Informazioni su PeccatriciLibrose.blog

Siamo Lisa, Thammy, Sabina, Monia e Anto malate della lettura che hanno deciso di buttarsi in questa avventura: benvenuti nel nostro spazio!

Review tour ICE ZONE- ZONA DI GHIACCIO di S. P. Hopeful

ICE ZONE – ZONA DI GHIACCIO
DI S.P. HOPEFUL
DATA DI USCITA: 22/03/2023
EDITO DA: O.D.E. EDIZIONI
DISPONIBILE IN FORMATO KINDLE – COPERTINA FLESSIBILE (306 PAGINE)
GENERE: SPORT ROMANCE

TRAMA: «Sai cosa ho imparato da questa esperienza?»
«Cosa?»
«Che quando meno te lo aspetti la vita ti mette alla prova. Puoi essere il migliore, il più bravo a gestire tutto, tuttavia non puoi prevedere il momento in cui il destino decide di mescolare le carte. L’unica cosa che puoi fare è credere in quello che provi, in quello che hai costruito e lottare, lottare fino alla fine per difendere quello che ami. La vita, Julia, è un’altalena di emozioni, è un meraviglioso giro sulle montagne russe, ma sta a noi decidere se vivere appieno queste sensazioni oppure lasciarsi andare senza esse. Io ho solo lottato con tutte le mie forze perché non avrei mai potuto accettare una vita priva di emozioni e senza di te, vivere in quel modo sarebbe stata la mia fine.»

Ci sono vite che sembrano legate. Un filo invisibile che unisce un’anima a quella di un altro individuo per sempre.
William Weber e Julia Allen sono destinati, tenuti insieme da quel legame che pare indissolubile.
Lui rappresenta il suo tutto.
Lei è il suo coraggio e la sua grinta nell’affrontare ogni singola partita su quel ghiaccio che lo ha reso un campione di hockey.
Ogni cosa sembra essere perfetta, ma alcune volte la perfezione può essere spazzata via in un battito di ciglia e quel filo può spezzarsi fino a precipitare nel vuoto.

Ci ritroviamo Peccatrici,
con il libro di oggi vi porto in Canada, a Montréal, sul ghiaccio della NHL perché ICE ZONE – ZONA DI GHIACCIO – di S.P. Hopeful è uno sport romance sull’hockey e io non vedevo l’ora di capire come l’autrice si sarebbe destreggiata con pattini, bastoni e le dinamiche della National Hockey League…mi ha fregato perché ha già segnato un punto a suo favore dimostrando che mastica la materia e non butta lì termini ed azioni a casaccio. Buon segno.
E allora Peccatrici, giochiamo a hockey e conosciamo questa storia.
Una partita dura 60 minuti divisa in tre terzi, la meta finale è la conquista del campionato sollevando in alto la Stanley Cup dove i nomi di giocatori e tecnici verranno incisi sulla coppa e si entrerà nella leggenda: scende sul ghiaccio William “la roccia” Weber, granitica ala destra dei Canadiens de Montréal a fianco del suo capitano Evan Stone (protagonista di ANGELO DI GHIACCIO) e sugli spalti, al suo solito posto, c’è Julia a tifare per lui indossando la maglia numero 2. E’ lei, che è la luce dei suoi occhi, che cerca con lo sguardo tra la folla dopo aver segnato un goal. E Julia, così orgogliosa del suo campione, lo segue e lo supporta sempre: sono una bella coppia consolidata, unita, indivisibile… probabilmente invidiata anche. Sì, è vero, ogni tanto litigano, ma nessuna coppia ne è esente.
Esistono però delle interferenze, dei brutti falli e delle cariche in balaustra che minano questo rapporto che appariva solido, inscalfibile e tutte le sicurezze si sgretolano e i dubbi affiorano. Resisteranno ai contraccolpi che gli si pareranno davanti? Durante la partita Julia spedisce Will in “panca puniti” credendo di poter continuare a giocare da sola, ma senza il suo campione è una stella che non brilla, e William dimostra, scatto dopo scatto, che il soprannome per cui è famoso non gli è stato dato a caso e ha tutte le intenzioni di schivare gli avversari, i colpi bassi e realizzare il suo miglior assist.
La Hopeful, da buon coach, stabilisce che c’è ancora tanto minutaggio da giocare e che si può ancora vincere questa partita fintanto che l’arbitro non ne fischia il termine: Julia e William sembrano tornati in parità, ma al suono finale, inaspettatamente, si va all’overtime (tempi supplementari) perché un nuovo evento spiazzante crea una crepa in questa storia idilliaca. E il gioco riprende: i loro cuori, un blackout e frammenti di ricordi sbiaditi, le ansie e le paure, scivolano come il puck sul ghiaccio diventando imprendibile, ingestibile e si rischia davvero che il match si decida con gli shootout (rigori). E uno dei due, in quel caso, perderà se non ritrovano gli equilibri. Le lame taglienti dei pattini possono fare molto male e lasciare segni indelebili nel loro rapporto se non riusciranno a giocare nella stessa linea, a ritrovare il sincronismo che li aveva resi affini: non sarà facile ma, dopotutto, niente nell’hockey lo è. Un gioco spettacolare, veloce, la posta in palio è salire sul tetto del mondo, ma richiede enormi sacrifici e Julia e Will lo sanno bene. Alzeranno insieme quella benedetta Stanley Cup?
Non mi ero ancora avvicinata alla Penna di questa autrice e ammetto che mi piace misurarmi con ciò che non conosco e che è fuori dal mio “terreno di caccia” ma al richiamo dell’hockey non ho resistito e sono stata attratta come col canto delle sirene. La Hopeful mi ha fatto capire a chiare lettere che sa di che sta parlando, sa dove voler portare la storia e i suoi protagonisti, mi ha detto – tra le righe del libro – “fidati di me” e dai una chance a Julia e William. L’ho fatto e ho riscoperto il gusto di persone positive e al contempo deluse e impreparate agli eventi, ma combattive che lottano per difendere il loro amore e non si danno per vinte: cadono, si infortunano, si rialzano perchè la vittoria è alla loro portata, devono solo crederci fino in fondo e chiudere il cerchio con il premio più grande.
“Coach” Hopeful scrive in maniera snella, genuina, senza fronzoli o pomposità, le parole viaggiano spedite senza intoppi in maniera piacevolissima e forse non me l’aspettavo. La mia “punizione” adesso è andare a leggere il libro che precede questo (Angelo di ghiaccio) perché non posso lasciarmi indietro Evan e Mya!
Peccatrici, il match è finito, se vi state chiedendo chi ha vinto i playoff non vi resta che leggere questa storia: io ripongo pattini, bastone, casco e protezioni e vi aspetto alla prossima volta! Moira


4.5 PIUME


Si ringrazia la O.D.E. EDIZIONI per la copia ARC gentilmente concessa

Recensione TI HO TROVATO, ADELINE

A CURA DI FRANCY.

TRAMA:

Mi segue. Mi sento i suoi occhi addosso ovunque vada. Un bicchiere di whiskey vuoto sul bancone della mia cucina, una rosa rossa al suo passaggio. Apro gli occhi nel cuore della notte, e lui è lì. Mi osserva. Mi assaggia. Non mi lascia scampo. Da quando sono tornata in questa casa, la mia vita non è più la stessa. Sto cercando di scoprire la verità sul passato della mia famiglia. Lettere. Diari. Frasi interrotte. Non mi lasciano scampo. La seguo. La tengo d’occhio ovunque vada. Un sorso di whiskey quando passo a trovarla, una rosa rossa prima di andare via. La osservo dormire. Voglio sentire il suo sapore. Non la lascerò andare, ora che l’ho trovata.

Questo è il primo volume della dilogia “Il gatto e il topo” di HD Carlton. Si tratta di due dark romance che trattano tematiche che potrebbero disturbare diversi lettori. Si invita a leggere le avvertenze a inizio libro prima di procedere con la lettura.

Peccatrici del mio cuore avete sangue freddo?
O siete come me che riuscite a leggere di tutto ma appena vi imbattete in un romanzo che fa decisamente venire ansia andate in brodo di giuggiole?
Se rientrate nel primo caso non avrete problemi ad affrontare la lettura di “Ti ho trovata, Adeline” di H.D.Carlton edito virgibooks, se invece siete delle fifone come me armatevi di coraggio e preparatevi ai brividi perché la lettura sarà molto, molto “pizzicarella” ma ne vale la pena, assolutamente!
Adeline, o Addie, è una scrittrice di successo che decide di andare a vivere nella casa che le ha lasciato “Nana”,la nonna materna, alla sua scomparsa. Fin qui niente di strano, no?
A parte il fatto che già mentre costruivano la bellissima Parsons manor sono morti cinque operai, piccolissimo dettaglio, il maniero è circondato dal nulla: bosco da una parte e scogliera a picco sull’oceano dall’altra. Come se non bastasse è teatro di strani e bizzarri avvenimenti che io non vi racconterò perché sono cattiva, cattiva.
In questo clima lieto e spensierato poteva mai mancare uno stalker?
Che ve lo dico a fare che la risposta corretta è, e qui voglio il coro da stadio: OVVIAMENTE NO!
Insomma, se siete come me, non leggetelo di notte, non leggetelo quando siete sole in casa e fuori c’è una bufera e tutto scricchiola ma leggetelo! Leggetelo!
Fidatevi di me anche questa volta.
Alla prossima, peccatrici.
Un bacio,
Francy.

Recensione doppia LE CICATRICI DEI DAMYANOV di Mary Lin

LE CICATRICI DEI DAMYANOV
Mary Lin
DATA DI USCITA: 10/03/2023
SELF PUBLISHING
DISPONIBILE IN FORMATO KINDLE – COPERTINA FLESSIBILE (681 pagine)
GENERE: DARK ROMANCE

TRAMA: Mikael Damyanov è una finzione, l’esatto opposto dell’uomo freddo e razionale che simula di essere. Mikael Damyanov è il peggior nemico di se stesso, una vera e propria calamità naturale. Con le sue scelte impulsive e il comportamento imprevedibile, è riuscito a spazzare via tutto: la sua eredità, il suo cognome, la sua stessa vita.
L’erede legittimo della famiglia Damyanov, mai all’altezza per suo padre, ha distrutto la sua intera famiglia.
E adesso sembra scomparso nel nulla.
Cresciuto nell’incomprensione e nella solitudine, si è perso sin da subito, convinto che le brutte persone come lui meritino di essere inghiottite dall’oscurità.
Eppure, c’è qualcuno che ha sempre creduto in lui.

Non mi interessa sapere come ti chiamavi.
Sei nata oggi, moscerino.
Spetta a me darti un nome.

Lei che, cresciuta in una scatola, si è ritrovata di colpo avvinghiata alle tenebre. Lei che, nonostante tutto, ha la mente libera, spicca il volo, assapora le nuvole e abbraccia il sole. Lei che, salvata da un angelo dannato dagli occhi verdi, diviene argilla tra le sue mani e legge cura nelle efferatezze.

I suoi occhi verdi, bellissimi. È un verde che non esiste. È terra, aria, fuoco e acqua e non lo è affatto.
È luce e oscurità.
È vita.
È morte.

Lei che alla fine verrà travolta.
Lei che non c’è più.
Perché Mikael Damyanov distrugge tutto ciò che tocca.

Nota autore: Il romanzo contiene scene di prevaricazione, abusi e umiliazioni. Non è adatto a persone sensibili agli argomenti trattati.
Le cicatrici dei Damyanov è un dark romance, spin-off di Le ombre del Cigno, ma può essere letto come autoconclusivo.


A CURA DI MOIRA.

“Cancellalo. Dimenticalo. Nascondilo. Ma sii preparata.”

Non chiedetemi aiuto Peccatrici,
il libro di cui vi parlerò oggi non ha mezze misure e non ci sarà solidarietà per nessuna di voi, quindi valutate bene se vi ritenete pronte a scendere nelle viscere della storia in cui vi porterà Mary Lin con LE CICATRICI DEI DAMYANOV, oggettivamente il suo miglior dark fino ad ora. Vado controcorrente invitandovi a leggere prima “Le Ombre del Cigno” e “ICE” della Serie Rebels; rischiereste di non essere a fuoco completamente con questo. E non ve lo perdonereste mai.

“Cancellalo. Dimenticalo. Nascondilo. Ma sii preparata.”

Mikael Damyanov, già apparso ne “Le Ombre Del Cigno” come una figura ambigua, serafica ed indagatrice è l’erede di un impero in rovina. Braccato, condannato in contumacia da chi gli sta dando la caccia, si è trasformato in un fantasma. Nessuno sa dov’è. Non lo sa neanche lui dove si è perso: la sua testa è un caos perenne, nella sua mente regna la totale anarchia. Non è solo un uomo pericoloso, incapace di gestire rabbia e altri sintomi psicotici, è una bomba ad orologeria, una mina vagante pronta ad esplodere, un morto che cammina. Ha imparato fin da piccolo sulla pelle come deve essere un Damyanov, è stato forgiato nel dolore, nella crudeltà, nell’estirpare ogni empatia, ogni emozione. Non.Ne.Deve.Restare.Traccia. Non nel suo mondo.

(“solo una cicatrice da qualche parte dentro di me, qualcosa che non posso riparare anche se lo sarà sempre. Faccio finta che non ci sia, sono intrappolato nel passato dove il dolore è tutto ciò che conosco” – LOST- Linkin Park)

“Cancellalo. Dimenticalo. Nascondilo. Ma sii preparata.”

LEI non è mai venuta al mondo. Senza passato, senza futuro, un presente fatto solo di pietre colorate, una forchetta e un lenzuolo lercio. Ma sa contare bene. Fino a quando incontra LUI che le dà un nome e finalmente nasce. Nasce per essere plasmata perché non è la salvezza quello che le offre, è sottomissione, possesso, dominio assoluto. Lei è predestinata a diventare una cosina sua, invisibile, docile, innocua come un moscerino. E ad appartenergli.

“Cancellalo. Dimenticalo. Nascondilo. Ma sii preparata.”

Ho pensato molto a come impostare questa recensione facendo attenzione ad ogni tipo di spoiler e così facendo non vi sto aiutando di certo, me ne dispiace. Anzi, no, non mi dispiace affatto perché non ero preparata neppure io, quindi si salvi chi può perché “sopravvivere” sarà la vostra parola d’ordine. L’autrice non ha badato a spese nel tingere di nero ogni frammento, ha inciso disumanamente alcune sequenze, ha dissipato ogni forma di dubbio sulla direzione di questa storia claustrofobica, asfissiante, serrante da lasciarmi in debito d’ossigeno. Mary Lin è impazzita letteralmente.
Talmente folle già a partire dalla cover, talmente folle da vomitarci le nefandezze di cui gli esseri umani si possono macchiare, talmente folle da proporci una figura femminile impalpabile, impossibile da decifrare, catalogare, comprendere. Nessuna vorrebbe essere LEI. Follia pura concepire LUI, le sue inclinazioni, il suo sadismo, i suoi deliri, la sua lotta perenne a dominare ogni forma di emozione al punto da renderlo totalmente instabile. E’ stata una follia far incontrare questi due e decidere che le loro vite nate e cresciute nel letame dovessero percorrere lo stesso binario. Loro due non portano fardelli pesanti in dote, li avevano già dal primo vagito nella culla: LEI non conosce nulla al di fuori di quella scatola e del mondo, LUI lo vorrebbe distruggere, franare tra le macerie e seppellircisi.

“Cancellalo. Dimenticalo. Nascondilo. Ma sii preparata.”

Signore mie, se esiste un trono per il dark romance ci si siede questa Autrice perché LE CICATRICI DEI DAMYANOV rasenta la perfezione: Mikael e LEI sono equilibristi contestabili, incomprensibili, discutibili in contrapposizione all’innocenza, alla fame d’amore, alla purezza che parrebbe stridere di fronte ad un linguaggio fisico dove il dolore di uno coagula nell’altra. Ma niente è come sembra. E dalle piccole, apparentemente superflue sfumature, riuscirete ad intravedere la dolcezza e la forza di questi incredibili personaggi segnati, marchiati, danneggiati. Non guardate coi vostri occhi, ma con i loro e accettate che l’amore sia anche questo.
Chiedevo una tregua, un armistizio per poter tornare a respirare, ma la follia di Mary Lin è stata inarrestabile: la storia incrocerà le vite di altri personaggi passati trasformandola sul finale in un’azione corale da standing ovation che ha mandato a farsi benedire ogni buon senso, ogni fermezza e quando ho chiuso il libro ho urlato: “caxxo, che capolavoro ha fatto!!!!”.
E ad onor del vero, Peccatrici, la sua non è stata affatto follia, ma lucida premeditazione: ha curato in modo maniacale ogni passaggio, ogni dettaglio con una gran classe, ogni parola con metodo ossessivo, ha frantumato ogni barriera esistente, si è accanita sull’introspezione psicologica dei protagonisti da vera killer creando un romanzo che squarcia emotivamente ogni logica e che è follemente bello. Bello da far male.
Si è fatta attendere parecchio, ma ne è valsa la pena: Mary Lin è tornata, più spietata e delicata che mai e si riprende il posto che le spetta. Con il suo capolavoro.

