Recensione “La mossa del gatto” e intervista all’autrice Sonia Sacrato

26 Apr, 2019

Buongiorno Peccatrici. E’ un’emozione per me, perché è la prima recensione per la Golem Edizioni. Una cover che mi ha colpito, e immaginerete il perché già leggendo il titolo… e se mi conoscete un po’, l’istinto non mi tradisce quasi mai! Infatti… Non siete curiosi di conoscere “La mossa del gatto” di Sonia Sacrato? Allora seguitemi!51WPFJhZyML._SX364_BO1,204,203,200_

Sinossi

Dopo la morte della nonna materna, Cloe, viene costretta dalla madre ad accompagnarla a Vas, il paese d’origine, per svuotare la vecchia casa. Il ritorno in questo luogo, custode di brutti ricordi d’infanzia, rende Cloe nervosa e impaziente di andarsene per lasciarsi il passato alle spalle. Quando tutto sembra sistemato rinviene una vecchia scatola di latta che racchiude una roncola e un fazzoletto, con apparenti macchie di sangue, avvolti in un foglio di giornale del 1956. Incuriosita dall’insolita scoperta, con l’aiuto del vecchio amico Fabrizio, maresciallo dei carabinieri in pensione, e l’appoggio silente del gatto Pablo, Cloe si lascerà travolgere in una sfuggente indagine sul filo del pettegolezzo paesano dove chi sa, ha buoni motivi per tacere. Sotto la lunga e, apparentemente lontana, ombra del disastro di Marcinelle, l’esplosione della miniera belga dove morirono 262 operai, si intrecciano, storie e destini degli abitanti del piccolo paese montano. Tutto pare senza soluzione, ma sarà proprio grazie all’intervento del gatto Pablo che verrà a galla una dura, quanto inimmaginabile verità.

Titolo: La mossa del gatto
Autore: Sonia Sacrato
Editore: Golem Edizioni
Data pubblicazione: 11 aprile 2019
Pagine: 268
Prezzo cartaceo: 11,81

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recensione

Io per qualche scherzo del DNA, al contrario sono alta come Calimero, ho i capelli neri con ampia libertà di espressione, e solo gli occhi, nei giorni di maggiore ottimismo accennano a qualche sfumatura verde.

Lei è Cloe Damiani, e con poche parole ha già fatto una panoramica di sè. Nata e vissuta a Vas, piccolo paese del bellunese, da qualche anno è diventata cittadina italiana a tutti gli effetti… non fraintendete, non sono impazzita, ma con il lavoro “precario” di insegnante, è costretta a sviaggiare su e giù nel Bel Paese. In questo andirivieni, è riuscita a farsi acciuffare da Sandro Visconti, che con i suoi manicaretti non ha conquistato solo lei… Pablo né è completamente innamorato e lo dimostra continuamente accendendo il motorino, quello che gli permette di ronfare.

E poi quella bella rogna. Con la scomparsa di Clotilde, Cloe si vede costretta a tornare al paesello con la madre, per svuotare la casa della nonna materna. Tante sorprese e disavventure ad attenderla. Il passato ha tante facce, troppi volti e lati oscuri. Li mostrerà tutti, insieme ad un conto troppo alto… e a farne le spese non sarà solo lei. Un paio di giorni sarebbero dovuti bastare, ma ribaltando armadi e cassetti… anche le certezze hanno incominciato a traballare. Ogni cosa verrà messa in discussione, soprattutto i sentimenti.

“Non capisco, è come se improvvisamente qualcuno mi avesse aperto una porta in testa e il vento continuasse a far svolazzare pensieri e immagini che credevo morti e sepolti”

Virginia, Ada, Fabrizio, Tancredi… non sono solo nomi. Direi quasi tasselli, che messi in fila, legati insieme da un “nesso logico”, formano quasi sessant’anni di storia, mistero… amore!

 Una prof, “dark” e fuori dagli schemi, si troverà alle prese con un mistero. Un noir avvincente con sfumature rosa… e un tocco di storia vera! Ma, in tutto ciò, il gatto… che c’entra??? Questo è il vostro caso da risolvere, cosa state aspettando?

la mia opinioneLe prime volte riservano sempre paure, fibrillazioni, incontenibile euforia… e timore di sbagliare. E’ con questa lettura che mi presento a Golem Edizioni ma soprattutto per me,  La mossa del gatto, è un ritorno alle origini e attraverso la penna di Sonia Sacrato è stato come assaporare un piatto già conosciuto, speziato in maniera diversa e con mani sapienti. L’ho detto in altre occasioni, la mia avventura di lettrice è iniziata con “Io Uccido”… Proverò a spiegarmi, sperando di farlo bene 😉 .

