Recensione “Il custode del labirinto” di Cristina Rotoloni, a cura di Keja Galli

Salve peccatori e peccatrici eccovi cosa ne pensa la nostra Keja dell’ultima opera di Cristina Rotoloni

Titolo: Il custode del labirinto
Autrice: Cristina Rotoloni
Genere: Romance – New Adult – Autoconclusivo

TRAMA:

Cenerentola è una favola, eppure per Emily questa storia è realtà. Vive con una matrigna acida, una sorellastra odiosa e un patrigno senza spina dorsale. Dopo uno spiacevole incidente a scuola, viene allontanata e invitata presso la residenza dello zio Harry, un uomo burbero e chiuso in se stesso.

Emily si sente sempre più fuori posto e le telefonate o i messaggi con la sua amica Kyra non la fanno stare meglio. Nessuno la vuole e non sa se è giusto tornare alla gelida indifferenza da cui è venuta o se restare in quel freddo posto dove la trattano come una principessa, ma dove si sente ancora più abbandonata.

Girando per la tenuta si perde in un giardino e incontra Nathan, un giovane misterioso che si definisce il custode del labirinto. Il ragazzo ha un segreto che lo accomuna allo zio Harry, ed Emily cercherà la verità mettendo in gioco i suoi sentimenti. La sua permanenza lì è solo di un mese, ma le basterà per capire cosa cela quel luogo e se esiste un posto che può chiamare casa?

Buongiorno, peccatrici.
“L’inverno ormai alle porte
e un anno se ne va. Già, non mi va, ed è per questo che continuo a leggere degli YA e dei NA.
E di certo non sono rimasta delusa da questo.
Tralasciando il nome del co-protagonista (potrei essere di parte, visto che Nathan è il nome che ho scelto per mio figlio), questo romanzo mi ha trasmesso davvero tantissima dolcezza.
Nei gesti, nelle parole, nelle azioni che compiono.
Emily è una ragazza sveglia, mai spocchiosa, ogni tanto ingenua. Ma per quello che ha passato ci mancherebbe non fosse così.
Nathan è un’anima tormentata, che ha trovato il suo rifugio all’interno del labirinto, arrivando a esserne il custode.
Ma qual è la sua paura? Cos’è che gli impedisce di mettere anche solo un dito fuori da esso?
Di questo romanzo ho apprezzato ogni singola scena, ogni singolo dialogo.
Cristina si è trovata per la prima volta a districarsi in un genere mai scritto prima, e devo dire che lo ha fatto bene: non sono un’esperta, sia chiaro, né una critica letteraria, ma se leggo qualcosa all’infuori dei fantasy sono proprio storie YA e NA.
Sarà perché non voglio crescere, sarà perché mi sono sempre sognata un’adolescenza e un ingresso nel mondo degli adulti in un determinato modo, cosa che ovviamente non è avvenuta.
E quindi sogno.
E mi servono storie così, per sognare

Voto: 5 piume

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