“Cancellalo. Dimenticalo. Nascondilo. Ma sii preparata.”

Ci ho provato, giuro che ci ho provato. Moira
5 PIETRE DI OSSIDIANA.
5 MAZZI DI CALENDULE.
5 PIUME…NERE COME QUELLE DI UN CORVO.

A CURA DI FRANCY.

Peccatrici, oggi vi parlo di “Le cicatrici dei Damyanov” di Mary Lin.

Dovete sapere che…

Vi vorrei dire che…

Questo nuovo romanzo…

Perché sapete Mikael e LEI…

Ok, calma. Sangue freddo e in testa un solo assunto ripetuto come un mantra:
CE LA POSSO FARE.

Ci sono, so da dove iniziare.

“I call it magic,
I call it true.
I call it magic,
When I’m next to you”

Poche parole e una musica calma e rilassante accompagnano la mia metabolizzazione di questa meraviglia intitolata “Le cicatrici dei Damyanov”. Una canzone che non c’entra niente con loro, che forse a Mary Lin nemmeno piace o è mai piaciuta ma che, per qualche strano e inspiegabile motivo, mentre ero in treno direzione FRI è partita su Spotify e mi ha immediatamente fatto pensare a Mikael dopo nemmeno 24 ore dalla fine del romanzo.
Quindi la domanda che mi pongo oggi che sono qui a scrivere la recensione è: vi devo parlare del romanzo per quello che è o devo provare a farvi capire perché mi è entrato dentro come un cavolo di tsunami e mi ha rimescolato gli organi?
Se la risposta che volete è quella alla prima domanda mi dispiace ma devo declinare, non sono abbastanza preparata per parlarvi tecnicamente del perché è un libro che oggi dovrebbe essere, secondo me, un best seller del dark romance, anche se per il lavoro che ha fatto Mary si meriterebbe una recensione di questo tipo. Se invece accettate di buon grado la risposta alla seconda domanda, bene, sedetevi e seguite il mio filo illogico.
Potrei dirvi che Mikael e LEI sono due personaggi rotti, devastati, incrinati che cercano di venire a capo delle loro esistenze attraversando gli ostacoli infiniti e insormontabili di una dolorosissima e misera vita ma non è così, cioè lo è ma mettete questo da parte.
Mikael e LEI non sono rotti, loro non sono nati, cresciuti e poi sono stati spezzati. Loro sono usciti dalle loro madri per essere plasmati, addomesticati, sono stati creati per essere soldati di un esercito deciso e formato da altri. Loro non hanno scelta, non ne hanno mai avuta.
Sono rabbia, desolazione, annichilimento. Sono amore, calore, dolcezza e possesso. Sono perversione, ribellione e servilismo. Sono la voglia di scoprirsi figli, fratelli, esseri degni di respirare.
Sono la dolcezza nel colpo di un cane che fa sfrigolare la pelle e che non impone ma sceglie. Sono il profumo di una calendula che ti violenta la mente e fa sanguinare le mani. Sono follia, pazzia, incomprensione e incoerenza. Sono figli dei loro errori, delle loro insicurezze e genitori delle loro manie. Sono Mikael Damyanov e la sua “cosina”.
E se tutta questa lista di cose che ho sciorinato, e che magari Mary Lin odierà più della canzone che ho scelto, per voi è solo una serie infinita di cose negative e senza senso questo romanzo non fa al caso vostro, cercate altro.
C’è cattiveria, c’è barbarie, ci sono scene al limite delle sensibilità umana per cui se non amate questo genere passate oltre, fatelo per voi e perdonate la mia schiettezza ma credo che le recensioni debbano essere anche deterrenti per chi non ama il genere.
Vi lascio con:

And if you were to ask me
after all that we’ve been
through
“Still believe in magic?
Oh, yes, I do.

Magic, Coldplay.

Buona giornata, peccatrici.

Un bacio,
Francy.

5 milioni di piume

Recensione doppia SECRET WISHES di Leila Award

SECRET WISHES
di Leila Award
DATA DI USCITA: 23/02/2023
SELF PUBLISHING
DISPONIBILE IN FORMATO KINDLE E FORMAT CARTACEO (326 pagine)


TRAMA: Libro AUTOCONCLUSIVO
Rivisitazione in chiave moderna di Aladino e la Lampada meravigliosa
Quanto può essere pericoloso un desiderio?
Lord Alistair Lennox, secondogenito del Duca di Highfield, è la quintessenza della nobiltà: eleganza senza tempo, lineamenti cesellati, occhi azzurri che affascinano e incutono soggezione con la stessa facilità e un cognome che apre ogni porta. Apparentemente, non c’è nulla che gli manchi.
Eppure, un progetto sull’orlo del fallimento e un desiderio che non ha il coraggio di inseguire lo fanno sentire in prigione.
Un lavoro da assistente, una famiglia unita alle spalle e il sorriso sempre pronto sulle labbra: Jasmine Al Tajir sembrerebbe vivere la vita dei sogni.
Nel cassetto, però, ha un manoscritto che teme non vedrà mai la luce e, come se questo non fosse già abbastanza frustrante, si è presa una cotta per la persona più sbagliata, quel capo che, come sua madre non manca di ricordarle, è un principe fuori dalla sua portata.

Quando si ritroveranno a convivere al castello di Blackwood, l’attrazione, tacitata fino a quel momento, diventerà impossibile da ignorare. Ma se i sogni impossibili sembrano poterli unire, i desideri nascosti rischiano di dividerli per sempre.

A CURA DI MOIRA.

Bentornate in Scozia Peccatrici,
ad aprirci nuovamente le porte del Castello di Blackwood è il terzo volume della serie – “SECRET WISHES” – in cui Leila Award si è calata nel ruolo di Shahrazad e mi ha tenuta sveglia tra la notte n. 310 e la n. 342 narrandomi la favola di Aladino per poi ha lasciato a me l’ingrato compito di raccontarvela.

Dopo Wolf, l’erede del casato, dopo Snow l’eterea sorellina, è giunto il momento che i riflettori cadano sul gemello del conte di Blackwood: Alistair Lennox, la parte complementare del primogenito, quello che non fa rumore, il mare calmo, il vento sottile.
Lui è lontano dal Castello, vive ad Edimburgo dove gestisce la casa editrice Flying Carpet, la sua creatura, il suo progetto, la sua dimostrazione d’indipendenza per trovare un ruolo fuori dal titolo nobiliare. Alistair è l’immagine pulita, elegante, politically correct diremmo: mai fuori posto, mai sopra le righe, un gentleman nei modi e nel portamento. Pacato, educato, prende il tè con il latte, è cordiale sia coi membri della sua famiglia sia con i suoi dipendenti: l’uomo perfetto insomma e uno dei partiti più ambiti in circolazione.
Ma sotto sotto cova un fuoco di insoddisfazione, è inappagato, quasi frustrato, alla ricerca di “qualcosa” cui non riesce a dare un nome o un senso, un motivo per il quale impiegare le sue forze, liberare il suo estro e che sia realmente suo.

Jasmine Al Tajir – per tutti solo Jaz – di chiare origini giordane ma scozzese di nascita, con un padre sarto di bottega e un fratello aspirante stilista, è la sua assistente alla casa editrice: “figlia di borgata” ma efficiente, preparata, conoscitrice di libri gialli, affabile e solare con tutti ma distaccata con il suo Capo al punto da far insorgere in lui la prospettiva di essere odiato.
Ma è solo una facciata: Jaz è una sognatrice, ama i colori, i profumi della sua terra d’origine, il tè nero, i bracciali e scrive. Scrive una storia bellissima che cresce man mano tra le sue dita, una storia che probabilmente non vedrà mai la luce. E palpita per quel principe, figlio di un re che non potrà mai avere: manca anche a lei qualcosa che non riesce ad afferrare o per cui non ha il coraggio di rischiare fino in fondo.

La sfera lavorativa, come spesso accade, inizia a perdere il rigore professionale e a sfociare in una complicità perché sia Alistair che Jaz sono alla ricerca del “bottone d’oro” in grado di rilanciare la Flying Carpet e farla uscire dalla stasi in cui si è impantanata.
Alistair non ha stimoli, è demotivato, qualcuno trama anche alle sue spalle, ma Jaz lo sostiene sempre e lo incita (complice l’atmosfera al castello in cui si muove a suo agio) anche se inizia ad accarezzare un’idea, un’ambizione, spronata in questo dal suo fidato genio della Lampada. Di fatto, sta facendo un ambiguo doppio gioco e trasforma l’ignaro Lord Lennox nel re persiano Shahriyar de Le Mille e una notte.

La Lampada magica, come sapete, permette di esprimere desideri e vederli materializzarsi: può quindi trasformare una figlia d’immigrati in una principessa con più sogni realizzati e può mostrare al figlio di un Duca che il blasone non è tutto, che i palazzi, i diamanti non sono niente se si brama, si anela e si ama visceralmente quello che è sempre stato sotto agli occhi.

SECRET WISHES è stata una sorpresa per me che ancora non conoscevo la Penna di Leila: andavo sul sicuro con le autrici che l’hanno preceduta e quando scommetti sui cavalli vincenti sai già di incassare il premio ancor prima che taglino il traguardo… ma quando è quello che ritieni l’outsider ad arrivare al traguardo sbandierando il vessillo arabo, vinci l’intera posta in palio.

Conquistata da ogni lato lo si voglia vedere: bel taglio di scrittura, delicata ma performante, trama consistente, protagonisti centrati e lineari, con i dubbi e le incertezze di noi comuni mortali che spesso ci sentiamo inadatti e irrealizzati. E spesso è la normalità a renderci straordinari e rari.
Molto brava a scegliersi Aladino – uno dei racconti de Le Mille e una notte – invertendone i ruoli e riuscendo a incastrare più chiavi di lettura al significato della famosa Lampada: una persona? Un luogo? Un libro? Chi lo sa….
D’un tratto la Award mi ha riportata in Scozia, immersa nei meandri nascosti del Castello a scoprire come, fra tutti i tesori, il più prezioso era quello più insospettabile, poi ho accarezzato il deserto arabo con i suoi misteri affascinanti che raccontano di tradizioni lontane; non paga, è andata a disturbare anche il più grande conquistatore della storia e poi in carrozza sul più famoso e suggestivo treno del mondo strizzando l’occhio anche ad Agatha Christie (che adoro) inserendo tutti questi elementi nel riuscitissimo terzo capitolo della saga dei Lennox. Un viaggio imperdibile.

Non ha perso tempo: ha proseguito riproponendoci e aggiornandoci su Wolf e Rose, Snow e Kay, ma dato che le era impossibile fermarsi ne ha approfittato per darci nuove informazioni sui prossimi interpreti e su chi verrà dopo il Capo e Jasmine (solo per lui). Una storia magica.
Leila Award si è rivelata il vero genio della lampada lasciando uscire un libro in cui non trovo imperfezioni.

Chiudo questo romanzo restando impaziente di conoscere il quarto della Blackwood Castle Series: a questo punto tento di reinvestire ciò che ho vinto oggi con SECRET WISHES e riapriamo le scommesse! Moira

5 PIUME

A CURA DI CARMEN.

Bentrovate Peccatrici amanti dei romance,
eccoci al terzo volume della “The Blackwood Castle Series”, Secret Wishes, dedicato alla rivisitazione in chiave moderna della fiaba “Aladino e la Lampada meravigliosa” scritto con grande eleganza da Leila Awad, di cui conoscevo la bravura, ma di cui non avevo ancora letto nulla.
Aladino e la Lampada Meravigliosa, è uno dei più celebri racconti de Le mille e una notte, ed io mi sono divertita a cogliere come i personaggi e anche gli oggetti, elementi imprescindibili della fiaba stessa, hanno preso vita in questo retelling.
Elementi che ho ritrovato tutti. Leila è stata abile a muoversi all’interno delle singolarità tipiche della storia originale, riuscendo a mantenere alto l’interesse e il fascino di un racconto senza tempo.
I due protagonisti sono, in un momento delle loro rispettive vite, sospesi. In attesa di un segno, una ispirazione che possa far loro prendere la giusta direzione sia professionale sia affettiva.
Lord Alistair, gemello di Wolf, è un personaggio eclettico. Abbiamo già avuto modo di conoscerlo nei due volumi precedenti. È un buon amico per Rose, ha aperto gli occhi a Wolf ed è un mentore per Snow. Ha una eleganza innata, incarna perfettamente la quintessenza della nobiltà, ma tratta con garbo tutti indistintamente, senza preoccuparsi se l’interlocutore che ha di fronte ha o meno un titolo nobiliare. Nonostante il suo carattere mite è però inquieto, tormentato.
Desidera trovare la sua strada, il suo ruolo all’interno della famiglia Lennox, come l’hanno già fatto i suoi fratelli, senza snaturare quelle che sono le sue passioni: la direzione della casa editrice Flying Carpet insieme ad un socio, che rivelerà avere subdoli secondi fini, e, soprattutto, il sogno di riportare il Castello di Blackwood agli antichi splendori, ristrutturandolo e aprendolo al pubblico, essendo ben consapevole che i Lennox sono detentori e custodi di antiche vestigia testimonianti secoli di storia.
Jasmine Al Tajir è l’assistente personale di Lord Alistair presso la casa editrice. Figlia di profughi giordani che hanno trovato a Edimburgo una vita stabile e un completo inserimento nella vita scozzese, senza dimenticare quelli che sono gli usi, i costumi, i profumi e le tradizioni proprie della loro terra di origine araba. Persone squisite, ospitali e di ampie vedute desiderano per i loro figli, Jaz e Kereem, un futuro nella gestione del loro negozio di stoffe pregiate, pur lasciando la possibilità di cercare di realizzare i loro sogni lontano da quest’ultimo.
Jaz è un aspirante scrittrice sempre con la testa in mezzo alle pagine di un libro. Ha due segreti inconfessabili: il primo, un amore platonico nei confronti del suo capo, e il secondo, il desiderio più grande, quello di pubblicare il suo libro dal titolo La Lampada, che rappresenta la parte più intima di sé.

I due, complice la ristrutturazione del Castello, hanno modo di conoscersi meglio fuori dal contesto lavorativo. Jaz ha la capacità di far uscire Alistair fuori dai limiti che si è autoimposto, è una ventata di aria fresca, dopo anni a soddisfare i desideri del Duca di Highfield. Tra datore di lavoro e assistente scoppierà una passione travolgente, che avrà una battuta d’arresto quando Alistair scoprirà una verità taciuta da Jaz.
L’unione tra i fratelli Lennox sarà determinante per provare a salvare un amore che merita una seconda possibilità e senza il quale si può provare a vivere sì…ma solo a metà!

«Bisogna allenarsi a credere nelle cose impossibili, Jaz: di cosa vivremmo altrimenti?»

E quando si riescono a realizzare quei sogni impossibili la felicità è sublimata, illimitata e totalizzante… come noi, lettrici dei romance, tanto adoriamo.
Le atmosfere in cui Leila ci conduce sono incantevoli. In questo volume si viaggia in lungo e in largo nei luoghi della Gran Bretagna, toccando la selvaggia costa scozzese, passando per la Old Town Edimburgo e approdando tra i monumenti simbolo di Londra. Si prosegue attraversando la Manica, per salire sull’Oriente Express e giungere nella romantica Venezia. Ma non ci fermiamo qui: raggiungiamo luoghi lontanissimi come l’antica e scintillante Giordania.
Questo libro mi ha affascinato per le descrizioni pregevoli dei luoghi, per le dinamiche che non hanno nulla di frettoloso. Anzi fluttuano in un tempo rallentato, dove ogni gesto, ogni parola prende il suo spazio e lo amplifica all’infinito.
Se vi piace immergervi in ambientazioni romantiche intramontabili, questo retelling fa al caso vostro.
Alla data della stesura di questa recensione è stato reso noto il titolo e l’autrice del quarto volume della serie: The Hunter dalla penna di Laura Pellegrini, retelling in chiave moderna di una delle fiabe più celebri, Biancaneve.
Alla prossima lettura,
Carmen
5 PIUME

Si ringrazia l’autrice per la copia digitale

Recensione doppia Violated Souls di Kyra Synd

A CURA DI THAMMY E MOIRA

Scheda tecnica
Titolo: Violated souls
Autore: Kyra Synd
Editore: Dark Zone Edizioni
Genere: Dark romance
Data pubblicazione: 20/03/2023 (in ebook dal 27/03)
Pagine: 315
Serie: Criminal scars
Autoconclusivo: Sì
Formato: Ebook, cartaceo e Kindle Unlimited
Prezzo ebook: € 2,99
Prezzo cartaceo: € 14,90

TRAMA:

Lui è diventato un fighter professionista. Ma la relazione con la sorellastra lo riporta in Italia. Travolto da un passato criminale, potrà scegliere l’amore?