Tenendomi ben lontana dalla sinossi, nonostante la segnalazione fatta il giorno d’uscita, mi approccio ogni volta con l’entusiasmo di un bambino davanti ad un gioco nuovo. Il narratore mi porta lontano nel tempo, sballottandomi tra un medico distratto e la scrupolosità di un maresciallo che non riesce a cavare quel ragno dal buco. La mia curiosità cresce all’unisono insieme a quei dubbi… e l’accensione di un sigaro mi riporta a quella serie che amavo tanto e all’aria “svampita” del tenente Colombo che adoravo infinitamente… ed ecco il primo sapore “conosciuto”.

Ma Cloe non riesce a starsene zitta e con “prepotenza”, con la sua lingua biforcuta che nasconde troppe fragilità, prende la parola e come per magia, un pezzo della sua vita sembra incrociarsi con quella del maresciallo. Poi arriva quella seconda sensazione, e mi sembra di assistere ad una telefonata tra Salvo Montalbano e la sua Livia, in un contesto a parti invertite… e con non proprio gli stessi ruoli. Chi dispensa consigli qui, sa molto di cucina, non come quell’imbranata in giro per il mondo di Camilleri.  Qui a zonzo ci va Cloe, prof sballottata qua e là dal ministero dell’istruzione, con la spiccata attitudine nel risolvere i “misteri”… Ecco che due giorni di “vacanza” vengono spruzzati di giallo e rosso… come il sangue.  Zampilli, schizzi che mi ricordano la copertina del mio primo romanzo letto…

Sensazioni scatenate da poche parole, aiutate dalla scrittura brillante e irriverente di Sonia Sacrato, che hanno fatto impazzire il mio entusiasmo iniziale e in quattro e quattr’otto mi portano al finale. Un vero giallo, mai pesante… dove non mancheranno i turbamenti del cuore! Un condensato di personaggi ben studiati e caratterizzati, una storia avvincente, i bellocci di turno che non guastano mai… e un pezzo di storia! Non sarà uno spoiler in quanto la sinossi lo nomina, ma il disastro di Marcinelle servirà ad aprire una piccola voragine nel vostro cuore che non risparmierà qualche lacrima.

Tutto ciò che non vi aspettate, succederà! Non sarebbe un giallo che si rispetti, un thriller con i connotati giusti.

“Com’è che diceva Pavese? “Non ci si libera di una cosa evitandola, ma soltanto attraversandola”.”

Non mancherà neanche il messaggio finale. Cloe è stata brava ad affrontare ogni esperienza della vita a testa alta, ma non ha mai fatto i conti con il proprio cuore. Piuttosto l’ha spento, per non doverlo affrontare. Eppure la codardia non le appartiene. Ragione VS Cuore, chi la spunterà? Troppi motivi per non perdere questo romanzo! Spero di non avervi detto troppo. Cosa?? Mi chiedete cosa c’entra il gatto??? Dovete scoprirlo voi, non vi posso dire tutto io!

I miei complimenti a Sonia Sacrato, di <3 , aggiungendo la speranza di sentire ancora qualche altro miagolio e ronfo 😉 . E se avete qualche curiosità da soddisfare, miei cari Peccatori, dopo la valutazione troverete l’intervista all’autrice!

P.S. Dopo aver scritto la recensione ho letto le risposte di Sonia Sacrato… forse non sono andata troppo fuori strada 🙂

Un abbraccio “peloso” dalla vostra Maika e da Pablo!

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Intervistando: Quattro chiacchiere con Sonia Sacrato

1) È un piacere conoscerti Sonia e ospitarti nel nostro blog. Parlaci di te, chi sei nella vita di tutti i giorni?

Il piacere è mio, anzi grazie a voi per l’ospitalità e le attenzioni che mi dedicate. Nella vita di tutti i giorni, in prima battuta, sono la mamy di tre teppisti pelosi, i miei gatti. E, più seriamente, lavoro come segretaria in un’agenzia di rappresentanza di materiale elettrico.

2) Come è iniziata la passione per la scrittura e quando hai cominciato?

