descriverti con il titolo di un film che meglio ti rappresenti quale sceglieresti?
A.C.– “io sceglierei “The time machine”……mio marito suggerisce “L’esorcista”…
P.I – “Appunto come non detto. “Ricordi una critica che ti ha particolarmente ferita e un apprezzamento che non hai scordato?”
A.C. – “Oddio, io sono un essere moooolto strano, a me piacciono le critiche, credo sia l’unico modo per imparare e andare avanti. Ma ricordo che la mia prof di italiano delle superiori mi disse che non ero brava a scrivere e che non sarebbe mai stato il mio futuro. Per fortuna, dopo qualche anno di insicurezze ho ripreso a scrivere e mi sono riscattata diventando l’autrice italiana più venduta nel genere dark fantasy…alla facciazza sua! Per quanto riguarda l’apprezzamento vi dico che è cosa recente e riguarda proprio il mio ultimo libro (Mercante di illusioni, NdP): una lettrice mi ha ringraziata dicendo di averle permesso di vivere una stupenda avventura e, una volta finito il libro si era sentita “sola”. Ha detto che ero una scrittrice. Ecco, io credo che tutti possano scrivere delle storie, ma solo uno scrittore riesca a farle vivere ai lettori.”
P. – “Giochiamo al “ruba un libro ad una collega”: quale sarebbe e perché?”
A.C. – “Questo è sadismo puro! Credo che “ruberei” solo libri blasonati e iper famosi, ma più per vederli trasposti in un film o serie tv, alle colleghe non ruberei nessun libro. Non per perbenismo o altro, ma perché ognuna di noi ha un proprio attaccamento emotivo come fossero dei figliocci e non si può volere il figlio di un’altra solo perché lo si ritiene “figo”.
P. – “Domanda banale ma che ha sempre il suo perché…Cover ammiccanti e attraenti e presta volto: tu che ne pensi?”
A.C. – “Dipende dal genere che si tratta. Comunque lo state chiedendo a una che ha messo una sfera in copertina, ma amo andare controcorrente: la cover, in ogni modo, è il primissimo biglietto da visita di un libro ed è importantissimo che inquadri il genere, quindi ben venga ogni cosa! Sui presta volto…sono contrarissima! Adoro immaginare i miei personaggi e detesto quando mi rendo conto che non esiste nessuno uguale a loro!”
P. – In qualità sia di autrice che di editor, ti chiediamo: in che direzione sta andando il Romance?
A.C. – “Il Romance è uno dei generi più longevi di sempre e ha vissuto un’epoca d’oro prima di essere relegato a “romanzo di serie B”: negli ultimi anni, però, sembra essere tornato sempre più in auge tanto da perdere la brutta nomea passata e riconquistare il cuore di tutti, riscoprendosi addirittura in nuovi generi. Il Fantasy Romance, ad esempio, è uno dei generi più venduti al momento”
P. – “E a proposito di Fantasy Romance: L’ULTIMO DORCHA ha ricevuto moltissime recensioni super positive ma ne abbiamo trovata una negativa che ci ha lasciate un po’ perplessa millantando dei presunti plagi o riferimenti allo Strigo di Sapkowsky, Death Note e King: che idea dovremmo farci se volessimo leggerlo?
A.C. – “So a quale vi riferite e mi ha sempre fatta sorridere quella recensione: sono un’amante del dark fantasy e uno dei maestri è Moorcock col suo campione eterno. Invito chiunque a leggerlo e trovare similitudini con lo Strigo di Sapkowsky, idem si potrebbe dire con Solomon Kane…Il genere dark fantasy richiede un certo tipo di archetipo e il DORCHA uscì molto vicino alla serie tv The Witcher e la somiglianza venne notata di più, ma ammetto che io non la trovo”
P. – A Thammy ( Boss delle Peccatrici librose, NdP)piacque molto LA ROSA E IL PETTIROSSO eppure su Amazon non ha avuto grandi riscontri e con una media non altissima: come mai a tuo giudizio?
A.C. – Questo libro è semplicemente la riedizione del mio primissimo lavoro e ci sta la media dei voti essendo, appunto, il mio primo libro. Sono cresciuta e maturata molto da allora, ma resta un testo bello, con una storia cupa e intensa. Ha comunque i suoi punti di forza come Paranormal Romance ambientato in epoca vittoriana con vampiri, sangue, maledizioni, demoni e amori e c’è tutto un bel mistero da risolvere e c’è Nikolas, il vero protagonista del libro.
P. – Sei libri in 4 anni: progetti e working progress?
A.C. –Posso dire che la saga di LE NEBBIE DEI DIOG è finita lo scorso anno e presto darò notizie su quando sarà pubblicata e come 😉 e direi che ci saranno diverse sorprese, alcune potrebbero riguardare proprio MERCANTE DI ILLUSIONI 😉 Ah, su Wattpad sto pubblicando un paranormal romance un po’ hot che mi andava di regalare al pubblico per la mia necessità di risentire un po’ di calore e di chiacchiere 😉
P. – Il titolo lo diciamo noi però: FRAGMENTS OF SOULS e ci facciamo pure una card così le lettrici amanti del paranormal possono andare a leggersi la trama 😉
Blogger, bookstagrammers e booktokers quanto credi siano utili per un autore e quanto riscontro torna indietro secondo te?
A.C. – Credo siano importantissimi: i lettori si fidano di loro e ascoltano quindi i loro suggerimenti: credo altresì che nel rapporto “autore-blogger” (di qualunque piattaforma) i vantaggi siano in egual misura divisibili: l’autore ha una diffusione della storia e il blogger un incremento delle interazioni.
P. – E che suggerimenti daresti ai blog per migliorarsi?
A.C. – Allora, ne ho soltanto uno: siate sinceri, sempre. Se il testo ha pecche e debolezze, segnalatele! Magari all’autore stesso, magari non proseguite con la recensione, ma è giusta una totale trasparenza.
P. – Da noi sei un po’ “di casa”: ti senti di darci una tua personale recensione sul nostro operato?
A.C. – Mi piacciono i blog onesti, schietti e duri, indipendentemente da quanto piaccia o meno ricevere stroncature. Siete uniche e dirette, frizzanti, simpatiche e mai accondiscendenti, è una formula vincente che non dovete cambiare! Se collaboro con Peccatrici Librose da un po’ direi che è evidente cosa pensi di voi 😉
P. – Ma tu forse non sai cosa pensa di te una collega……parole sue testuali quando le abbiamo chiesto dei tuoi libri: “particolari, non banali e ricchi di atmosfera”. E noi ci fidiamo delle sue parole 😉