Simone sta sprofondando nel suo peggior incubo. Dopo essersi costruito una nuova vita a Las Vegas con Sonia e come fighter di MMA, tornare in Italia per il funerale del patrigno lo trascina in un passato di rabbia e spietata violenza. Ha sempre cercato di proteggere la sorella dai propri demoni, fino a quando il boss della zona, nonché suo mentore, bussa alla porta e gli offre una nuova ragazza come regalo di bentornato.
Lottando per tenere fuori dai traffici illegali la donna che ama, Simone torna a vestire i panni del Randagio, la faccia criminale grazie alla quale era sopravvissuto per molti anni. Ma quando perde il controllo e il piacere per la violenza senza regole esplode, teme che per lui e Sonia il tempo stia per finire.
Quando le loro mani saranno sporche di sangue, Simone riuscirà a salvare il suo unico amore?

“Violated Souls” è il primo tormentato dark romance autoconclusivo della serie “Criminal Scars”.

Nota dell’autore e dell’editore: Il romanzo contiene linguaggio e scene di sesso espliciti, atti criminali, violenza psicologica e fisica anche su minori.

A CURA DI THAMMY.

Salve mie peccatrici,
Cosa dire di questa autrice, AMO la sua penna, pulita, diretta, ti cattura e ti porta pagina dopo pagina, a vivere TUTTO. Si perché lei ha questo modo di scrivere, corposo ma mai eccessivo o fastidioso , forte, travolgente, che ti entra nelle ossa , ti destabilizza  e ti rimane dentro anche dopo che hai finito di leggere.
L’autrice mi ha trascinata in questa storia che di leggero non ha niente. Dolore, rimorso, tante sono le cicatrici che riempiono l’anima  dei due protagonisti.
“Incubi e stelle” è tutto racchiuso in questa frase.
Gli incubi non sono solo quelli che si fanno da bambini del mostro sotto al letto.  A volte l’uomo nero esiste, è  reale, a volte la realtà  sa essere peggio degli incubi, e questa realtà ti cambia, ti fa prendere strade sbagliate, ti fa ferire le persone che ami anche se faresti di tutto per proteggele e soprattutto ferisci te stesso.  E le stelle, l’unico  appiglio che hai per non soccombere a tutto il resto, l’unica luce di speranza anche se non lo si ammette neanche a se stessi.
Qui si parla di anime ferite dentro e fuori.Simone e Sonia: cocci di un vaso rotto che possono funzionare solo se vicini. Lui, il cavaliere dalla corazza tutto fuorché scintillante fatta di dolore e sangue ma disposto a morire per proteggerla; lei, una fanciulla che forse non è  poi cosi fragile come pensa, e forse, sarà  proprio lei a salvare lui.
Questa è  una lettura forse come dicevo, non per tutti ma sicuramente perfetta  per chi ama le emozioni ,  vere, quelle che ti distruggono ma che alla fine ti rimettono insieme i pezzi. E si, proprio come una fenice rinascere dalle propri ceneri. E cosa può  essere più forte del dolore, del vuoto che si può provare se non l’Amore? Quello altrettanto forte e devastante, quello che non ti da via di scampo, che quando ti entra dentro ha la forza di ridare vita ad un cuore ormai cementificato dalle cicatrici.

«Tu che sei quella intelligente, mi sai spiegare perché sto bene solo dentro di te?»
Perché ho così bisogno di te? Mi abbraccia e sorride, le labbra mi solleticano la tempia, che bacia.
«Perché siamo due pezzi difettati che si incastrano.
Lontani non siamo niente, non abbiamo niente, se non il peggio» mormora e il suo respiro è una carezza calda.
«Insieme diventiamo perfetti. È sempre stato così.»

Cinque piume e oltre!

La vostra Thammy.

A cura di Moira.

Buon giovedì Peccatrici,
ero in stazione ad attendere il mio treno, mi ero sporta scioccamente per vederlo arrivare dal binario, ne avevo forse sottovaluto la velocità e non mi ero resa conto che quel treno mi aveva investita e l’impatto è stato devastante: Signore, vi presento VIOLATED SOULS di Kyra Synd.
Simone, sei dovuto rientrare frettolosamente e controvoglia in Italia lasciandoti momentaneamente alle spalle la vita apparentemente sicura a Las Vegas: te ne eri andato giurando che non ci avresti rimesso più piede ed invece eccoti qui. E tutti i tuoi incubi e gli orrori erano lì pronti a darti il bentornato come un comitato d’accoglienza: in verità non se n’erano mai andati, ti hanno seguito ovunque andassi, solo che respirare nuovamente l’odore di “casa” li ha fatti riemergere. Uno ad uno. E quei demoni non vedevano l’ora di poterti stringere ancora tra le braccia.
Non sei nato fortunato, lo so: avevi avuto una possibilità ma, evidentemente, non era quella giusta. Non per te e non per chi ti ha vissuto accanto; un’opportunità di vita che non avevi scelto ma che forse, in modo bastardo, aveva scelto te. Hai conosciuto sulla pelle gli scempi più abbietti e con solo le stelle a darti forza e a non spezzarti: la più lucente era Lei che è cresciuta insieme a te, era la tua cura ma non ha potuto salvarti. Come tu non hai potuto salvare lei. Ti senti in colpa, vero? Credevi di proteggerla e non ci sei riuscito? E allora sei cresciuto, hai dato un calcio in faccia a Simone, ti sei vestito di odio e rabbia e sei diventato Il Randagio: c’era un’altra strada da percorrere, un’altra opportunità e ancora una volta era quella sbagliata perché cicatrizzare ferite mai guarite ed estirpare i traumi ti è stato impossibile. Non c’è salvezza, solo dannazione per chi è nato sotto una cattiva stella.
La distinzione tra l’essere vittima o carnefice si era tramutata in un’immagine indistinguibile: criminale brutale, manesco, insensibile: ecco il Randagio. Il sesso assumeva un colore più violento dove non c’era piacere ma solo dolore, non te n’è fregato di niente e di nessuno tranne che di Lei, sempre e solo Lei: una dipendenza, un’ossessione, un’oasi di pace…non lo so. Sapete solo voi cosa vi ha unito, cosa vi tiene legati e perché siate incapaci a separarvi. E magari insieme vi ferite e vi curate reciprocamente. Forse non avete strade diverse da percorrere, non lo so. Fidati Simone che imparerai a conoscere davvero Sonia e c’è chi lo ha capito ben prima di te. Solo con uno sguardo. Ha cambiato pelle anche lei, ma forse eri troppo impegnato a nasconderti e a raccontarle bugie per guardarla a fondo. Dovevi proteggerla. Da te.

“Svegliati, non piangere. Rigenerato per negare la verità, la finzione in cui vivi ti rende cieco. Rivelazione, ti disgusti. Questa volta ti sei spinto troppo oltre o potrebbe essere, mia nemesi, che tu sei me? Nemico, dammi un’occhiata, estirpa cosa sarai sempre, la tua carne contaminata, anima inquinata che vedo attraverso uno specchio. Tira un pugno, frammenti sanguinanti sul pavimento, devastami ma non mi importa più. Dovrei pentirmene o chiedermi se sono già morto?” (Are you dead yet – Children of bodom)

Un buon consiglio sarebbe certo quello di separarvi e ognuno per la sua strada perché tu sei sbagliato, tu sei un mostro, sei a malapena un uomo e Lei può ancora salvarsi…se lo volesse. Già, un buon consiglio. Dato da chi non ha visto le tue lacrime e le lacerazioni della tua anima.
Visto da fuori, vi direbbero che il vostro è un rapporto “malato”, “sporco”, “amorale”. Già, visto da fuori. Visto da chi non riesce a comprendere la vita infernale di due bambini che hanno trovato l’uno negli occhi dell’altra il proprio centro.
Due anime violate, perse, eppure capaci di rigenerarsi a vostro modo: la fenice risorge mentre un drago si risveglia. E a noi resta solo accettare, ascoltare silenziosamente e non giudicare. Sono le vostre vite, le vostre scelte e va bene così.
Questo libro, sicuramente estremo, cupo ma impietosamente reale, non vuol parlarvi solo di cadute profonde negli abissi dell’animo umano e nemmeno vuole essere una rivalsa verso una vita ingiusta e orrenda: VIOLATED SOULS vuole anche essere un monito per levarsi le bende dagli occhi e smettere di fingere che tutto intorno a noi sia un magnifico cielo stellato. Kyra Synd lo ha fatto senza filtri, mettendo a nudo queste pagine con grinta, in maniera essenziale, cruda, senza sconti per nessuno ed in primis per se stessa. Figuratevi per voi che lo leggerete.
Ha creato intorno a Simone una cortina di eventi e personaggi che vi segneranno e colpiranno, dove ogni passaggio, ogni figura ha un proprio peso specifico nella storia, non si è risparmiata e non risparmierà voi; ha dalla sua una bravura eccelsa nella composizione dei dialoghi che non fanno altro che esaltare e rafforzare ciò che vivrete all’interno di questo romanzo lasciando che quelle parole vi si conficchino come chiodi nella testa. E non ha scritto semplicemente un ottimo dark perchè è nella sua confort zone, ma ha anche saputo dare un significato profondo alle maschere che ognuno indossa: maschere oscure, inquietanti, discutibili. Assisterete alla rappresentazione del teatro Kabuki dove ad andare in scena sono fatti attuali e non pantomime e la durezza e la “pulizia” di Violated Souls sono espliciti e lampanti.

Libro adatto a chi non teme di fare un salto nel vuoto senza paracadute e…. “al massimo, è il mondo a essere in debito” “e tu chiedi il conto?” Mi sorride. “Certo”.

Venite a conoscere Il Randagio, Harrier e imparate a riconoscere Simone. Sono certa che non lo dimenticherete una volta arrivate alla fine. E ricomincerete.

Moira
5 PIUME!!

Si ringrazia l’autrice per la copia digitale.

Recensione LE LEZIONI DEL DUCA di Joanne Wood

A CURA DI NICKY

Titolo: Le lezioni del Duca
Autore: Joanne Wood
Serie: Serie Beckett #1
Autoconclusivo: Sì
Genere: Romance storico
Disponibile su: Amazon e KU
Formati disponibili: Ebook e cartaceo
Pagine: 254 p
Costo: Cartaceo 13,20€ – Ebook 2,99€ – Kindle Unlimited

TRAMA: Londra, 1813. A differenza di tutte le giovani nubili londinesi, l’affabile e passionale Elizabeth Beckett sembra aspettare con ansia il giorno del suo venticinquesimo compleanno che, finalmente, sancirà per lei l’uscita dal mercato matrimoniale e l’ingresso nel mondo delle zitelle, così da beneficiare di minori pressioni e maggiori libertà. Ma la sua strada si incrocia con quella di Thomas, Duca di Hawthorne, enigmatico e misterioso, altrettanto determinato a non essere ingabbiato in alcuna relazione che lo induca a calare la maschera di imperturbabilità che si è costruito.

Ben presto, lui si ritroverà a combattere contro una passione bruciante, mentre lei, gelosa della sua indipendenza e ritenendolo irraggiungibile, si convincerà che sia solo un amico. Le cose cambieranno quando, attratto dall’impulsività della giovane e da una proposta troppo allettante per essere rifiutata, Thomas accetterà di insegnarle i trucchi della seduzione.


Piacevolissima sorpresa questo romanzo. Scrittura fluida e scorrevole, mai noioso. I dialoghi sono ben costruiti e piacevoli, con una grande attenzione ai dettagli.
Un’aria familiare pervade ogni pagina del libro e si ha la consapevolezza di una famiglia unita. L’autrice riesce a far immedesimare il lettore nella storia da tanto da entrare totalmente in empatia con loro, quasi a renderla reale e viva.
Elizabeth ha un carattere forte ed estroverso ma al tempo stesso è ingenua, buona, senza malizia. I continui botta e risposta sono deliziosi.

«…. Dunque, per rendere la mia vita più serena e piacevole, ho deciso di comportarmi come più mi aggrada, secondo le mie regole, limitandomi a seguire quelle degli altri solo quando strettamente necessario. Giusto per non apparire eccentrica».

I personaggi sono descritti con abilità e ognuno ha una personalità ben definita. Sia Elizabeth sia Thomas sono fermi sulle proprie idee ma non così rigide da modificarle quando, finalmente, scoprono i loro sentimenti.

«… da quando vi ho rincontrata, quel pomeriggio in Hyde Park, la mia vita è cambiata, perché voi l’avete invasa come un piacevole uragano. Siete la cosa più bella e pura che mi sia mai capitata. La notte non dormo per pensare a voi, la mattina siete la prima immagine che mi occupa la mente e durante il giorno mi guardo intorno come un pazzo, sperando di incontravi. Non posso più vivere senza di voi».

Complimenti all’autrice, non vedo l’ora di leggere il secondo volume della serie.


5 piume

Nicky

Si ringrazia l’autrice per l’omaggio della copia digitale.

Recensione doppia TUTTO QUELLO CHE LE DARÒ di K. L. Shandwick

Tutto quello che le darò
(Everything Serie Vol. 2) di K.L.Shandwick

TRAMA:

Dopo un periodo molto turbolento trascorso a studiare all’università di Miami, Lily rientra a Londra, per le vacanze di Natale. Sopraffatta dalle emozioni e tormentata dal tentativo di razionalizzare l’indomabile desiderio che prova nei confronti di Alfie, tenta di seguire i saggi consigli di un amico. Pian piano si convince che la distanza e più tempo in compagnia di famiglia e amici potranno aiutare il suo cuore a guarire. Lily però non immagina che la sua tormentata passione tornerà a farsi viva.
Quando Alfie le farà alcune importanti rivelazioni che potrebbero rappresentare un significativo punto di svolta, Lily sarà costretta a chiedersi se può davvero fidarsi di lui e se Alfie potrebbe mai essere tutto ciò di cui ha bisogno.

A cura di Carmen.

Ben ritrovate Peccatrici Librose,
eccomi di nuovo qui per parlarvi del secondo Volume della Serie Everything intitolato “Tutto quello che le darò” di K.L. Shandwick.
La storia riprende dal rientro di Lily a Londra per le vacanze natalizie: decisione sofferta ma necessaria per cercare di dimenticare Alfie, un ragazzo dall’aspetto attraente, divertente, intelligente e formidabile musicista leader della promettente rock band Crack Soundzz.
Alfie ha tutti i requisiti che Lily può desiderare tranne uno, il più importante: quello di impegnarsi sentimentalmente.
Ma il destino gioca un ruolo da cupido piuttosto che da ostacolo per questo amore nascente, poiché Alfie si ritroverà a Londra per aprire il concerto di fine anno di una band famosa e rintraccerà Lily, perché desidera chiarirsi con lei.
Alfie è spontaneo, non ha nessun imbarazzo nell’affermare che

«[…] ho bisogno di te, Lily, mi manchi. Non mi aspettavo di essere così preso. Senza di te non posso vivere.»

A seguito di questa dichiarazione entrambi decidono di darsi una possibilità… procedendo però per gradi e cercando di passare del tempo insieme per conoscersi, vivendo tutte quelle tappe intermedie che avevano saltato quando si erano incontrati due mesi prima a Miami.
Alfie, che rispetta le regole base per il contatto fisico imposte da Lily, è pieno di risorse e riesce ad aggirare tutti i divieti… sorprendente la scena della birra in bottiglia, che da oggi in avanti non guarderò più nello stesso modo… momento vi assicuro davvero molto hot!!!
La conoscenza tra i due procede a gonfie vele finché una telefonata fa ripiombare Lily nell’incertezza, convincendola a rientrare a Miami prima della fine delle vacanze. Alfie, che ritorna in Florida poco dopo, le svela l’ultimo tassello del suo strano e scostante comportamento, ma a quel punto per Lily non è più sufficiente ciò che Alfie è disposto a concederle… perché Lily vuole essere tutto per Alfie, ma questo “tutto” non coincide con quello che Alfie può offrirle:

«Ti amo, Lily», sussurrò. Si era seduto sulle ginocchia, sul letto, di fronte a me. «Penso di esserlo da quando siamo stati insieme la prima volta. Mi hai distrutto, e il mio cuore ti appartiene senza alcun dubbio.»
«Non sono sicura di potercela fare», mormorai con un filo di voce. «Come faccio ad avere una storia con qualcuno avvolto in una rete di menzogne sulla sua famiglia fasulla?»
Mi strinse con forza e mi massaggiò la schiena. «Ce la faremo piccola, col tempo, la fiducia e l’amore», bisbigliò.