A sentire MammaSys, mia madre, ce l’ho da sempre. L’unico modo per farmi stare zitta era piazzarmi carta e penna in mano, dove evidentemente disegnavo geroglifici ma per me erano storie intriganti quanto Cappuccetto Rosso. Poi il giornale della scuola, e altre iniziative locali. Diciamo che la “svolta” se così si può chiamare è arrivata con l’apertura del blog nel 2003. Scrivere ed avere riscontri immediati è stato un buon incentivo per mettermi a studiare la cosa con dedizione e serietà.

3) Sei una lettrice e che genere ami leggere? Citaci i tuoi autori preferiti.

Il genere varia a seconda dell’umore e del momento. Certo, amo il noir e i gialli, il mio autore preferito resta indubbiamente Giorgio Faletti. Ma ho libri di Camilleri in giro per casa e l’ultimo di Antonio Manzini sul comodino.

4) Qual è il tuo genere come scrittore e perché scegli questo?

Ho scelto il noir perché, parlando con una mia carissima amica scrittrice, mi ha detto che nel noir si possono in qualche modo abbracciare tutti i generi. E questo mi dà ampio spazio di movimento anche delineare psicologicamente i personaggi, raccontare le loro storie… non strettamente legate al “delitto”.

5) Raccontaci, in breve, i tuoi romanzi, i tuoi personaggi e quali di questi ha più nel cuore e perché.

“La mossa del gatto” edito da Golem Edizioni, è il mio primo romanzo. Parla di un cold case, un delitto avvenuto nel 1956 e rimasto irrisolto per 60 anni. Ossia fino a quando Cloe Damiani, la protagonista, non trova un’arma nascosta nel pavimento di casa di sua nonna e decide di andare a fondo della questione. E come ti dicevo poc’anzi, oltre alla trama prettamente noir si affianca anche quella della vita di Cloe e dei personaggi che l’affiancano. Non so dirti quale mi stia più a cuore, sono tutti parte dello stesso dipinto e mi sono affezionata a tutti in ugual misura.

6) Da cosa nasce l’ispirazione? Sono opere di fantasia o prendono spunto dalla realtà?

In linea di massima la scintilla parte da qualcosa di reale o anche personale. A cui poi collego fatti e situazioni prettamente inventati. Ma il La può venire da una battuta fatta da mia madre, da una storia che mi hanno raccontato, o da un’immagine che mi si è costruita nella testa.

7) Nella stesura dei tuoi romanzi, cosa ti mette di più in difficoltà?

Rido! Per me è stato molto più difficile scrivere la sinossi e trovare il titolo che tutto il romanzo. Scrivere per me è puro divertimento.

8) Hai qualche nuova storia o progetto futuro da anticiparci?

Al momento ancora no. Ma posso dirti che spesso, andando a lavorare la mattina, mi ritrovo Cloe nel sedile accanto con Pablo nel trasportino, impazienti di tornare in azione.

9) Cosa vorresti dirti quando ti trovi davanti una pagina bianca e cosa ti consiglieresti per incoraggiarti, o incoraggiare un’autrice /autore che sta avvicinandosi al mondo della scrittura?

Io ho un rito. Prima di mettermi al pc e iniziare a scrivere (dopo aver sistemato casa, sfamato le belve, silenziato il telefono), ascolto Rain in your black eyes di Ezio Bosso. È il mio modo di staccare la testa dalla realtà ed entrare nella dimensione che mi fa scrivere. Se non lo faccio non riesco a proiettarmi in quella dimensione e finisco per girare a vuoto. Credo che ognuno debba trovare, a seconda di quella che è la propria indole, il suo interruttore che gli permetta di chiudere il mondo fuori. E di non arrendersi alla prima difficoltà, certo. Esistono anche i giorni in cui scrivere sembra impossibile. In quel caso, meglio uscire e respirare aria nuova, e domani è un altro giorno.

10) Trovi differenza tra lo scrittore self e quelli CE? Se sì, cosa e come influenza le due realtà?

Non ho una conoscenza approfondita della pubblicazione self e non vorrei generalizzare perché ogni caso poi è a sé stante. Però credo che nel sefl manchi un riscontro da qualcuno di esterno, addetto ai lavori che valuti con oggettività il testo. Il parere di amici e parenti è sicuramente importante, ma non basta. Ho letto romanzi autopubblicati che avevano grandi potenzialità ma struttura e forma lacunose, ed è un peccato perché ci si gioca magari un’idea ottima ma con superficialità.

 

Scheda Tecnica

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