TITOLO: Mafia Daddy
SERIE: Vegas Underground Vol.1.5
AUTORE: Renee Rose
EDITORE: Queen Edizioni
GENERE: Erotico
PAGINE: 45
FORMATO: Ebook
PREZZO: 0,99 Ebook
LINK D’ACQUISTO: https://amzn.to/3gAZ3uB
DATA DI PUBBLICAZIONE: 29 Maggio 2020
NB: Ebook disponibile nei vari store
Sinossi.
Don G mi ha dato un ordine: trovare sua figlia.
Rimetterla in riga e riportarla a casa. Certo, occuparmi della principessa della mafia sarà un piacere. Ma non tornerà a casa.
Resterà con me.
Perché nonostante il contratto prematrimoniale che la lega a un’altra famiglia, Jenna Pachino è
sempre stata mia.
Nota dell’autore: Questo è un breve racconto erotico e autoconclusivo appartenente alla serie
Vegas Underground. È apparso in origine nell’antologia di successo Daddy’s Demands, pubblicata
da USA Today. Contiene scene di sesso esplicite. Si sconsiglia la lettura se tali contenuti offendono
la vostra sensibilità.
Biografia Autore:
Renee Rose ama scrivere di eroi alfa dal carattere dominante e linguaggio spinto. Ha venduto oltre mezzo milione di copie dei suoi romanzi erotici e piccanti. I suoi libri sono entrati per ben cinque volte nella classifica USA Today Bestseller. È entrata nella lista USA Today Happily Ever After, nel 2013 è stata nominata Eroticon USA’s Next Top Erotic Author, inoltre ha vinto la Spunky and Sassy’s e Spanking Romance Reviews’ come miglior Fantascienza, Paranormale, Storico Erotico, Ageplay.
www.reneeroseromance.com
Eccomi con la mia recensione, peccatrici. Oggi vi parlerò di Jenna, figlia di Don G e Alex. La nostra protagonista l’abbiamo lasciata che scappava da un contratto prematrimoniale non voluto, né da lei né da Nico Tacone. Ora suo padre la vuole riportare a casa e chi manderà per farlo se non Alex, il suo braccio destro, non che colui che fa battere il cuore a Jenna? Tra i due saranno scintille dal primo momento, finché non dovranno scegliere tra cuore e ragione. Quale sarà la loro decisione? Avranno il coraggio di uscire allo scoperto?
Devo dire che su questi due personaggi avrei preferito una storia vera e propria. Capisco che è che è uno spin off, però mi sarebbe piaciuto conoscere il personaggio di Alex e Jenna. Sapere di lei e del contratto non voluto che l’ha turbata e portata alla fuga. Con questo non voglio dire che non mi sia piaciuto, ma avrei voluto un libro solo per loro, per raccontare i loro scheletri nell’armadio.
Baci, baci Lisa.
Il corpo di Alex, già teso, si irrigidisce ancora di più. Mi fa scendere piano, suppongo per avere le mani libere per battersi. Mi infilo tra di loro, ma Alex mi spinge dietro di lui senza nessuno sforzo. «È tutto a posto, Yuri.» Maledizione, sto biascicando un po’. Do una pacca sul braccio di Alex. «Lui è mio. Voglio dire, è con me. Io sono con lui. Può portarmi via.» Yuri fa scrocchiare le sue nocche. «Conosci questo tizio? È pericoloso.» Riesco letteralmente a sentire il ringhio di Alex accanto a me. «Non per me», dico velocemente. «Lo è per le altre persone.» Di sicuro anche per te. Afferro il braccio di Alex, voglio uscire da lì senza alcuno spargimento di sangue. «Lasciaci passare, Yuri.» Yuri socchiude gli occhi, ma dopo un paio di secondi si fa da parte. Alex non gli leva il suo sguardo minaccioso di dosso finché non siamo passati ben oltre, poi mi prende di nuovo in braccio, tenendomi sul fianco come una bambina piccola. «È divertente.» Mi sistemo ancora più in alto e scalcio come un marmocchio felice. È una posizione ridicola, ma la adoro. «Ti caricherei sulla mia fottuta spalla, ma ho paura che mi vomiteresti addosso», borbotta Alex. Ridacchio e affondo le mie dita tra i suoi folti capelli scuri. Da qualche parte nella mia mente so già che domani sarò imbarazzata dal mio comportamento, ma ora è troppo piacevole stare così vicina a lui, senza inibizioni.