Ecco, la fiducia è quello che manca in questo rapporto, ancora e ancora, nonostante Alfie abbia provato a colmare i timori di Lily. Lei è sicura di ciò che prova per Alfie ma questo non è abbastanza perché i due decidano di affrontare insieme il loro futuro, cercando di appianare le divergenze.
Lily è una ragazza in fuga, ad ogni ostacolo che incontra nel rapporto con Alfie lei semplicemente chiude, mette distanza… ma il cuore non ha confini e questo ancora Lily non lo sa…
Alfie, invece, nonostante la sua giovane età si è dimostrato responsabile ed equilibrato in tutte le sue azioni e le sue scelte. Anche se ha taciuto delle verità, ha sempre cercato un contatto, un confronto con Lily, e questo mi sembra un atteggiamento molto propositivo.
Ci tengo a sottolineare un elemento che ho apprezzato molto di questa autrice che ho letto per la prima volta con la serie Everything: la capacità di accompagnare il lettore nella storia, introducendo nel racconto della protagonista i fatti e le emozioni salienti del volume precedente. Particolare pregevole perché il lettore riesce a riannodare i fili della narrazione nonostante il tempo intercorso tra l’uscita di un volume e la successiva.
Vi aspetto per commentare con voi l’atteso ultimo volume della serie.
Carmen
5 PIUME

A cura di Anto.

Bentornate mie care peccatrici, continua la bellissima storia di Alfie è Lily, due personaggi che mi hanno catturato il cuore.
Lily e Alfie sono persi uno per l’altro ma dannazione continuano a struggersi l’anima ! Lily torna a casa per le vacanze di Natale ed è completamente distrutta, ma forse questo ritorno le farà dimenticare la sua grande passione per Alfie ?


“Il problema era che lui mi aveva incasinato del tutto il cervello. Rifiutava ogni coinvolgimento emotivo, ma si era preso comunque gioco dei miei sentimenti. A volte i suoi giochetti psicologici mi avevano fatta realmente preoccupare per la mia salute mentale. Alfie mi aveva raccomandato di evitare complicazioni sentimentali, eppure mi ero innamorata follemente di lui. Al momento, non riuscivo a prevedere se le ferite della mia mente e del mio cuore si sarebbero mai rimarginate. Alfie aveva fatto una proposta da far sbellicare dalle risate la vecchia Lily, per quanto ingenua. Avrei dovuto sbatterlo fuori di casa, dicendogli di smetterla di darsi tante arie e che non era affatto figo come credeva. Ma d’altro canto… lo era. E io non avevo la minima idea di cosa mi passasse per la testa, a parte il farsi scopare da una futura e strafiga rockstar. Per una serie di circostanze successive, mi feci trascinare in una relazione catastrofica. Perché avessi accettato una storia dai risvolti piccanti, o di diventare la sua “trombamica”, andava oltre la mia comprensione, solo un dettaglio mi era chiaro: lui era troppo sexy, una maledizione. Per questo ero tornata di corsa nella mia rassicurante Londra, tra amici e famiglia, anche se stavo ragionando su come gestire “quello che era successo dalla scorsa estate.

Finalmente Lily riesce a confidarsi con Ellen, nemmeno lei crede ai suoi segreti più oscuri

“Elle scoppiò in una risata. «Accidenti, Lily, hai davvero del talento. Hai inventato tutte queste storie in aereo?» Rideva in maniera convulsa e chiassosa, asciugandosi le lacrime. La sua risata era così fragorosa da aver attirato l’attenzione di tutti nel bar. Era quasi inquietante pensare alla mia vita, tanto buffa da sembrare inverosimile, anche agli occhi di chi mi conosceva meglio di chiunque altro. Si avvicinò per abbracciami. «Vedi, mi mancava proprio questo! Sei adorabile, ma nessuna di queste storie è plausibile, considerando te.» Avrei tanto voluto che fosse davvero così.”

ALFIE è un maschio alfa una futura rockstar, tutto deve essere sotto il suo controllo, ma Lily è riuscita a scalfire il suo cuore? Sicuramente è così!!! Lui non può permettere ai suoi sentimenti di scaldare il suo cuore, lui non può amare! Non vuole relazioni sentimentali e lo dice in modo chiaro a Lily, ma come tutti sappiamo la mente e il cuore la pensano sempre in modo differente.
Fortunatamente lei nel tornare a Londra ha Elle, la sua migliore amica, che le darà conforto per tutte le sbandate che ha preso all’ università… Ahh da ragazza timidissima ci ha dato dentro è 😉 neanche Elle ci crede

“La sua risata era così fragorosa da aver attirato l’attenzione di tutti nel bar. Era quasi inquietante pensare alla mia vita, tanto buffa da sembrare inverosimile, anche agli occhi di chi mi conosceva meglio di chiunque altro. Si avvicinò per abbracciami. «Vedi, mi mancava proprio questo! Sei adorabile, ma nessuna di queste storie è plausibile, considerando te.» Avrei tanto voluto che fosse davvero così.”

E brava Lily è da questo punto che mi sei piaciuta un sacco, SOFFERENTE MA DECISA. Nell’ ignorare si vede quanto un uomo ci tenga a te veramente

“SESSPERTO: Sono passato da te, ma non c’era nessuno. Chiamami appena leggi il messaggio. SESSPERTO: Dobbiamo parlare. Vorrei condividere qualcosa con te. SESSPERTO: Okay, ho capito… siamo solo amici. Mi sta bene, ma per favore, chiama. SESSPERTO: Perché mi ignori? SESSPERTO: Va bene, abbiamo superato di nuovo il limite, ma sei stata tu a cominciare. Non volevo fare una scenata. Ero venuto da te solo per invitarti a ballare. Rispondimi.”

Lily torna anche a Londra perché c’è anche il suo amico del cuore Jack, mi è piaciuta moltissimo la loro amicizia, si… un’unica e sola amicizia semplice e pura.

Non prova niente Alfie eh? E chi lo ha detto, a me sembra tutto così esplicito!!!



“Andammo via fianco a fianco. Jack ci guardò dalla porta, non del tutto convinto che ne sarei uscita incolume. Mi aveva strappato la promessa di chiamarlo se fosse stato necessario, e lui sarebbe arrivato in cinque minuti. «È qualcuno di cui devo preoccuparmi?» Fissai Alfie, incredula. Pensava sempre di poter esprimere giudizi su chiunque si trovasse al mio fianco. «Perché dovresti? Io non significo nulla per te, Alfie, ma dal momento che lo hai chiesto, ti dirò che Jack è molto importante. Forse, dopo mio padre, è l’uomo più importante della mia vita.» «Posso tenerti la mano?» Scossi il capo sorridendo, anche se non avevo affatto voglia di sorrisi. «No Alfie, niente mano per oggi.”

Io personalmente percepisco le emozioni di Lily che in questo preciso istante ha verso Alfie, l’autrice riesce a farmi provare le emozioni dei personaggi e questo secondo il mio pensiero è bellissimo, perché ti crea l’emozione perfetta intensa per poter entrare a fare parte di qualcosa di unico che c’è tra Alfie e Lily..
Ma come sempre Alfie lascia tutto per aria senza spiegare senza nessun perché. Lui vive sempre a senso unico

Ma i continui comportamenti di Alfie i suoi misteri mettono un punto fermo in Lily !! Dopo essersi staccata da lui Lily va in paranoia ma dopo un po’ di decide di andare a suonare e cantare all Pen Mic a South Beach

È la serata perfetta per Lily, grazie alla sua esibizione è riuscita a farsi notare da un proprietario di un locale famoso, visto che manca la cantante, chi se non lei potrebbe fare parte di questo gruppo!!??

Io direi di fermarmi qui, visto che ho già svelato troppo…. Spero di avervi incuriosite, ora tocca a voi scoprire cosa succederà ai nostri personaggi, se l’amore riuscirà a trionfare, oppure la gelosia come sempre rovinerà tutto… Alfie riuscirà a essere una grande star del rock con la sua band? E Lily riuscirà a farsi amare a sua volta?

Ragazze leggetelo è il top!
A presto. Anto ❤️

Recensione doppia BLOODLINE di Kyra Synd

Titolo: Bloodline
Autore: Kyra Synd
Editore: Self-published
Genere: Mafia romance distopico
Data pubblicazione: 07/06/2022
Pagine: da definire
Serie: No
Formato: Ebook, cartaceo e Kindle Unlimited
Prezzo ebook: € 2,99
Prezzo cartaceo:
• Paperback € 12,90
• Copertina rigida € 18,90

TRAMA:
Il destino di Craig è scritto dal giorno della sua nascita, perché ciò che Ethan decide è legge. Il primo compito gli è stato assegnato da bambino: proteggere Kobra.
Due assassini legati dal sangue, dalla morte e dall’odio.
Non possono provare emozioni, sono stati addestrati per questo: la falce di ghiaccio e la morte nera. Eppure, Kobra non ha mai dimenticato Lean, il suo angelo, né la sete di vendetta.
Craig nasconde tanti segreti, troppi e pericolosi. Una giovane donna e una bambina, però, potrebbero dissuaderlo dal compiere il proprio destino, per stravolgerlo dalle fondamenta, a costo di fare a pezzi il suo cuore ancora una volta.

La guerra per il potere è iniziata, silenziosa come un serpente.

ATTENZIONE: Contiene scene di sesso e linguaggio espliciti, con atti di violenza e criminali. Per i temi trattati si consiglia la lettura a un pubblico adulto e consapevole.

A CURA DI THAMMY.

Salve peccatori e peccatrici, oggi sono felice ed orgogliosa di potervi parlare di questo romanzo che ho visto nascere parola dopo parola, prendere forma e innamorarmi di questi due protagonisti per me è stato inevitabile. Tutto nasce dal racconto che Kyra scrive per la raccolta “Tutto in una notte” incentrata su Kobra dove conosco per la prima volta Craig e già da li mi ha conquistata, poter vivere la sua storia insieme a Kyra mentre la scriveva è stato un onore.
Craig: la falce di ghiaccio, è un sicario freddo, glaciale, e ha addestrato Maze a sua immagine e somiglianza, soprannomonaya la farfalla della morte, insieme sono due macchine da guerra, i sentimenti, le emozioni non devono esistere, non c’è spazio per questo nel loro mondo.
Ma è proprio quando si è autocontrollo allo stato puro, perché per sopravvivere non hai altra scelta e la vita che fai ti ha colpito duro tante volte, troppe, e troppo presto e ti è costata cara questa corazza, che basta una piccola impercettibile crepa, minuscola insignificante, ma lentamente comincia a dilatarsi, tutto diventa troppo. Troppo devastante, troppo difficile da gestire, troppo pericoloso.



…«Fermati, prima che sia tardi. Vattene, perché stavolta sono debole e troppo egoista per cacciarti.» Le accarezzo la schiena, incoerente.
«Le persone che voglio proteggere, alla fine, muoiono per mano mia.»
«Non mi pare proprio di essere nella lista.» Le bacio il collo e lei piega la testa di lato, per darmi ancora più spazio. È una pazzia. Stringo i seni, col pollice stuzzico i capezzoli turgidi. Mi prendo tempo, per una volta voglio viverla sul serio e non soffocare dentro Craig. «Lo sei, Aliah, dal giorno stesso che ci siamo conosciuti.»


«Perché hai voluto essere proprio tu?» L’ennesimo errore, oggi come allora. «Per farmi a pezzi il cuore, per farmi odiare da chi amo.»

Leggere la storia di questi due personaggi cosi duri, glaciali per assurdo vuol dire ritrovarsi trascinati in un vortice di emozioni forti, devastanti, percepire tutto il loro disagio, la difficoltà nel gestirle, viverle, e tu non puoi che stare lì a guardarli, e soffrire con loro, sentire ogni cosa con loro. Chi mi conosce sa quanto io ami i personaggi maschili e i relativi pov, e Craig ha rapito la mia anima, lui è i suoi tormenti ti entrano dentro con prepotenza e rimane lì, non se ne va più. Ma qui, c’è una Maze spettacolare, una guerriera che nasconde ancora il cuore di una bambina, che ama i coltelli, ama usarli, non sa piangere, non sa soccombere al prossimo, non prova e non sente niente se non per un’unica eccezzione: Craig, lui è l’unico che può farle veramente male, l’unico che guardandola negli occhi vede “Aliah” Mentre lei è l’unica capace di risvegliare “Joseph”




…«Odio Joseph e odio Craig. Odio questa cazzo di vita.» Esaurisco lo spazio e finisco in trappola, sovrastata dalla sua mole.
«E odio te.» Senza usare armi, mi ha appena squarciato il petto, togliendomi il respiro ancora prima che la sua mano si chiuda attorno al collo. Si china e avvicina la faccia alla mia, lentamente. «Odio il giorno che ti ho incontrata all’istituto. Odio i tuoi maledetti occhi.» La rabbia si schianta sulle mie labbra, velenosa, bollente come il suo respiro. «Odio ogni volta che ti ho desiderata.»…
«Odio l’amore che provo per te, che mi ha fatto correre qui come uno stupido e sta mandando a puttane i miei programmi, i progetti…» Le sue labbra mi sfiorano. Cosa ha detto? «Ti odio, cazzo!»
Si avventa su di me e con la lingua cerca la mia, come non ha mai fatto, disperato, mentre non riesco a staccare gli occhi dai suoi che, invece, si chiudono piano. La sua mano scivola dal collo alla nuca e stringe i capelli nel pugno. Il dolore al petto si dissolve, il cuore mi rimbomba nelle orecchie e il braccio ricade a peso morto lungo il fianco; Craig mi spinge contro il mobile, mi schiaccia col suo corpo e mi rendo conto di come si muova frenetico il suo petto. Continuo a non capirci niente, eppure non mi importa più, perché stavolta non lo ha sottinteso, lo ha confessato quasi fosse la cosa più dolorosa del mondo: mi ama. Mi ama al punto da non capirci più nulla anche lui. «Ti odio» sussurra di nuovo, appoggiando la fronte alla mia. «Anche io.» Perché l’amore uccide nella nostra vita e io voglio che lui viva…



Un mafia romance con i fiocchi, personaggi ben delineati, alcuni tanto odiosi da voler entrare nel romanzo per prenderli a sprangate nelle parti intime, come il vecchio Etahn o il viscido, lurido Tiago ma è giusto che ci siano anche loro no? Altrimenti che “mafia romance” sarebbe?
Trama ben costruita piena di intrecci e sorprese ad effetto che rendono la lettura molto coinvolgente. Insomma non so se si è capito ma l’ho amato questo romanzo, quindi andate a leggerlo e fatemi sapere che ne pensate.
Un baciotto dalla vostra Thammy.
Alla prossima

Voto
A CURA DI FRANCY.

Voglio scrivere di getto, peccatrici.
Voglio non far fluire via da me le sensazioni perché, e se siete lettrici lo sapete, quando una storia vi prende e vi prende tanto, una volta terminata vi lascia quel sapore gustoso sulla lingua, come se aveste appena finito di bere un succo fresco dopo aver sofferto tanta sete.

1)E l’accontento: la amo nel mio silenzio, coi miei segreti che si stanno sgretolando e per una volta non mi sento soltanto un’ombra portatrice di morte.

2)Giorno dopo giorno. Devo circondarmi di odio per proteggere chi amo.


Partiamo da un punto preciso : se non amate il dark, questo libro non fa per voi,e non perché ci sono scene macabre o inquietanti, assolutamente no! Ma perché si deve mettere da parte il buonismo, la morale e provare a socializzare con quello che l’autrice di primo impatto ci presenta come il cattivo. Ecco, peccatrici, se non riuscite a essere empatiche e mentalmente abbastanza aperte da chiedervi il perché delle azioni brutte senza poi giudicare la risposta Bloodline non fa per voi.
E ora la domanda è : come ve lo descrivo un romanzo che ho trovato perfettamente equilibrato in tutto e per tutto? Come faccio a farvi capire, peccatrici, che Bloodline di Kyra Synd ha il giusto ritmo, le giuste descrizioni, il giusto equilibrio interno che vi fa comprendere e sentire sotto pelle la storia di Craig in solo poco più di 280 pagine?
Perché questo è il punto, Bloodline è un romanzo abbastanza breve ma che non ha carenze di nessun tipo. È completo in tutto.
Craig è completo.
Maze è completa.
Ethan è completo e Kobra, lui è semplicemente perfetto nel suo essere quello che è.
Non aggiungo altro, peccatrici perché i romanzi vanno scoperti e non analizzati dalla trama punto per punto, se avete seguito qualche mio consiglio ormai mi conoscete, continuate a fidarvi, solo questo posso dirvi.
Un bacio,
Francy.

