Recensione SOGNI A META’ di Dora L. Anne

Titolo: Sogni a metà

Autore: Dora L. Anne
Genere: Romance contemporaneo/ Friends to lovers/ Volume Autoconclusivo
Data di Uscita: 18 Febbraio 2020
Pagine: 355
Prezzo: 2,99
Piattaforma: Amazon self publishing
Kindle Unlimited: disponibile
Sinossi:
Cosa fareste se la vostra vita, già ridotta in tanti piccoli pezzi, rischiasse di diventare ancora più complicata malgrado le buone intenzioni?
Dominic, ex pilota militare ormai chiuso in se stesso, è convinto che tornare a casa, nelle Blue Mountains, metterà a tacere i suoi demoni. Non può immaginare, invece, che la soluzione tanto attesa diventerà molto presto il problema, perché a rimetterci sarà il cuore.
Un cuore che, una volta tanto, riprende a battere come un ossesso.
Come se non se ne fosse mai andato.
Come se bastasse il sorriso di una donna a dissipare i fantasmi, concedendo a entrambi l’illusione di essere migliori.
Normali, non diversi.
Niente più sogni a metà.
Ma fino a quando?
Le bugie in amore non abbattono nessun muro, anzi. In realtà ne ergono di insormontabili. Così alti che ci vorrebbe un paio d’ali per attraversarli tutti, puntando da eroi dritti alle stelle.

Salve peccatrici, oggi si vola in Australia con Avery e Dominic.
I due, un tempo amici, si ritrovano dopo molti anni nelle Blue Mountains, dove sono cresciuti.
Avery, dopo un bruttissimo trauma si è rifugiata tra le montagne che l’hanno vista crescere perché, dove nessuno può vederla, è più facile affrontare la nuova realtà con la quale si trova costretta a convivere; Dominic invece è un ex pilota militare che cerca di sfuggire ai demoni che lo perseguitano da un po’.
I loro primi incontri sono caratterizzati dalla diffidenza di lei, anche dopo averlo riconosciuto, e dall’insistenza di lui, cosa che Avery non si spiega..si, un tempo erano amici ma perché ora se lo ritrova sempre tra i piedi?!? 🤔 complice anche il cambiamento del suo carattere, la diffidenza che ormai ha negli uomini, Avery cercherà di tenere lontano Dominic con ogni mezzo possibile.
Ma il nostro ex pilota sa giocare bene le sue carte e pian piano riuscirà a far sciogliere anche il cuore un po’ indurito di Avery.
Per entrambi si tratta qualcosa di nuovo, Avery non immaginava di poter ritrovare l’amore in quel posto sperduto, e Dominic non pensava nemmeno di essere in grado di provarlo. Sembrerebbe proprio una storia e lieto fine non trovate?!? Due vecchi amici che si ritrovano dopo tanto tempo e s’innamorano..si..se tutto fosse frutto del caso..ma se così non fosse?!? 🤨

Dora per me è una certezza, quando inizio un suo nuovo libro so già che verrò catapultata in qualche posto a me sconosciuto ma che attraverso le sue parole e le sue descrizioni riuscirò ad immaginare perfettamente.
Mi piace la sua penna perché ogni volta le sue storie hanno la capacità di trascinarmi e farmi vivere insieme ai protagonisti tutte le loro emozioni; e anche questa volta è stato così, ho sentito la sofferenza di Avery per il suo passato, e quella nell’affrontare il presente; e ho sofferto con Dominic quando tutte le sue debolezze sono tornate a galla e stavano per sopraffarlo, ma nonostante questo non ha rinunciato all’amore.
Insomma l’avete capito.. in questo libro si soffre io vi ho avvertito, ma vi garantisco che ne varrà la pena ❣️
Vi lascio tra le braccia Dora e del suo ultimo capolavoro 🥰
Buona lettura 😉
la sabi_peccatrice

L’unica cosa che riesco a concedermi è continuare a spiarlo nascosta nell’ombra, complice la distanza. Eppure il battito cardiaco corre veloce. Le ginocchia sembrano burro. Il timore d’incrociare i suoi occhi rimane sospeso in gola e genera sospiri d’inquietudine. Solo un altro po’. Prometto a me stessa. Un’occhiata veloce, poi basta. E proseguo a fissarlo. Noto di nuovo le spalle ampie, muscolose, quasi scolpite. L’ultima volta che lo vidi aveva compiuto sedici anni, io ne avevo appena tredici. Ci siamo detti addio. Piansi. Era un ragazzo magro, sveglio, gentile. L’unico a cui tenessi sul serio, l’amico coraggioso che mi accompagnava ovunque desiderassi, entrambi ansiosi di scoprire gli angoli segreti di queste zone. Sentieri impervi. Grotte. Miniere abbandonate. Ora è diventato un uomo. Un estraneo. Un nemico. Tutti quelli che incontro lo sono. Ho perso la capacità di fidarmi del prossimo nel momento esatto in cui il mio volto ha conosciuto l’ira crudele del bastardo che mi ha ferita.

Allora accosto le labbra all’orecchio, mosso dall’istinto più antico del mondo, poi mi muovo verso il basso, puntando alla vena che le punge il profilo. A quel punto sussurro: «Lo chiamano il paradosso del collo. L’ho letto da qualche parte. Hai presente?» Fa cenno di no, titubante. Non riesce a parlare e continuo: «Regge la testa, però se baciato nella maniera giusta te la fa perdere del tutto. Io, per esempio, credo di averla appena persa guardandoti arrossire mentre lo ammetto.» Il cuore rimbalza dalla gola allo stomaco. Poi torna a sistemarsi nel petto e lì esplode. Il mio o il suo non fa differenza. «Ho bisogno di saperlo.» Esalo, stringendo i denti per non sopraffarla. «Cosa?» «Se provi questo.» Mi avvicino, non resisto. Poggio le labbra sulle sue, pianissimo, e succede che provo esattamente quello che cerco di non provare dalla prima volta che l’ho vista donna. È solo un bacio. Dico a me stesso. Ma non appena le nostre lingue si legano, sento una smania irrefrenabile che brucia sottopelle. Sento le dita formicolare dalla voglia di prendere le sue. Sento l’emozione di un attimo dilatarsi fino a farlo sembrare eterno. Noi sembriamo eterni. Questo istante. Questo bacio. Ed è terribilmente devastante ammettere a me stesso di aver perso la ragione.

Fa male e bene allo stesso tempo. Ricordo la notte appena trascorsa, un assalto vero e proprio. Avvampo. Mi do dell’incosciente. Poi però sorrido. La dolcezza è sopravvalutata. Voglio che la vita mi spettini. Che mi lasci i segni. Che mi divori. Quando l’amore prende fuoco si fa a meno della perfezione. Accidenti. Cosa diavolo mi metto a pensare? L’amore non c’entra. Non con lui. Abbiamo solo fatto del gran sesso. Eppure desidero conoscerlo. Sapere tutto della sua vita, quella grossa fetta che non conosco.

Certo ha rotto il mio cuore, quello del cattivo della favola. Abbastanza da sentirlo cadere ai miei piedi e rotolare fino all’uscio, pronto a raggiungerla. Me lo merito. Sussurro a me stesso, ormai fradicio. Non ho alcun diritto di amarla. Eppure non ho mai amato tanto qualcuno. L’alcol non era niente, al confronto . La testa mi scoppia. Ora so che l’astinenza vera ha il sapore delle sue labbra. Il colore dei suoi occhi. Il suo profumo che resiste, imprigionato sulla pelle dall’ultimo contatto. Tutte cose che ho perso per colpa mia.

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