Salve peccatori, oggi ho il piacere di parlarvi di “Tatuaggio” di Cristina Rotoloni.
TRAMA: Alex, mosso dal desiderio di dare giustizia alla vittima di un “errore giudiziario”, sfrutta l’inconsapevole Maliba per creare una trappola con cui desidera incastrare il vero serial-killer. In un rapporto costretto tra quattro mura, l’uomo scoprirà che non sarà facile trattenere una persona contro la sua volontà e, nei dieci giorni di tempo che si è concesso per portare a termine il suo piano, sarà costretto ad affrontare se stesso, lei e il “Carnefice”. Maliba è una giovane e bella ragazza che si trascina dietro un passato difficile e impossibile da cancellare. Trova un po’ di pace rifugiandosi in una casa nascosta nel bosco. Lì, lontana da occhi indiscreti e all’insaputa di tutti, ricomincia a vivere. La tranquillità apparentemente ritrovata sarà però drasticamente interrotta da un uomo che, con il volto celato da un passamontagna, s’introdurrà nell’abitazione.
«Mi chiamo Maliba, Maliba Scarniti, sono stata rapita cinque giorni fa. Non voglio morire! Vi prego, aiutatemi, ho paura, mi sto innamorando di lui!»
Eccomi a parlarvi di questa “chicca” di Cristina Rotoloni. Il suo romanzo d’esordio.
Una casa nel bosco. Il rifugio di Maliba, quando vuole stare lontana dal mondo. Nessuno ne è a conoscenza tranne lei e lo zio.
Qui si svolge tutto: un rapimento, uno sconosciuto in cerca di giustizia.
Alex e Maliba due anime cosi diverse, ognuno con le proprie ombre e le proprie inquietudini. Un passato così pesante da lasciare segni così indelebili da poter stravolgere anche il presente.
Lei, la vittima; lui, il carnefice, il mostro che la rapisce. Ma non sempre le cose sono come ci appaiono all’inizio.
… “Maliba sta correndo nel fitto del bosco. Sa di essere in pericolo e non può fermarsi.ne sente il respiro alle spalle, i passi veloci. Non vuole arrendersi e continua a correre, anche se non ha più fiato in corpo, anche se cade, scivolando sul terreno melmoso. E’ bagnata dalla testa ai piedi. Il vestito è lacero. Il volto graffiato, ma continua a correre. Poi, l’inaspettato. Precipita. Cade al suolo. Viene avvolta dalla melma di una pozza fangosa. Gli incubi le si addossano nella mente. Trema. Ha paura, ma cerca i rialzarsi, di fuggire. E’ troppo tardi. Lui “...
…” Lo sguardo della ragazza, perso e remissivo, lo pugnalò. Era diventato tutto troppo massacrante e la colpa era solo sua. Era la conseguenza della sua disponibilità. Aveva un modo per mettere tutto a tacere. Doveva solo decidere d’infierire su di lei. Doveva smettere di vederla come una persona, ma farla divenire il mezzo che gli avrebbe permesso di raggiungere il suo scopo. Doveva semplicemente mettere a tacere i suoi sentimenti. Se ci fosse riuscito avrebbe realizzato il suo obiettivo, ma lui non sarebbe più stato lui. Si sarebbe perso, non avrebbe interpretato il ruolo del mostro.
Lo sarebbe diventato!”…
Un conto alla rovescia. 10 giorni e tutto avrà fine.
10 giorni in cui l’autrice ci trascinerà pagina dopo pagina in questa storia intricata.
Un thriller a pieno titolo.
Entreremo passo dopo passo nelle anime dei nostri protagonisti.
Ci porterà a conoscere ogni loro tormento, ogni loro angoscia.
La ricerca disperata di giustizia di lui, alla sopravvivenza e la libertà di lei.
… “Fu come saltare in un baratro.
Davanti al vuoto non si ha il coraggio di avvicinarsi al ciglio, ma quando i piedi iniziano a sfiorare l’abisso o si salta o si torna indietro.
Lei si gettò e fu come precipitare
Non poteva tornare sui suoi passi, ma non sentiva il peso della gravità, sentiva solo che quello che aveva dentro usciva verso l’esterno come un fiume in piena”…
Ho conosciuto Cristina Rotoloni grazie alla sua ultima opera: la dilogia (MIA! e INCREDIBILMENTE TUA) ed ero curiosissima di leggere anche questa, che è stata la sua prima opera.
Mi sono immaginata una Cristina più giovane e forse anche un po’ più introversa, ma con quel tratto inconfondibile che già dimostrava il suo talento.
Ho ritrovato il suo stile, la sua narrazione sempre cosi corposa ; I dialoghi ed eventi sempre molto realistici.
La storia è guidata da un crescendo di eventi pieni di suspense che ti trascinano fino alla verità tanto agognata; Condita con sfumature rosa di quell’amore forse impossibile, forse irrealizzabile; Razionalità contro sentimento, un susseguirsi di azioni ed emozioni contrastanti e tu li vivi con loro, fino alla fine; Fino a quando tutto sembra perduto…
Finito.
Insomma, non posso che consigliarvi questa lettura.
Chi ha già avuto il piacere di leggere qualcosa di suo, non potrà che ritrovarla tra queste righe solo in versione più acerba.
Penso che niente potrà superare il mio “David” ma ammetto che sarei curiosa di vedere cosa la sua mente contorta sarebbe capace di partorire oggi sul filone di questa trama.
Vi lascio con un ultimo estratto che ho amato tanto e vi do appuntamento alla prossima lettura.
… “Solo un folle può pensare di chiedere alla sua vittima di volergli bene!
Lui ormai lo era”…
… “Alex la strinse dolcemente respirando il suo profumo, non avrebbe voluto perderla, ma sapeva che non gli era concesso averla. Era certo che, quando lei si fosse risvegliata dalla meraviglia di quello spettacolo, avrebbe dovuto lasciarla, ma ora, finché glielo concedeva, voleva rubare ogni attimo per starle accanto. Voleva imprimerla nella sua mente ripetendosi che era solo un modo di sopravvivere senza di lei. Conscio del fatto che, nonostante razionalmente sapesse di doverle stare lontano, in realtà non riusciva a tenere le distanze”…
… ” «Ti sto abbracciando», riuscì a mormorarle lui in uno scrupolo di coscienza.
«Sì», rispose lei, tranquilla e senza cambiare posizione, ma adagiando ulteriormente la testa sulla spalla dell’uomo.
«E non è un problema?» domandò incerto, temendo di essersi addormentato e credendo di sognare.
«Forse sì, ma non ho paura. È così bello che non voglio perdermi anche questo momento.»…
Baci baci
La vostra THAMMY.
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