Voto: 5 piume.

Recensione doppia  PRINCE OF ICE di Daria Torresan e Brunilda Begaj

PRINCE OF ICE
Di Daria Torresan/Brunilda Begaj
DATA DI USCITA: 11/02/2023
Disponibile in formato Kindle- Copertina rigida e flessibile (352 pagine)
SELF PUBLISHING

TRAMA: Occhi azzurro cielo, ciglia come neve.
Così mi descriveva, un tempo, Kay Walsh, il mio amico d’infanzia.
Eravamo inseparabili noi due, fino al giorno in cui, senza un motivo, mi aveva eliminato dalla sua vita.
Di punto in bianco era cambiato: aveva perso il suo sorriso genuino e la luce nei suoi occhi.
Aveva iniziato a deridermi, a umiliarmi, a provocarmi. Con un colpo di spugna, aveva cancellato tutto il nostro passato.
Inutile cercare di evitarlo, lui era il wing della squadra di rugby della Blackwood Academy.
A lungo avevo sperato che tornasse a essere l’amico di sempre, finché mi ero dovuta arrendere. Dovevo solo affrontare il mio ultimo anno di liceo e non avrei avuto più nulla a che fare con Kay.
Ma in un anno potevano accadere un sacco di cose.
Come rendersi conto di essere innamorata del proprio bullo.

Lady Snow Lennox non era solo la figlia del Duca di Highfield. Lei era stata la mia compagna di giochi, la mia confidente. La persona che meglio mi conosceva al mondo.
Ed era proprio per quella sua capacità di leggermi dentro che avevo dovuto allontanarla.
Lei non doveva sapere. Non doveva vedere.
Credeva che tutto potesse aggiustarsi, ma non avrebbe potuto aggiustare me.
Io non ero spezzato.
Ero irriparabile.

Prince of Ice è il secondo volume della Blackwood Castle Series, composta da 7 libri autoconclusivi. Ogni singola storia riguarda la rivisitazione in chiave moderna di una tra le fiabe più amate. La lettura dei romanzi è autonoma e indipendente da quella degli altri volumi, precedenti o successivi.
Libro AUTOCONCLUSIVO
Genere: New adult – Sport romance – Rivisitazione in chiave moderna della fiaba de La Regina delle Nevi

A CURA DI MOIRA.

C’erano una volta delle Peccatrici che volevano leggere la storia di PRINCE OF ICE (vol.2 Blackwood Castle Series) di Daria Torresan e Brunilda Begaj perché, forse, ancora non la conoscevano…..Tranquille mie care, non sono né la renna né la donna della Finlandia ma sono qui per farlo…

“Kay e Gerda guardavano in un libro di figure immagini di animali e di uccelli, quando la campana batté proprio le cinque dal grande campanile, e Kay esclamò: «Ahi! Ho avuto una fitta al cuore, e mi è entrato qualcosa nell’occhio!».
La bambina gli prese il capo; lui sbatteva gli occhi, ma no, non si vedeva niente.
«Non credo che sia uscita» disse, ma non era così. Era proprio uno di quei granellini di vetro che si erano staccati dallo specchio, dallo specchio magico, ce lo ricordiamo quell’orribile specchio che rendeva tutte le cose grandi e buone che vi si specchiavano piccole e orribili, mentre le cose cattive e malvage risaltavano molto e di ogni cosa si vedevano subito i difetti. Povero Kay, anche lui aveva ricevuto un granello, proprio nel cuore. E il cuore gli sarebbe presto diventato di ghiaccio; ora non sentiva più male, ma il granello era sempre là.” (La regina delle nevi – Hans Christian Andersen).

Le autrici scelgono, forse, la strada più tortuosa per questo secondo volume della Blackwood Castle Series presentando il retelling di una fiaba probabilmente poco conosciuta ai più, ma che hanno saputo riscrivere e conformare al loro stile narrativo…e se la cosa non è difficile, queste due non si divertono.
Snow, la piccola di casa Lennox è un cuore candido e puro, pelle di neve e occhi di cielo con un’anomalia che la rende unica, non diversa ma quasi magica: sorella amatissima dai fratelli maggiori e poco compresa dal Duca di Highfield che la vorrebbe avvocato anziché seguire le sue inclinazioni così poco consone ad una Lady, ha avuto fin dall’infanzia il suo amico speciale: Kay, figlio della sua bambinaia. Hanno condiviso tutto, hanno giocato, riso, scambiatosi segreti e sogni, sostenendosi a vicenda, entrando in sinergia come solo le anime affini possono fare.
Ma oggi la bolla è scoppiata, spazzata via dal soffio gelido della Regina delle nevi che ha conficcato una scheggia di vetro dritta nel cuore, nel corpo e nell’animo di Kay Walsh.
Adesso è uno sfrontato, aggressivo giocatore di rugby della Blackwood Academy e quando non è impegnato a caricare avversari e compagni di squadra per sfogare la sua rabbia, il suo hobby preferito è vessare e perseguitare Snow che non si capacita della brusca inversione di marcia del loro rapporto. Tenta di ignorare le sue persecuzioni, incassa in silenzio le sue derisioni, poi scoppia e lo rimette al suo posto finché Kay non ricomincia: è un circolo vizioso in cui lei non trova il bandolo della matassa e lui contribuisce ancora di più ad ingarbugliarlo.
Cosa ha fatto cambiare Kay nel corso degli ultimi sei anni? Cosa ne è stato del bambino che si confidava con lei nella tana sull’albero o che si arrampicava sulla sua finestra per darle conforto durante le tempeste? Perso. Svanito. Dissolto.
Ciò che vuole Snow, oltre a suonare l’arpa a ritmo di rock, è ritrovare l’amico verso il quale i sentimenti – nel tempo – sono mutati ma Kay le si avvicina e poi si allontana repentinamente stringendo ancora di più la morsa dell’astio e dell’ostilità. Lei non deve sapere, non deve vedere ciò in cui si è trasformato. E’un muro invalicabile, un buco nero dove non filtra neanche un fiocco di neve che potrebbe riscaldarlo anziché gelarlo se solo lo facesse entrare, ma quella scheggia si è incancrenita così profondamente in lui che non c’è via di fuga e diventa una colpa meritata, un dato di fatto, una constatazione: per questo è meglio che Snow gli stia lontano, lontanissimo e che si beva tutto il suo odio e il suo disprezzo. Solo così potrà salvarla.
Ma Snow è troppo buona e perspicace per non saper comprendere che dietro la facciata meschina e arrogante c’è nascosto ancora quel bambino che urla silenziosamente per far sentire la sua voce – e non è vero che ha smesso di guardare con attenzione –  perché lei il suo Kay lo ha sempre visto, solo che è sepolto sotto strati di ghiaccio.
Prendendo “La Regina delle nevi” di Andersen sulle spalle e spalmandola sulla vicenda di Kay e Snow, Daria e Brunilda si trasformano loro stesse negli altri personaggi della fiaba componendo poco alla volta le tessere del mosaico dando a “Mirtilla” gli stimoli per continuare la ricerca dell’amico perduto, rallentandola quando non era il caso di proseguire e facendola desistere, per poi tornare a darle indizi e strumenti per estrarre quella scheggia di vetro e liberare Kay.
In tutto questo le due autrici, che spessissimo collaborano a 4 mani, rilanciano e cementano il loro feeling attraverso le pagine del romanzo che non ha distorsioni o sbavature, è solido, strutturato, energico, ci travolge come una tormenta e poi ci investe come una valanga. Aprono squarci su vicende aberranti ma purtroppo attuali in maniera spinosa ma accorta e sensata tipica del loro marchio di fabbrica, ci riportano a Blackwood e ci danno altri spaccati dei componenti della famiglia Lennox, rinsaldano i legami, e dimostrano di non smentirsi neanche stavolta: placcarle è quasi impossibile.
Se la Deanike con WOLF ha dato il via all’azione portando la palla ovale in avanti, la Torresan e la Begaj confermano con PRINCE OF ICE di essere la Seconda Linea della squadra e la “sala motori” di questa Serie.
Signore, bentornate a Blackwood: ci ritroveremo ancora per raccontarci un’altra favola.  

Moira   
4.5 PIUME

A CURA DI CARMEN.

Bentrovate Peccatrici amanti dei libri,
eccoci al secondo volume della “The Blackwood Castle Series”, Prince of Ice, dedicato alla rivisitazione in chiave moderna della fiaba de La Regina delle Nevi.
Le autrici, che ci riportano nuovamente al Castello di Blackwood, sono le bravissime Daria Torresan e Brunilda Begaj.
Confesso che non conoscevo questa fiaba e, prima di approcciarmi alla lettura, sono andata a ricercare quella originale. È stata una scelta che mi ha permesso di cogliere ed apprezzare i ruoli dei personaggi e comprendere le citazioni all’inizio di ogni capitolo.
In breve, la fiaba narra di un bambino e una bambina, molto legati tra loro, e della gelida Regina delle nevi, perfida antagonista, che per vendicarsi di una frase pronunciata dal bambino nei riguardi della sua persona non solo decide di mettere distanza tra i due, ma “raggela” il cuore del protagonista, impedendo a quest’ultimo di riconoscere l’amica e i sentimenti provati per lei.
E se posso anticipare il mio pensiero, le autrici l’hanno saputa valorizzare benissimo.
Snow Lennox, figlia più piccola del duca di Highfield e sorella di Wolf, personaggio complesso ma affascinante del primo volume della serie, è la protagonista femminile di questa favola moderna.
Eterea nell’aspetto ma forte nell’indole, è una ragazza di quasi diciotto anni con molteplici interessi, dall’amore per la musica a quella per i cavalli, in contrasto con i desideri del Duca padre che pretende per lei un futuro già ben delineato negli affari di famiglia e consono al loro titolo nobiliare.
Kay Walsh, figlio della bambinaia che si è presa cura di Snow quando la duchessa madre è scomparsa, è l’amico del cuore: hanno sempre avuto un ottimo rapporto fatto di giochi, confidenze e complicità.
Tutto precipita quando la madre di Kay muore. Il padre comincia ad annegare i dispiaceri nell’alcool e a non essere più in grado di sostenere la famiglia. Inizia a frequentare una donna, Reggina, che nasconde, dietro affabilità e perbenismo, la natura esecrabile delle azioni nei confronti del figlio minorenne.
Sentimenti come odio per se stesso, rabbia, dolore, impotenza diventano per il giovane l’unico modo per controbilanciare la devastazione dell’anima… Snow è tagliata fuori dalla sua vita perché ricorda a quest’ultimo ciò che lui non è più…

Odiavo pensare a Snow. Odiavo lei. O forse era me stesso che odiavo di più. Odiavo tutto ciò che mi ricordava il Kay di una volta. Odiavo la sua allegria, la spensieratezza, l’innocenza. Non c’era più nulla in me, nemmeno un pallido riflesso.

Snow non riesce a capacitarsi di questo improvviso cambio di atteggiamento dell’amico. Instancabile, cercherà un confronto per comprenderne i motivi, senza riuscirci.
Nel cuore, che Kay crede ormai congelato per sempre, comincia a fare capolino una piccola fiammella, che in realtà non si è mai spenta, ovvero il desiderio di liberarsi da quelle catene invisibili per riaffermare la propria dignità: il passo più importante per essere migliore anche per l’unica persona che ha sempre creduto in lui.
Il Principe di Ghiaccio, come lo ha definito Snow, pianifica la sua liberazione, al termine dell’ultimo anno di liceo, senza più voltarsi indietro. Perché per donare amore è fondamentale prima ricostruire se stessi.
Kay si salva da solo ed è ciò che ho amato di più di questo retelling.

Sarò una persona migliore per te. Non perché spero che ci sia un futuro per noi, a questo ho rinunciato da tempo. Ma perché tu sei l’unica che abbia mai creduto in me, e non voglio che le tue speranze rimangano vane. Ti porterò per sempre nel mio cuore, principessa di neve. Il tuo Principe di ghiaccio

In questo romanzo troviamo temi come l’amicizia, l’amore tra due giovani, il primo bacio nella notte di Halloween ma il focus è sulla rinascita di Kay, sulla sete di riscatto e sul coraggio di compiere i passi necessari affinché la carnefice del Kay bambino non rimanga impunita. Per questo ho apprezzato il finale del libro. È un messaggio netto e forte, ed è per me la migliore conclusione.
Al termine di questa storia si impone, tra tutte, la riflessione più importante, quella secondo la quale per una vittima è difficile mettersi in salvo dagli atti di violenza, soprattutto quando questi ultimi sono praticati dalle persone che dovrebbero amarle e proteggerle e che invece usano la loro superiorità, anche economica, per tenerle soggiogate a sé.
Complimenti a Daria e Brunilda: hanno dimostrato che, anche attraverso il retelling di una fiaba, si può veicolare un messaggio di sensibilizzazione per le vittime degli abusi.
Alla data della stesura di questa recensione è stato reso noto il titolo e l’autrice del terzo volume: si tratta di Secret Wishes, rivisitazione in chiave moderna di Aladino e la Lampada meravigliosa, scritta da Leila Awad.
Nell’attesa di conoscere meglio Alistar, il fratello gemello di Wolf, e addentrarmi nelle atmosfere arabeggianti, mi congedo.


Carmen

5 PIUME

Review Tour DANCING IN THE DARK di Moloko Blaze

A CURA DI CARMEN.

DANCING IN THE DARK
di MOLOKO BLAZE

ROMANZO AUTOCONCLUSIVO – SPICY e MUSIC ROMANCE ON THE ROAD

TRAMA:

Non mi sarei mai liberato del sogno di lei. Mi sarebbe rimasto incollato all’anima come una canzone, una lacrima invisibile che avrebbe solleticato il mio cuore per sempre. Un cuore che per molto tempo avevo creduto inutilizzabile.
Quando le viene proposto di diventare la violoncellista dei Cult Of Essence, band indie folk in ascesa, capitanata dall’ambizioso frontman Eric Jordan, River Price sale su quel bus senza guardarsi indietro. In fondo, non ha nulla da perdere visto che ha già perso tutto, compresa una vaga affezione nei confronti della vita. River vive suonando per strada, le sue radici le ha recise da tempo e non ha il sogno di un futuro a cui affidarsi. Al contrario di Eric, che invece da quel futuro è tragicamente ossessionato. Un sogno che coltiva da dieci anni e che sarà il riscatto per la sua famiglia, che merita tutto ciò che lui sarà in grado di offrire con la fama e la ricchezza. E poi c’è la musica, su cui lui ha basato la sua intera esistenza, a costo di rinunciare a tutto il resto, amore compreso. Niente e nessuno dovrà frapporsi fra lui e quel futuro, nemmeno quella violoncellista prelevata dalla strada e che lo ha stregato dal primo istante. Ciò di cui Eric non tiene conto però è l’amore sconfinato che quella ragazzina a cui piace “danzare nell’oscurità” ha tutta l’intenzione di donargli, persino senza ricevere nulla in cambio.

You can’t start a fire
You can’t start a fire without a spark
This gun’s for hire
Even if we’re just dancin’ in the dark
Da Dancing in the Dark di Bruce Springsteen

Non si può accendere un fuoco senza una scintilla canta Bruce Springsteen, in uno dei brani più celebri del suo repertorio musicale.
La scintilla, a cui allude “The Boss”, è la forza del sogno, che ognuno di noi ha, e che è in grado di suscitare una energia dirompente, il fuoco appunto, che motiva e trascina a fare tutto ciò che è in nostro potere per realizzarlo.
Lo sa bene Eric Jordan, il frontman trentenne della band indie folk, Cult of Essence, che del sogno di sfondare nel mondo musicale ne ha fatto il suo obiettivo principale.
Tuttavia, il traguardo del successo non è finalizzato a se stesso, ma ha radici più profonde che riguardano il desiderio di aiutare il padre malato di cuore e di offrire alla sorella l’opportunità di frequentare il college. Esce spezzato da una storia d’amore per un tradimento subìto e non ha alcuna intenzione di rimettere in gioco il suo cuore. Non ambisce a velleità da star e vive gli incontri sessuali con le groupies, che si avvicendano nelle tappe dei tour, con leggerezza e “senza impegno”.

