A CURA DI MOIRA.

THE DARK DEVIL (Sinners and Saints Vol. 2)
di Veronica Eden
HEARTBEAT EDIZIONI
DISPONIBILE IN FORMATO KINDLE € 3,99 (388 PAGINE)
Ho venduto l’anima al diavolo.
Blair
È nelle difficoltà che si vede chi può sopravvivere e chi no. Io? Sono una che sopravvive.
Il piano era perfetto: rubare una delle sue macchine, venderla e sistemarci per tutta la vita. E nel frattempo, fargliela pagare per avermi dato il tormento dal primo istante in cui ho messo piede fra quegli snob della Silver Lake High School.
Ma lui mi ha beccato con le mani nel sacco. Che cosa è peggio: andare in galera o diventare il giocattolo preferito del diavolo?
Il mio subdolo mostro mi ha fatto un’offerta che non potevo rifiutare, e ora gli sto vendendo tutto.
Persino l’anima.
Il segreto per essere felici è non amare niente.
Devlin
Quei burattini si lasciano ingannare dalle mie finzioni, però il modo in cui mi guarda lei mi ha sempre bucato la pelle. Come se sapesse tutto. Ma è un topo di fogna, come potrebbe mai capire?
Ho giurato di distruggerla. Quando la becco a rubarmi la macchina, è chiaro che non ha capito la lezione. Stavolta non sfuggirà alla mia collera.
Sei pronta a giocare con me, ladruncola? Le regole sono semplici: la mia parola è legge.

Ci rivediamo ancora carissime Peccatrici,
pronte a rimettervi lo zaino sulle spalle e tornare sui banchi di scuola?
Le lezioni stanno per iniziare alla Silver Lake High School di Ridgeview ed è l’ultimo anno scolastico: ora che il “re” della scuola Lucas Saint è andato al college (è il protagonista del primo volume della serie – The Golden Saint) a governare sugli studenti c’è suo cugino, il “diavolo oscuro”, Devlin Murphy: ostentatamente ricco, spudoratamente bello, schifosamente bullo…e terribilmente solo. Quadro idilliaco, vero?
Aspettate di conoscere Blair Davis: miseramente povera, ingiustamente emarginata, interminatamente bullizzata, incredibilmente tenace. Bel soggetto anche lei, no?
Non serve l’oracolo di Delfi per comprendere che non hanno niente in comune tranne l’odio reciproco: lei detesta quella ricchezza sfrontata e quell’alterigia, lui rifiuta che quella parassita, pezzente respiri la sua stessa aria. Penserete ora che tra i due ci saranno scintille, fuoco e fiamme, guerre a fior di nervi: sbagliereste.
Blair, nota come “mano lesta” (chiedete a Devlin di questo soprannome che le rimarrà incollato fino alla fine) coltiva il motto di “rubare ai ricchi per darlo ai poveri” cioè per sé e per la madre essendo sommerse da debiti, vivendo in una baraccopoli e faticando letteralmente a mettere insieme il pranzo con la cena, ha la “sfolgorante” idea di rubare la cosa a cui Devlin tiene di più: la sua Porsche rossa (non sceglie la Lamborghini, l’Audi, la Mercedes o la Mustang, ma va, lei punta a colpirlo al cuore).
Il colpo del secolo – accuratamente preparato seguendo un tutorial su internet e utilizzando ferri del mestiere al mercato dell’usato – non andrà a buon fine e Devlin – e non è un caso se lo chiamano Diavolo Oscuro – si vedrà servito su un piatto d’argento la più subdola delle vendette, sottoponendola con un ricatto macchiavellico, messo pure nero su bianco, a tutta una serie di umiliazioni che Blair incasserà colpo su colpo.
Ecco, ci siamo: è una storia già sentita e letta…. l’avevo pensato anche io, non siete le uniche, solo che Dev e Blair hanno un po’ stravolto i miei preconcetti e riscritto la trama….e allora vi inizio a parlare di un altro libro.