In qualche modo mi costringo ad allontanarmi da Jenna. Sa di vodka al mirtillo e vorrei divorarla, cazzo, ma non posso. È la figlia del boss. Ma chi sto prendendo in giro? L’ho appena fatta piegare e le ho sculacciato il sedere come a una cattiva ragazza. Se questo non è rivendicarla come mia, cos’altro lo è? E poi, se non la rendessi mia adesso, le sculacciate sarebbero solo un insulto umiliante per lei. Non è più legata a Nico Tacone. Significa che è libera. Giusto? Catturo la sua nuca e mi avvicino per baciarla di nuovo. Le sue labbra sono morbide e generose, il suo corpo si modella al mio. Non so perché, ma devo sapere di più a proposito di altri uomini. Sono fottutamente geloso soltanto al pensiero che l’abbiano vista vestita così. La spingo sul letto, finendo sopra di lei, invadendo ancora la sua bocca con la lingua. Le blocco i polsi sopra la testa e mi fermo per prendere aria. «Quanti, Jenna? Dimmelo e basta.» Si acciglia, aggrotta la fronte in un cipiglio adorabile. «Te l’ho detto, nessuno.» Quasi non riesco a respirare. «Nessuno qui? O nessuno…mai?» Lei rimpicciolisce davanti ai miei occhi, e mi sento il più grande stronzo sulla Terra per averla sminuita. Per quanto tutto questo ispiri i miei istinti dominanti e protettivi, mi piace anche vederla nel pieno del suo potere sessuale. «Nessuno, mai.» mormora. Il mio petto si stringe. Cazzo. Nonostante trasudi sensualità, Jenna Pachino è un’innocente.
Non avrei dovuto prendermela con Alex. Non è stata colpa sua. E da parte mia, pretendere che lui possa convincere mio padre a fare qualcosa è assurdo. Mio padre detta le regole con il pugno di ferro. Sembra così tormentato ora, e mi sento la diretta responsabile. Mi alzo dal letto e indosso un prendisole, poi mi avvicino a lui. Quando alza la testa dalle mani, mi siedo sulle sue gambe. Sul suo viso nasce un’espressione sorpresa, ma le sue braccia mi avvolgono immediatamente e mi cullano, proprio come vorrei. «Non ti incolpo», dico piano. «Tu non c’entravi niente. Mi dispiace.» «No, non scusarti, angelo. Hai ragione a essere arrabbiata. L’intera famiglia ti ha voltato le spalle. È stata tutta un’enorme cazzata.» Bacio la sua mandibola ispida e lui si gira, catturandomi e baciandomi con quel suo modo dominante; la sua lingua scivola tra le mie labbra, le nostre bocche si uniscono. Mi manca il respiro, e lui si interrompe imprecando. «Cazzo, voglio portarti di nuovo a letto. Usciamo da questa suite, piccola, prima che mi dimentichi come essere gentile con te.» Amo che voglia essere delicato e amo anche che perda il controllo. Sì, sono un po’indolenzita tra le gambe, ma il modo in cui mi ha fatta sua è stato perfetto. Così rude, così virile. Così esigente. Mi è piaciuto che mi abbia messa in ginocchio e mi abbia legata. Onestamente, per me è stata molto meglio di una prima volta dolce, stile “missionario”. Non avrei saputo cosa fare. In quel modo, invece, lui ha eliminato ogni imbarazzo. Ha preso il controllo e mi ha regalato più piacere di quanto pensavo fosse possibile provare. Sono felice di aver aspettato e grata che sia stato lui il primo. «Che ne dici di una cena?»