La forza del sogno, invece, l’ha smarrita River Price, una violoncellista ventitreenne, per una serie di eventi tragici che hanno attraversato la sua giovane vita.
La morte del suo ragazzo Jessie a causa di una malattia, difficile da accettare, e i sensi di colpa nei confronti di quello stesso ragazzo, per il quale non ricambiava amore ma solo profondo affetto, l’hanno gettata nell’incapacità di affrontare il presente e riscrivere il proprio futuro.
La conseguente decisione di allontanarsi dalla sua famiglia e dai luoghi che le ricordano di avere un vuoto in mezzo al petto è, per River, la giusta autopunizione che si merita. Gli unici momenti in cui River si sente libera e felice sono quando riesce a far vibrare le corde del suo violoncello.

La libertà era qualcosa che River assaporava solo mentre suonava: quando stringeva quell’archetto, la sua anima dispiegava le ali e spiccava il volo.

Eric la nota, in un giorno di primavera, intenta a suonare al Washington Square Park di San Francisco, comprende che ha talento da vendere e le propone un tour di quattro mesi lungo la West Coast degli Stati Uniti. Ma la bravura non è l’unica cosa che lo colpisce.

Caxxo se era bella, con quei lunghi capelli color miele e un paio di grandi occhi verde prato contornati da un orlo di ciglia lunghissime e conturbanti.

Per lei, che non ha prospettive e vive nella sua auto da circa un anno, non è una decisione difficile da prendere … in fondo cosa lascia indietro?

La convivenza on the road, li avvicina, concerto dopo concerto.
River si ostina a nascondere particolari della sua vita “dopo Jessie”, ma questo non costituisce un ostacolo per iniziare a provare amore per il frontman della band.
E le certezze di Eric sulla teoria del sesso “senza impegno” cominciano a vacillare di fronte a quella ragazza diversa da tutte le altre.

Le stavo offrendo un po’ di calore, un po’ di divertimento, un sano passatempo durante i nostri viaggi. Del resto, non volevo saperne. E non perché non desiderassi il suo amore o non cominciassi a provare dei sentimenti per lei. Ma perché ne ero terrorizzato. Ero io lo stronzo che aveva paura, ma lei non me lo rinfacciò e, in cambio del mio niente, lei sembrava ostinata a darmi tutto.

Il tutto contro il niente!
Un’antitesi di cui non si capacita neanche Eric.
La sintonia musicale tra i loro strumenti e le loro voci è pura magia, lo percepiscono i diretti interessati, ma anche l’etichetta discografica: da quel momento la band vede crescere esponenzialmente le date dei tour e i fans ai loro concerti.
River è una ragazza alla deriva, nonostante l’amore che prova per Eric, riesce a infilarsi in situazioni estreme. Eric prova per lei un sentimento sincero, ma non può abbandonarsi completamente ad esso poiché ha una relazione tossica con la promoter della band.
È sempre pronto a tirarla fuori dai guai, nonostante le reticenze di River, da sempre abituata a cavarsela da sola e a non chiedere l’aiuto di nessuno.
River vive sulla sua pelle violenze dapprima cercate ma poi anche subìte, in un crescendo di estraniazione dalla realtà finché Eric non capisce che…

Le mie prospettive erano parecchio cambiate da quando l’avevo conosciuta. Anzi, c’era stata una caxxo di rivoluzione copernicana nella mia testa, dove avevo finalmente capito che la Terra non era piatta e che il successo con la band non era più l’unico obiettivo da perseguire. Da qualche settimana a questa parte, avevo seriamente messo in conto di voler essere felice. I soldi e la fama non mi avrebbero dato la felicità, almeno non per sempre. River sì.

E allora tutte le energie di Eric saranno rivolte a perseguire, tra cadute e ripartenze, il sogno di una vita insieme.
Tanto ci sarebbe da dire su questa storia che non è per nulla semplice per i temi trattati. Lo spaccato della realtà del mondo musicale, forse poco conosciuto dai non addetti ai lavori, è vivisezionato tanto da renderlo stridente rispetto all’idealizzazione che ne fanno i fans sui propri idoli musicali.
Spente le luci del palco, si scopre il dramma di vite allo sbando, ricche di eccessi, sesso promiscuo, alcool e uso di sostanze stupefacenti che annientano corpo e anima, artifici posticci per colmare il vuoto esistenziale.
La scelta narrativa dell’autrice di lasciar parlare Eric in prima persona e River in terza è stata dal mio punto di vista un esperimento ben riuscito. Narrare le vicende di River cercando di mettere una distanza emotiva alle sue sofferenze era necessario per non venirne fagocitati, anche se per la loro gravità e intensità sono comunque arrivate dritte come un treno in corsa.
Immaginatevi la bravura di Moloko Blaze nel trasmettere l’oscurità che alberga nell’animo di River, nonostante il distacco creato ad arte dalla scelta stilistica!
Per leggere questa storia, assolutamente imperdibile, è necessario aprire mente e cuore, prendere per mano l’abisso di River e cercare di comprenderlo come ha fatto Eric: nella notte trapunta di stelle delle zone desertiche dell’Arizona, parafrasando il brano Dancing in the Dark, troverete la scintilla che ha acceso quel fuoco necessario per attraversare la notte e il buio dell’anima.
Quello che vi attende sarà un’alba piena di … sogni avverati!
Dalla penna di Moloko Blaze un music spicy romance, con sfumature dark, dal quale emergerete emotivamente travolti ma conquistati, ne sono assolutamente sicura!


Carmen



5 PIUME

Si ringrazia l’autrice per la copia digitale .

Review tour LEZIONI DI ATTRAZIONE di Priscilla Potter

Titolo: Lezioni di attrazione
Autrice: Priscilla Potter
Genere: commedia romantica
Sottogenere : Chicklit, sport romance, office romance, hate to love
Autoconclusivo
Self publishing

Trama
Palermo. Danilo è un seduttore seriale,ma anche un velista, uno psicologo e un influencer.
Silvia è una serissima ricercatrice universitaria di letteratura italiana.
Entrambi detestano i legami sentimentali.
I due s’incontrano per caso, si studiano a vicenda.ma…
Lui scommette su di lei, che invece ha bisogno di lui e della sua consulenza per scrivere il suo nuovo libro su incarico dell’università.
Tra regate, scene spassose, un cane, lezioni sull’attrazione, scintille e incomprensioni, riusciranno Danilo e Silvia a trovare un punto d’incontro?

Priscilla Potter ci presenta un romanzo frizzante e moderno, quasi una fiaba dei nostri giorni, lei indomita e fedele ricercatrice universitaria e lui, velista, influencer e psicologo.
Una scommessa nata per caso, un morso e una pubblicazione che vede come protagonista il binomio attrazione/letteratura. Il tutto condito con un pizzico di ironia e un cane dalle mille capacità mangerecce e amatorie, è sì peccatrici, perché anche Ingordo è un elemento portante di questo romanzo. La scrittura fluida permette una lettura veloce e rilassante.
Buttatevi tra le acque siciliane, peccatrici, Danilo verrà a riacciuffarvi!

Baci,
Francy

Voto: 4 piume

*Si ringrazia per la copia digitale gentilmente donataci*

Review tour A GAME OF RETRIBUTION di Scarlett St. Claire

TitoloA Game of Retribution
Autore: Scarlett St. Clair
EditoreQueen Edizioni
Genere: Urban Fantasy
Serie: Ade Saga #2

Volumi precedenti:

A touch of darkness: Ade & Persefone

A game ok fate: Ade

A touch of ruin: Ade & Persefone

TRAMA: Ade, dio dei morti, non si schiera, non aggira le regole. Su certi valori non fa eccezioni: né per gli dèi, né per i mortali, nemmeno per la sua amata Persefone, dea della primavera. Di solito, la paura fa sì che si evitino le ritorsioni. Quando Era, dea delle donne, si rivolge a Ade con un piano per rovesciare Zeus, il dio dei morti si rifiuta di collaborare. Per punirlo, Era lo condanna a una serie di fatiche. Tra l’uccisione di mostri mitologici, e il recupero di artefatti mortali rubati, ogni fatica sembra più insormontabile della precedente e lo distrae da Persefone, la cui tragedia personale la induce a chiedersi se sia in grado di esistere come regina dell’Oltretomba. Ade riuscirà a difendere l’equilibrio desiderato?

Salve Peccatrici, eccomi oggi a parlarvi del secondo capitolo raccontato dal punto di vista di ADE. Qui si entra più nella mente di questo Dio, si perche a volte, bisogna proprio ricordarsi che è  un Dio e non uno di quelli di secondo ordine, ma qui viene fuori tutta la sua parte “vulnerabile” la sua difficoltà  nel gestire sentimenti ed emozioni a lui nuovi.

Mentre si dovrà  barcamenare tra Inganni, ricatti, fatiche, guerre imminenti e tutto quello che nel mondo degli Dei è  praticamente all’ordine del giorno, dovrà  affrontare anche una delle sue paure più grandi, il rischio di perdere l’amore della sua vita, Persefore e proprio nel tentativo di proteggerla rischierà  di allontanarla e perderla veramente. Proprio nel momento  per lei più delicato, quando deve affrontare un lutto e si sentirà  sola, il dolore che sente la porterà a mettere distanza tra loro, sarà ancora più dura mettere “pace” nella sua testa e nel suo cuore, capire quale sia il suo posto, il suo ruolo.

Tutto questo sempre ben condito da taaaaanto sesso.

Mentre la maggior parte degli Dei è molto capricciosa, vendicativa, pronta a ferire chiunque  senza problemi, Ade è  saggio, ponderato, e qui vediamo tutta la sua lotta interiore nel cercare di mantenere equilibri imposti dal suo ruolo e il tornado emotivo che lo ha travolto con l’arrivo della sua regina della primavera nella sua vita. Amo Ade ma (forse un po fuori dal coro) io amo di più  Persefore, lei che di questo mondo ha pochissime nozioni, che si trova a dover fare i conti con i suoi poteri ma che allo stesso tempo tenta di rimanere aggrappata alla sua vita da mortale. Lei che è  riuscita a mettere a soqquadro la vita di Ade e rapire il suo cuore. Lei che porta luce dove non c’era. Una piccola, dolce, cazzuta guerriera.

Mi piace la penna di questa autrice, scorrevole, leggera, brava nel mescolare mito e vita reale, portare gli dei nei giorni nostri  lì rende ancora più accattivanti.

Ora vi lascio con il mio solito baciotto alla prossima lettura.

La vostra sempre Peccatrice Thammy.

Voto: 4,5 piume

Ringrazio Queen Edizioni per la copia digitale del romanzo in omaggio.

Recensione EVIL di Ileana Secci

EVIL (vol. 1 serie LA FUSIONE)
di Ileana Secci
DATA DI USCITA: 17/01/2023
DISPONIBILE IN FORMATO KINDLE – COPERTINA FLESSIBILE (433 PAGINE)

TRAMA:

Barbara Palladino, figlia di uno dei boss mafiosi di Detroit, sta rischiando la vita. Qualcuno la vuole morta e suo padre chiede aiuto all’unica persona che sa per certo che non lo deluderà: Carmine Cimino. Costretta a fuggire dalla sua amata città, raggiunge Boston, dove i Cimino stabiliscono le regole e non solo. Il capofamiglia deve assentarsi per diversi giorni e decide di lasciare Barbara nelle mani di suo figlio Evil. Ancora non si sono incontrati e già si odiano alla follia. I due si scontrano di continuo e fanno la qualunque per farsi detestare ancora di più. Lei si sente in gabbia, prigioniera nelle grinfie del figlio del boss, nonché l’uomo più attraente e feroce che si sia mai trovata davanti; lui si sente frustrato e seccato, e non ha alcuna voglia di fare da baby-sitter a una donna capricciosa, viziata e tanto bella da togliergli il fiato. L’incolumità di Barbara, tuttavia, è l’unica cosa che conta ed Evil dovrà sopportarla e insegnarle a stare al suo posto, proprio dove lei non ha alcuna intenzione di restare.

Si consiglia la lettura a persone adulte e consapevoli.
Il romanzo contiene scene di sesso esplicito.

Ci siete tutte Peccatrici?
Sapete dove andiamo oggi? In Massachussets, precisamente a Boston e finiamo dentro a questo mafia romance italoamericano firmato da Ileana Secci: quindi, pistole alla mano, sangue freddo e pronte all’irruzione.

Perchè chiamarlo proprio EVIL? Andatelo a chiedere direttamente a suo padre, Carmine Cimino, boss della famiglia che fa il bello e il cattivo tempo in città: lo ha scelto per il dolore immenso che ha provato alla sua nascita, lo ha allevato ad essere un killer seppur amandolo, perchè mai nome fu più adatto per questo figlio perverso, distruttivo, crudele e completamente incapace di provare qualsiasi tipo di empatia. E’ una macchina ben oliata per seminare morte e per far valere in ogni vicolo la legge dei Cimino.
Gennaro Palladino, l’uomo a cui Cimino senior deve la vita, gli affida la sua unica figlia per salvarla dalle vendette trasversali delle famiglie rivali, certo che lontano da Detroit sarà al sicuro e protetta: peccato che a guardia della sua sicurezza sarà proprio Evil: e con lui si sentirà tutto fuorché in salvo e finire dritta dritta nelle mani del Male non era ciò che si aspettava Barbara.

Definire il loro rapporto iniziale burrascoso è poca cosa: i due non se le mandano a dire, tanto lui è cattivo e spietato tanto lei ribatte colpo su colpo, più lui la vessa più lei incassa e si rialza pronta a rendergli la pariglia. Evil si trova davanti un muro che non riesce ad abbattere come credeva: la reputava una bambolina viziata e boriosa e dovrà man mano rimangiarsi tutto quando capirà di avere a che fare con un’amazzone. Di contro, Barbara odia quel pazzo, amorale, lascivo, dispotico figlio della mafia pur riconoscendone il fascino evidente, ma piuttosto che ammetterlo metterà a ferro e fuoco la proprietà in cui è rinchiusa. Quei due vicini sono autodistruttivi e lo confermeranno anche in camera da letto: Evil prende senza chiedere il permesso, esige ma al contempo concede e sa essere un amante generoso, Barbara lotta ma non resiste, è preda dell’estasi in cui la trascina più e più volte. Avere il Diavolo tra le mani (e tra le cosce) e farsi portare in Paradiso…. un paradosso irresistibile.

Il paradosso continua perché dove si insinua e cresce l’odio si può fomentare anche il sentimento opposto: l’amore. E andate a scoprire come si può passare da un estremo all’altro passo dopo passo…quei due non ci arriveranno con uno schiocco di dita, se lo dovranno sudare e per Evil, incapace di riconoscerlo e di soppesarlo, sarà un percorso più tortuoso e tutto in salita. Ed è chiaro che alla bella Palladino dovrà arrendersi poiché tutte le armi in dotazione non lo risparmieranno di fronte all’uragano che lo travolgerà.
Definizione di FUSIONE: la fusione avviene quando gli elementi si uniscono così strettamente da rendere difficile l’analisi dei singolo componenti. Vi è chiaro con chi avrete a che fare?

Veniamo a noi Secci (scusate, mi rivolgo direttamente all’autrice così ci prendo confidenza): è il tuo debutto nel mafia romance e noto che il passo ce l’hai, hai anche quel sottile sadismo che a me piace, eccedi ma non deragli e hai caratterizzato benissimo i protagonisti. Evil è veramente il re degli strxxxx come ciclicamente detto (e lui se ne vanta pure!), non mostra mai cedimenti, rimorsi e non conosce le buone maniere, ma l’hai saputo smussare poco alla volta per renderlo evolutivamente credibile; la bella scoperta è la tua Barbara che mi ha convinta in pieno. Sgomita per avere il suo spazio e di starsene buona buona in un angolo non ci pensa proprio, è completamente a suo agio nelle battute, nelle azioni, lo teme ma lo aggredisce ed è lei ad imprimere i segni più evidenti.

La trama cucita intorno funziona: gli scontri e le vendette mafiose sono imbastite dall’efferatezza di alcune scene risultando coerenti così come anche le gerarchie al suo interno, ma hai saputo evidenziare anche l’amore familiare che, seppur cinico perchè imposto dal mondo in cui vivono, lega specialmente padre e figlio nel dolore, il senso di colpa e nel rispetto. E la mafia qui non c’entra niente, per fortuna.



“Il rispetto e la stima che nutro per Carmine Cimino, beh, sono immensi e mi sento sempre un bambino alle prime armi davanti a lui, un cucciolo che fa quanto più gli è possibile, per rendere fiero il capobranco”



EVIL è un esordio fortunato nel genere mafia romance e ne incorpora tutte le caratteristiche: la strada nuova potrebbe rivelarsi la più azzeccata, ti invito a proseguirla….aspettando il secondo volume sulla storia di Jack (la spalla di Evil) e Danielle (la miglior amica di Barbara)!

Alle mie Peccatrici dico arrivederci e alla prossima! Moira

4.5 PIUME



Si ri grazia l’autrice per la copia digitale in omaggio.