“Vorrei che i miei avessero preso un cane o un gatto invece di avere me, anche se non augurerei questo trattamento a nessun animale”
Devlin è un 18enne completamente abbandonato a se stesso, vive solo in un’enorme casa dove non incontra nemmeno il personale di servizio, ha 2 genitori medici totalmente assenti e troppo impegnati a sviluppare le loro ricerche per ricordarsi di aver procreato un figlio: sviluppa un senso di anaffettività verso gli altri ad esclusione di Lucas, degli zii e del suo miglior amico Connor Bishop, atro tremendo leader della scuola…..il resto degli esseri umani sono solo sudditi che andranno gettati via una volta dismessi. E una come Blair è destinata a finire nel secchio dei rifiuti prima degli altri.
In realtà soffre della sindrome dell’abbandono che pubblicamente non ammetterà mai, ma che è chiaro e limpido dentro di se, li vede i suoi fantasmi, non li nega e non li respinge, ne è perfettamente conscio. Sa di portare una maschera anche se la sente sempre più pesante e opprimente, sa di erigere muri e lo fa con assoluta consapevolezza. Non mostrerà mai le sue debolezze e le sue paure, ma è fragile come un cristallo di Boemia che può sgretolarsi se aprisse un varco per far posto a qualcuno. Da piccolo, una bambina gli aveva insegnato a disegnare stelle e a credere che esaudissero desideri: quella bambina ha brillato come una stella cadente, ma è durata un attimo ed era sparita. L’ennesimo abbandono nella vita di Devlin destinato a non riuscire a trattenere quelli che ama.
Blair è una sopravvissuta: aveva un’infanzia serena, aveva possibilità economiche, aveva sogni…d’un tratto, per colpa di un padre ludopatico, non ha avuto più nulla. Solo debiti, miseria, una madre affettuosa ma disperata quanto lei, porte chiuse e sogni andati in fumo. Ha imparato che piangersi addosso non risolverà nessuno dei suoi problemi, che cadere e rotolarsi nel fango non porterà a nessun risultato, ha capito che l’autocommiserazione non riempirà le loro tasche e i loro stomaci. E’ una ragazza sempre pronta a trovare soluzioni, costi quel che costi. Fissare il cielo e aspettare che le stelle ti ascoltino: quando non lo fanno te le tatui, vai avanti e provi a non perdere la speranza.
Questo è un esempio di come un libro parte in sordina e non ha bisogno di exploit o colpi di scena per diventare un bel libro che man mano si fa strada e ti assorbe sempre di più: gli eventi scorrono coerentemente, la parola d’ordine è “non fidarti di nessuno e non abbassare mai la guardia, colpisci il nemico prima che lui possa colpire te”, ma a poco a poco le certezze di entrambi vacillano, le parole d’ordine fanno a farsi friggere, entrambi si insinuano nella vita dell’altro a passi piccoli ma lasciando orme profonde. Dopotutto hanno siglato un patto, lo rispettano, uno ordina e l’altra esegue…ma siamo sicure che sia ancora valido? Forse Devlin non è l’arrogante prevaricatore che appare agli occhi di tutti e forse Blair non è il topo di fogna che arranca e che non ha ambizioni…forse entrambi sono ancora in grado di vedere le stelle e aspettare che queste bellissime scie luminose cadano dallo spazio fino alla nostra atmosfera dove bruciano per attrito e producono quella che viene chiamata stella cadente. E forse i desideri si avverano.
THE DARK DEVIL: il titolo farebbe presagire una storia dark, cupa, violenta, ma non fatevi ingannare: a volte la violenza è indifferenza genitoriale, il buio sono conti in rosso e sogni infranti ancor prima che possano spiccare il volo, la paura è l’incapacità di amare e di farsi accettare. E la redenzione non è solo il fulgore di un’attrazione e di un amore, ma è il riconquistare il proprio spazio nel mondo, la caduta dei muri e l’accettazione dei propri limiti, assorbire le fragilità e non nasconderle.
Faccio i miei complimenti oltreoceano all’autrice: ho sottovalutato il libro e son stata presa in contropiede. Veronica Eden è partita a testa bassa ma è stata convincente con una scrittura dove ha dosato fluidità, linearità, niente frasi fatte o banalità nei dialoghi: il romanzo funziona perché è tarato, approfondito, erotico al punto giusto, veritiero in modo credibile. Good job, Veronica Eden!
Voto: 4.5