Recensione doppia. Unlimited – follow your soul di Maria Antonietta Capasso

Titolo : Unlimited – follow your soul
Autrice : Maria Antonietta Capasso
Pubblicazione : 11 giugno 2019
Pagine : 502
UnLimited Series: Boston Irish Mafia (vol.1)

Sinossi : Cheryl vive a Boston ed è iscritta al primo anno di Università, ad Harvard. Bada a sé stessa da sempre, nonostante la sua giovane età. Assennata, matura e con la testa sulle spalle, la sua vita ruota attorno allo studio, al lavoro part-time e a pochi amici d’infanzia.

Tutto cambia la notte in cui, suo malgrado, assiste a un omicidio e la sua strada incrocia quella di Axel, il proprietario di un noto nightclub della zona. Un uomo indecifrabile, dal passato nebuloso. L’unica cosa che Cheryl sa è che sembra un angelo, bello oltre ogni immaginazione.

Ma forse pericoloso, perché è questo ciò che le suggerisce la sua razionalità; l’istinto, invece, quello che giace silente nelle profondità della sua anima, le farà mettere in discussione le certezze di una vita intera. Perché il confine tra il bene e il male non è poi così netto come crediamo.

Peccatrici, una sola parola : Wow.
Ma io, esattamente, dove mi trovavo e cosa stavo facendo quando Maria Antonietta Capasso ha pubblicato questo gioiello? Perché sicuro devo trovare una scusa plausibile per non averla letta fino a questo momento!

Comunque, cerchiamo di capirci, io e voi, voi e io….peccatrici, va letta, punto e basta.
Sì, lo so, vi devo dare qualche informazione in più ma è praticamente impossibile!
Di chi potrei parlarvi? Di Axel?
Oh bè lui è “el Rubio” per Eleanor la piccante messicana che si troverà a stringere  un legame fortissimo con la dolcissima Cheryl, la ragazza che piomberà nella vita di Axel come una frana mentre sei a fare trekking tra le montagne.
Posso forse parlarvi di tutti i “malditos cabrones” che infestano il dark lilies e le pagine di uno dei romanzi più belli e interessanti che ho letto negli ultimi anni?
Come si fa a raccontarvi di loro senza dire troppo e senza darvi troppo poco?
Secondo me è impossibile farlo e non perché non ho voglia di stare qui a scrivervi, o perché voglio essere spicciativa ma perché la storia, l’intreccio e tutta la piramide che sostiene il romanzo è talmente strutturata, e strutturata bene, che mettersi giù e fare una disamina sui personaggi e su quello che succede è deleterio per la storia stessa!

Come dicevo prima : va letta, amata e capita.

Cheryl è una ragazza giovane che sa cosa vuole e come ottenerlo.
Axel è un uomo fatto di legami, di princìpi, di amore, e non solo verso la sua donna, ma verso tutta la sua famiglia.
Attorno a loro ruotano una serie di personaggi complessi e tutti molto interessanti che si meritano di essere scoperti e assaporati.

Mafia romance non è sempre e solo sinonimo di sangue e carneficine varie ma anche di giochi sottili di potere che tirano le fila delle vite dei malcapitati personaggi.

Non mancherò di leggere anche gli altri della serie, questo è poco ma sicuro.

Un abbraccio,
Francy.

«Non è quello che decido io, il punto» disse lui «conosco i rischi cui lei si espone là fuori, ma conosco anche quelli che corre standomi accanto. Non sempre quello che vorrei coincide con quello che è giusto fare… e questo è uno di quei casi in cui devo fare quello che è giusto, non quello che voglio».

Nessuno di quei sentimenti provati era ragionevole, eppure la loro era una chimica che prescindeva da qualsiasi imposizione mentale: era irresistibile e, forse proprio per questo, pericolosa.

VOTO : 5 PIUME

A CURA DI THAMMY.

Avevo questo romanzo nel mio kindle da diverso tempo e ora mi chiedo, perché ho aspettato così tanto a leggerlo?
Bella la penna della Capasso, fluida, accattivante, ti tiene incollata alle pagine. Qui dentro c’è suspense, sangue, droga e poi tradimenti,vendetta, odio, c’è tutto questo.
Ma c’è anche tanto altro, lealtà, amicizia, famiglia, passione, amore…

Personaggi molto ben delineati chi più chi meno hanno tutti la loro importanza, il loro “ruolo” nella trama. Protagonista per eccellenza lui:Axel.



«Axel si ama o si odia, è semplice. Nessuna delle persone che incrocia il suo cammino ne resta indifferente, perché lui stesso ama e odia con una tale intensità da travolgere chi lo circonda senza volerlo. Prima o poi questo lo consumerà. Può dire e fare quello che vuole, ma è un dato di fatto che non cambierà mai.




E poi c’è lei, Cheryl, questa ragazzina dolce, testarda che una sera viene letteralmente investita da lui. Due mondi così diversi, così opposti destinati a non coincidere mai ma da lì nascerà un legame sempre più profondo più viscerale. Proverá in tutti I modi Axel a tenerla lontana da se è dal suo mondo fallendo miseramente.



aveva bisogno delle sue labbra e del loro calore, come mai prima, come se il suo bacio fosse l’unica medicina in grado di guarire le ferite che si portava nel cuore da sempre. Cheryl gli consentì di accedere alla sua bocca senza remore, spazzando via dal suo petto qualsiasi incertezza gli fosse ancora rimasta: l’unico sentimento in grado di farlo sentire, per la prima volta in vita sua, malleabile come creta ma al tempo stesso forte come un leone doveva essere per forza l’amore.

Cheryl entrerà a fat parte del suo mondo volente o nolente come entrerà nel cuore di questo ragazzaccio e li metterà radici contro ogni buona logica, contro tutto e tutti.


La sua droga, il suo tormento, la sua follia. La sua cura. La sua rovina, ma anche la sua salvezza. Il suo amore.





Non penso ci sia molto da dire se non andate a leggerlo perché se amate le emozioni, quelle forti, di pancia allora ne vale veramente la pena.
Nel frattempo io vi do appuntamento alla prossima recensione visto che ho intenzione di andare a leggere IMMEDIATAMENTE il secondo volume visto che la PERFIDA Capasso ha ben pensato di chiudere con un finale che… Grrrrr!
Un baciotto dalla vostra Thammy.

Voto: 5 piume piene!

Cover reveal I LUPI DI BOULDER Lacrime e Promesse

Dettagli
TITOLO: I LUPI DI BOULDER – Lacrime e promesse
SERIE: I lupi di Boulder vol. 2
AUTORE: Olivia Wildenstein
EDITORE: Queen Edizioni GENERE: Urban Fantasy
PAGINE: 380
FORMATO: Ebook – cartaceo
PREZZO: Ebook € 5,99 – cartaceo € 15,90
DATA DI PUBBLICAZIONE: 30 Marzo 2023

  • finale aperto
    Disponibile in liberia e tutti gli store.
    Trama
    Pensava che la battaglia fosse finita, ma quello era solo l’inizio.
    Il posto che Ness Clark si è guadagnata nel branco di Boulder, al fianco di Liam, è a rischio.
    Nuovi pericoli sono in agguato, vecchi amici stanno per tornare, ed entrambi rischiano di far scoppiare una guerra.
    Ness è stanca di lottare e di doversi dimostrare degna della fiducia del proprio branco e dell’affetto del suo Alfa. Ma quando un branco nemico arriva a minacciare i lupi di Boulder, Ness dovrà fare una scelta: farsi da parte e lasciare che i lupi che l’hanno sempre allontanata se la cavino da soli, o farsi avanti e aiutarli ad affrontare i nuovi arrivati.
    Ness non si è mai fatta da parte, per nessuno.
    Perché dovrebbe cominciare adesso?
    Biografia: Olivia Wildenstein è cresciuta a New York City e si è laureata in Letteratura Comparata alla
    Brown University. Dopo aver lavorato come designer di gioielli per qualche anno, la Wildenstein ha messo da parte gli attrezzi per dedicarsi alla carriera di scrittrice.

Recensione 12 GIORNI PER SALVARTI di Francesca Forlenza

Autore: Francesca Forlenza

Titolo: 12 giorni per salvarti: Gabriele e Rachel

DESCRIZIONE: Mi chiamo Gabriele Michele Castellano e sono il Padrino della Famiglia Castellano. Sono un assassino. Un mostro.
Ho compiuto azioni riprovevoli. So che alla fine del percorso, della vita, dovrò pagare un conto salato. […] Lei è come me; forse è peggiore. Dovrei aiutarla, sistemarla, incollare le crepe della sua anima, ma non sono un uomo buono, sono un dannato mafioso, un assassino e quando guardo Rachel, non vedo una Koldunya, un Ispovednik, ma la donna che amo.

***

«Farò di tutto per proteggerti, per tenerti al sicuro. Mentirò, ruberò, corromperò, torturerò, bagnerò le strade e le mura della città col sangue dei folli che oseranno avvicinarsi a te.»
Gabriele Michele Castellano

***

Una taglia sulla testa. Un matrimonio combinato. Tre Confessori: il Falco, la Maschera e il Chirurgo. Una pericolosa ossessione. La resa dei conti. Un’orgia di sangue. Una bugia quasi perfetta. Una gravidanza inattesa. Un’incalzante saga di vendetta. Una travolgente storia d’amore.

Buongiorno peccatrici!

La scorsa settimana vi ho parlato di “12 giorni per ucciderti” di Francesca Forlenza quindi oggi vi dico qualcosina su “12 giorni per salvarti”.

Ci sarebbe molto di cui parlare ma dato che è il secondo volume rischio degli spoiler incredibili, quindi cercherò di rimanere sul vago.

In questo romanzo tornano i protagonisti principali Rachel e Gabriele come giusto fosse, ma anche tutti quelli che a loro ruotano intorno. Tra questi il più enigmatico e contorto scopriamo essere Nikolaj, il cugino russo di Gabriele che per me è stata una piacevole rivelazione!
Anche qui come nel precedente romanzo i colpi di scena non mancano così come le scene altamente spicy!

Se entrerete nel loro mondo, aspettatevi di tutto e imparate ad alzare le maschere, anche quelle che sembrano più reali!

Un abbraccio,
Francy.

Recensione doppia Nikolaj di Kristen Kyle

Ciao Peccatrici Librose del mio cuore, oggi ho deciso di rispolverare questa vecchia recensione, uno dei miei primi amori Dark-mafia per farla diventare doppia, (la mia rimane quella di allora con l’aggiunta della nuova di Moira) con la speranza di portare chi non lo avesse ancora letto ad incuriosirsi.

Titolo: Nikolaj
Autore: Kristen Kyle
Serie: # 1 Men of Honor
Editore: self-publishing
Data: 14 Gennaio 2017
Genere: Erotic Romance

Continua a leggere

Recensione ROGUE di Maria Antonietta Capasso

A CURA DI MOIRA.

ROGUE: Winds of War (vol. 1 Chronicles of Ireland Series)
di Maria Antonietta Capasso
DATA DI USCITA: 14 FEBBRAIO 2023
SELF PUBLISHING
DISPONIBILE IN FORMATO KINDLE/COPERTINA FLESSIBILE (347 PAGINE)

TRAMA:

«Lo sai cosa vuol dire in realtà la parola “rogue”?»
Mascalzone, furfante, canaglia. Ribelle. Rogan Doyle ha chiuso con il suo nome e il suo passato quindici anni fa, quando ha lasciato la malavita di Dublino per raggiungere il clan O’Connor a Boston e diventarne membro.
Dietro di sé, un lutto mai elaborato e un folle amore. A Boston è diventato Rogue, il braccio destro e migliore amico di Axel, una spalla forte per tanti dei suoi amici e fratelli.
La lealtà che sente verso il clan, Ryan Doherty e i suoi mille segreti, però, lo spingono a tornare di nuovo a Dublino, dove si scontra con una realtà ben diversa da quella che ricordava.
Una realtà che lo costringe a fare i conti col suo passato e con la corazza che si è costruito attorno, incrinata dall’incontro con Keira O’Neill. Giovane, ribelle, fresca come il mare d’Irlanda e imprevedibile come le tempeste che ne sconvolgono il territorio,
Keira è invischiata in un meccanismo oscuro e Rogue ne è attratto come una falena che gira attorno alle fiamme.
Ma Keira è proibita.
Perché è la figlia di uno dei suoi fratelli.
Perché gli ricorda sua sorella Jennifer.
Perché non vuole sporcarla col tanfo della criminalità in cui lui nuota dalla nascita.
Perché è una boccata d’aria fresca che uno come lui non potrà mai permettersi.
Ma un cuore che torna a battere dopo tanto tempo potrà più essere ignorato?
TW: presenza di contenuti espliciti, linguaggio scurrile, scene di sesso, violenza, uso di armi. Si raccomanda la lettura a un pubblico adulto e consapevole.
Rogue: Winds of War è il primo volume della Chronicles of Ireland series, sequel spinoff della UnLimited Series (mafia romance): si tratta di standalone autoconclusivi, ma la lettura della trilogia è fortemente raccomandata per meglio capire gli intrecci narrativi.

Ben ritrovate carissime Peccatrici,

il viaggio di oggi ci porta da Boston nella verde terra d’Irlanda ed è qui che soffiano i venti di guerra di “ROGUE: WINDS OF WAR”, quindi scordatevi la villeggiatura e le gite turistiche, lasciate perdere mappe, macchine fotografiche e souvenirs vari perchè qui si fa sul serio.
Per chi non conoscesse Rogue, il braccio destro di Axel O’Connor – il leader dei Six – consiglio vivamente di leggere prima la trilogia UnLimited di cui questo libro (il primo della serie Chronicles of Ireland) è una costola altrimenti rischiereste di sottovalutarlo e di non capirlo fino in fondo. E vi mangereste le mani, io ve lo dico.

Ma veniamo a noi: Rogan Doyle – Rogue – decide, dopo 15 anni di esilio volontario, di rientrare a Dublino lasciando Boston e i suoi bràithre per rintracciare e braccare un “traditore” e per andare a dare manforte ai Red Deers, la cellula irlandese dei Six indebolita dalle continue faide con i clan rivali. Ma non sono gli unici motivi che spingono il “rosso” ad allontanarsi dall’America anche se tornare in patria lo costringerà giocoforza ad affrontare i fantasmi che non lo hanno mai abbandonato nonostante gli anni, un oceano di mezzo, tante donne e tanti guai e una nuova vita. E adesso quei fantasmi sono pronti a chiedergli il conto.

Si unisce quindi ai Deers per seguirli nella lotta e al Malone’s, il pub gestito dagli irlandesi e loro quartier generale(ricordatevi che un irlandese non è un alcolizzato…è solo un irlandese…), incontra Keira O’Neill, la giovanissima nipote del capoclan – Blair McGrath – che prova per lui un astio inveterato e lo considera la causa di tutti i suoi mali.

“Di cosa? Di un uomo come te?Del numero due del clan O’Connor, per cui ho perso la mia famiglia?”sbottò, poi un singulto la scosse. “Tu non sai un caxxo di me, di quello di cui ho bisogno e di ciò che desidero”

Rogue lo sa benissimo di portare solo morte e dolore con sé – lo ha anche tatuato sul bicipite destro “King of pain” – non è fatto per una compagna e una famiglia: ci ha già provato in passato ed è chiaro che vivere solo e oltre i limiti della legalità è l’unico stile di vita a cui può ambire un dannato come lui. Se solo Rogue fosse questo e basta però…..
E invece il “rosso”, l’eterno secondo, ha un universo ben più grande da raccontare e che tenta disperatamente di soffocare: è in lotta non solo col mondo, ma soprattutto con se stesso e i suoi sensi di colpa. Ed è ora di saldare i debiti col passato anche attraverso gli occhi di Keira che non è soltanto una bambina con le ginocchia sbucciate e bisognosa di capire qual è la parte giusta della barricata in cui stare, ma è una giovane donna – una figlia di Dublino – che aspettava l’arrivo di un Uomo che le desse tutte le risposte e sicurezze che le mancavano. Un uomo da poter chiamare “famiglia”, la stessa che cerca Rogue.

Parlare ulteriormente della trama non è possibile, si rischiano spoiler colossali (sia per chi già conosce la serie UnLimited che per chi lo deve ancora fare), quindi questo è tutto ciò che saprete: vi dico però che, come nel suo stile, l’autrice ha “costruito una piramide di intrecci, legami, personaggi, colpi di scena che se vi distrarrete un attimo per bere un caffè, potrebbero sfuggirvi dettagli importanti. Non fatelo.

Metabolizzerò più avanti le sensazioni che mi ha dato, ora vado di getto e vi dico che ne penso: scritto benissimo innanzitutto con le pause giuste, dialoghi centrati (non solo quelli che intercorrono tra Rogue e Keira), ha vivisezionato ogni scena presente non lasciando nulla al caso e all’approssimazione.
Tiene costantemente sotto tiro le dinamiche dei clan (attenzione perchè spinge il pedale sull’IRA) e la sua conoscenza in materia è notevole così come le diapositive sulla terra irlandese che da soli varrebbero il libro.

Non “sprecate” questa lettura soffermandovi unicamente sulla parte emozionale ed erotica (che è davvero molto, molto intensa), ma guardate il lavoro fatto da Maria Antonietta Capasso per portarvi nel suo mondo: c’è dentro molto di più di un ottimo Romance e le buone occasioni non vanno mai gettate al vento. I romanzi etichettati come “commerciali”, “d’evasione” avrebbero maggior spicco se presi, trattati ed “elaborati” come questo (parere personalissimo).

Nello scrivere ROGUE – WINDS OF WAR ho captato la tensione, l’orgoglio e la passione della Capasso di dare tutto ciò che aveva in questo libro: l’ho immaginata, alla fine, come la sua omonima regina di Francia salire i gradini del patibolo e affrontare il giudizio e il suo destino a testa alta: ecco, c’è solo una differenza.

Che la mannaia l’ha calata lei.

Signore, venite in Irlanda e godetevi il panorama dalle Cliffs of Moher: vi mozzerà il fiato. Moira.

5 PIUME!

Recensione doppia WOLF’S KISS di Veronica Deanike

WOLF’S KISS (1 volume – The Blackwood Castle series)
Di Veronica Deanike
DATA DI PUBBLICAZIONE: 19/01/2023
DISPONIBILE IN FORMATO KINDLE – COPERTINA RIGIDA E FLESSIBILE (353 PAGINE)

TRAMA:  Libro auto-conclusivo
Rivisitazione in chiave moderna della fiaba di Cappuccetto Rosso
Wolf Lennox, conte di Blackwood e potente magnate della Lennox Industry, è uno scozzese dall’animo arido. Cinico e arrogante, si divide tra Edimburgo, Londra e New York, gestendo la vita privata come gli affari. Solo due cose per lui sono più importanti del titolo e del potere: la famiglia e il castello di Blackwood, la sua casa.
Rose McGregor è una giovane donna al servizio dei Lennox. Rimasta presto orfana, vive grazie alla generosità della nobile famiglia, che le ha dato un lavoro e un tetto sulla testa. Diciannovenne pura e ingenua, fin da bambina custodisce un segreto. L’amore per un uomo di quattordici anni più vecchio, fratello maggiore della sua migliore amica e primogenito del duca di Highfield: Wolf Lennox. Tanto irraggiungibile che ignora persino il suo nome.
Ma quando, finalmente, la nota, ha inizio la caccia.
Lui la desidera.
Ha fame di lei.
Nel bosco di Blackwood e fra i sentieri pericolosi in cui è condotta, Rose scoprirà che l’amore non è un sogno puro, limpido, casto. Piuttosto, somiglia agli occhi neri di un uomo che, di lei, non ha esitato a divorare anche l’anima.

A CURA DI MOIRA

Bene Peccatrici,
oggi iniziamo il viaggio nel mondo delle favole con il primo volume della Blackwood Castle Series (7 libri, 8 autrici) e ad aprire le danze è Veronica Deanike col suo WOLF’S KISS liberamente ispirato alla favola di Cappuccetto Rosso. Pronte a venire nel bosco?
Nella bellissima Scozia sorge il castello di Blackwood, casato della famiglia Lennox: maestoso, superbo ed imponente come il primogenito del Duca, Wolf, l’erede al titolo. Wolf fa onore al nome che porta: predatore, oscuro e magnetico. Irresistibile ed inafferrabile per la piccola Rose, cameriera e assistente del Duca, orfana di entrambi i genitori e sotto la sua tutela: è il suo ideale da quando è bambina, vede in lui la reincarnazione di tutti i sogni e desideri, ma come tali, irrealizzabili. A dividerli non solo le differenze anagrafiche, sociali, economiche: c’è proprio un gap esistenziale che porta Wolf a guardarla dall’alto in basso così come si conviene ad una sottoposta e Rose ha troppa soggezione e timore per alzare lo sguardo nella sua direzione.
Troppo candida, innocente ed ingenua lei, troppo egoista, cinico, imperscrutabile lui: favola già finita ancor prima di cominciare. Perché, si sa, quando Cappuccetto Rosso si inoltra nel bosco da sola può essere solo che in pericolo, incontrare il lupo cattivo e finirgli dritta nelle fauci è inevitabile. E sappiamo bene come continua……
Ci sono due favole legate a Cappuccetto Rosso: quella dei fratelli Grimm, forse la più conosciuta, e quella antecedente di Charles Perrault. Ecco, mi piace pensare che l’autrice abbia tratto spunto da quest’ultimo per raccontarci la storia di Wolf e Rose (“Da questa storia si impara che i bambini, e specialmente le giovanette carine, cortesi e di buona famiglia, fanno molto male a dare ascolto agli sconosciuti; e non è cosa strana se poi il Lupo ottiene la sua cena. Dico Lupo, perché non tutti i lupi sono della stessa sorta; ce n’è un tipo dall’apparenza encomiabile, che non è rumoroso, né odioso, né arrabbiato, ma mite, servizievole e gentile, che segue le giovani ragazze per strada e fino a casa loro. Guai! a chi non sa che questi lupi gentili sono, fra tali creature, le più pericolose!»- Perrault) perché il Conte di Blackwood non è mite, né gentile, né servile…è l’opposto, non nasconde mai la sua indole e non incanta Rose, ma è schietto, sfrontato e crudele: apre la bocca e spalanca le fauci, pronto a divorarla. La vuole anche se appare immorale, deprecabile, ma è un uomo che ottiene sempre tutto, mostra le sue carte e gioca pulito. Non promette nulla, non illude sul futuro e questo Rose lo sa più che bene, ma lei crede alla sua favola anche se il risveglio alla realtà è un boccone parecchio indigesto da mandare giù.
E che scelta potrebbe mai avere Rose? Ha in testa solo quell’uomo fin da bambina, non le par vero che lui mostri interesse per lei, non combatte e non fa resistenza, si affida a lui e gli concede sia il corpo che il cuore, gli fa dono della cosa più preziosa: se stessa. E come Cappuccetto Rosso fiuta il pericolo ma si fida del lupo cattivo e lo accarezza anche se sa che la mangerà, anche se sa che a rimetterci sarà solo lei una volta saziato. E’ innocente, ingenua, ma non stupida: crede al suo lupo anche se non dovrebbe, lui ringhia e morde, ma Rose non ritrae mai la mano fino a quando il lupo smette di ringhiare, chiude le fauci e si avvicina per non staccarsene più. La belva solitaria del bosco non ha più motivo di fuggire e tenere in ombra la sua vera natura, ora può liberarla e liberarsi. Non sarà mai domo, ma può riuscire ad essere docile.
La metafora legata alla storia di Cappuccetto Rosso mette in evidenza le capacità narrative di Veronica Deanike che si prende la responsabilità di aprirci le porte su questa serie e credo che le sue colleghe siano in assolute buone mani perché l’autrice è una Signora Penna che fa letteralmente sua sia la trama che la fiaba: prende entrambe saldamente, le rigira a suo gusto e piacimento, le fonde e le divide, dà ad ognuno il proprio ruolo, il proprio costume e non ci sono sbavature che facciano storcere il naso. Ha un ottimo timbro di scrittura, lo sa e ci va a nozze portandoci con sé come invitate speciali.
Meticolosa e appassionata quando dà vita ad un romanzo, dà voce e anima ad un Wolf aspro e disincantato ma non incapace d’amare, non è tutto d’un pezzo, a volte la sua corazza si incrina; la sua Rose è caratterizzata splendidamente – non è né debole né remissiva come appare, è perdutamente innamorata e schiava di un sentimento limpido – e lo ammetto – lei ha rubato la scena.
La Deanike non si ferma qui, ha dato una bella sferzata energica ai protagonisti futuri che ci aspetteranno con le altre favole: diamogliene merito, ha suonato la carica. Forte e chiara.
Peccatrici, la favola di Cappuccetto Rosso si chiude con un lupo che muore e un altro che rinasce, se ne stanno per riaprire delle altre e, se questo è l’inizio, dal castello di Blackwood difficilmente se ne potrà uscire illese.
Non vi do il bacio della buonanotte, ma vi strizzo l’occhio e alla prossima favola.

Moira
4.5 PIUMEEEE

A CURA DI CARMEN.

Bentrovate Peccatrici amanti dei libri,
finalmente è partita la “The Blackwood Castle Series”, un progetto ambizioso di sette romanzi in chiave moderna di alcune delle più belle favole della nostra infanzia.
La prima autrice a presentarci il suo lavoro è Veronica con la sua personalissima fiaba di Cappuccetto Rosso, caratterizzata da un’inedita e accattivante personalizzazione del lupo.
I personaggi principali della classica fiaba ci sono tutti, ma in questo romanzo c’è molto di più.
C’è una famiglia e i suoi profondi legami familiari, ci sono accenni sapienti alle personalità dei personaggi che saranno i protagonisti delle fiabe che leggeremo nei prossimi mesi.
C’è un’ambientazione, quella della Scozia, che affascina per i suoi luoghi incontaminati e c’è il bosco, luogo in cui sia Wolf sia Rose, anime fondamentalmente solitarie, si rifugiano per trarne forza e giovamento e non solo… poiché sarà il terreno in cui avrà luogo la “caccia” di Wolf nei confronti di Rose.
C’è il lupo, Zampa Nera, che, secondo una leggenda, vagando nel bosco di Blackwood, avrebbe incrociato il conte e tra i due si sarebbe instaurata una tacita convivenza al punto di erigere l’umano a suo alfa, data anche la singolare somiglianza dei loro sguardi, profondi e feroci allo stesso tempo.
C’è Wolf, il conte di Blackwood, che per carattere e presenza, incarna in tutto e per tutto il lupo che popola il bosco di Blackwood, è austero, potente, algido e inarrivabile. Unica eccezione, come il lupo, l’affezione assoluta che nutre per i membri della sua famiglia.
C’è Rose, la piccola orfanella che, con il suo atteggiamento ingenuo, certo, ma sicuramente né stupido né fragile, ricorda la protagonista della fiaba originale. È sempre stata segretamente innamorata di Wolf. Rappresenta per il conte una sfida irrinunciabile, una “preda che non vede l’ora di essere mangiata”. Tuttavia, l’unica donna che, con la sua luce e la sua spontaneità, riuscirà ad illuminare il cuore oscuro di Wolf.
La storia d’amore di Rose e Wolf mi ha totalmente incantato e devo confessarvi che neanche per un attimo ho detestato Wolf, nonostante i numerosi momenti in cui i suoi atteggiamenti sono stati freddi e scostanti nei confronti di Rose, poiché dal racconto traspare il dilaniante tormento interiore del conte rispetto ai doveri imposti dal suo lignaggio.

«[…] Non possiamo scegliere di chi innamorarci, ma possiamo decidere se abbandonarci a quell’amore o compiangerlo per sempre.»

Con la sua ammaliante scrittura, l’autrice è riuscita a far emergere la me bambina di un tempo che continua a credere nel lieto fine nonostante le brutture che spesso la vita ci presenta: Veronica il tuo auspicio, espresso nel Prologo, ha fatto pienamente centro!
Le aspettative su questo fantastico progetto non sono state deluse e seguirò con trepidazione l’uscita dei prossimi volumi della Serie.
Alla data della stesura di questa recensione è stato reso noto il titolo e le autrici del secondo volume: si tratta di Prince of Ice, rivisitazione in chiave moderna de La Regina delle Nevi, scritta Daria Torresan e Brunilda Begaj.
Sperando di trovarvi nuovamente qui, vi saluto affettuosamente.


Carmen
5 PIUME

Recensione IL PROBLEMA DI UN MARCHESE di Jess Michaels

A CURA DI NICKY.

Titolo: Il problema di un marchese
Autore: Jess Michaels
Serie: I figli segreti del duca #3
Autoconclusivo: Sì
Editore: The Passionate Pen
Genere: Romance storico
Disponibile su: Amazon e KU
Formati disponibili: Ebook
Pagine: 271 p
Costo: Ebook 3,99€ – Kindle Unlimited

Sinossi

La Viscontessa Aurora Lovell è stata innamorata di un uomo per tutta la vita, ma il destino avverso non le ha mai permesso di stare con lui. Arrivata ad accettarlo, si è sposata per avere un titolo piuttosto che per amore. Ora è vedova e sta cercando di capire come gestire uno scandalo che sta per distruggere il suo mondo quando viene invitata a un ricevimento in campagna. Nel disperato tentativo di sfuggire alla triste realtà della sua vita, accetta.

Nicholas Gillingham ha sempre vissuto a cavallo tra due mondi. Cresciuto da una serva, ma segretamente figlio illegittimo del famigerato Duca di Roseford, non ha mai sentito di appartenere a nessuno dei due. Dopo essere rimasto ferito per salvare altre persone, ora è un eroe di guerra e, contro ogni aspettativa, è in lizza per ricevere un titolo per il suo servizio. Un modo per non sentirsi mai così impotente come quando ha perso Aurora la prima volta. Ma per influenzare le persone giuste, ha bisogno dell’aiuto di suo fratello e si ritrova a un ricevimento in campagna.

Il tempo e la distanza non significano nulla quando Aurora e Nicholas si incontrano di nuovo. Ma riusciranno a superare un passato intricato pieno di amari tradimenti, uno scandalo che potrebbe rovinare il futuro e un cane molto invadente per ritornare insieme? O l’amore sarà altrettanto doloroso la seconda volta?

“Il problema di un marchese”, terzo romanzo della serie I figli segreti del duca narra la storia di Nicholas e Aurora. Avevamo già incontrato Nicholas Gillingham nei precedenti libri ma ora, finalmente, lo conosciamo in maniera approfondita.
Nicholas è uno dei figli illegittimi del duca di Roseford e la differenza di ceto sociale ha rappresentato un ostacolo insormontabile per il matrimonio con l’unica donna che lui abbia mai amato, lady Aurora, figlia di un conte spietato che lo aveva convinto, quando Nicholas aveva chiesto la mano della ragazza, che la giovane aveva scelto un altro.
Con grande amarezza, insicuro e ferito nell’animo, il giovane Nicholas decide di arruolarsi e dimenticarla. Torna dalla guerra dopo aver subito gravi ferite come un grande eroe e sembra essere in procinto di ricevere un titolo nobiliare, e proprio perché è il figlio illegittimo di un duca e ha sempre vissuto al margine della società nobiliare, che spera di riscattarsi attraverso questo titolo.

“Ci sono diversi tipi di potere, sai. Sia per distruggere che per proteggere. Ma tutto ciò richiede il comando che un titolo può portare.”

Di certo, quando accetta l’invito del nuovo duca di Roseford, suo fratello Robert, a recarsi nella sua tenuta di campagna insieme gli altri fratelli, non immagina minimamente di incontrare la donna che in gioventù gli aveva spezzato il cuore.
Aurora è dolce, sensibile, altruista ma al tempo stesso forte. Mai avrebbe potuto immaginare che il padre potesse essere tanto malvagio da renderla infelice e intrappolata in un matrimonio senza amore. Ora però si ritrova vedova e senza grandi aiuti economici e oltretutto al centro di uno scandalo.

“Credimi, futuro duca o meno, non avevo nessun controllo di quello che è successo. Non c’è molto controllo nel mondo, non per le cose che hanno un vero significato”

L’incontro tra i due scatena una reazione violenta, carica di rancore ma verranno a patti cercando una tregua con la consapevolezza che quel che c’era un tempo tra loro non si è mai sopito.

Nicholas e Aurora riscoprono un sentimento che esiste da sempre e si trasforma in un amore intenso e passionale.

“Lasciami essere molto chiaro con te: Rinuncerei a tutto quello che ho, a tutto quello che ho mai avuto o che potrei mai avere se significasse amarti, stare con te”

La scrittura di Jess Michaels è scorrevole e coinvolgente e la ricerca storica molto precisa e ben curata.
I protagonisti sono ben caratterizzati e grazie alla penna magistrale della Michaels, si entra totalmente in empatia con loro. Si soffrirà, si proverà paura, speranza, amore, riscatto.
È stata un’esperienza coinvolgente, che mi ha fatto immedesimare nei personaggi e mi ha fatto sognare. Ed è questo che si aspetta il lettore amante del genere historical romance.
Un plauso anche al lavoro preciso della Nanni per l’ottima traduzione.

5 piume

Nicky