Recensione LE OMBRE DEL CIGNO di Mary Lin

A CURA DI MOIRA.

LE OMBRE DEL CIGNO
Di Mary Lin
DATA DI PUBBLICAZIONE: 19 OTTOBRE 2019
DISPONIBILE IN FORMATO KINDLE – COPERTINA FLESSIBILE (475 PAGINE)

TRAMA:

“Ho imparato a non accontentarmi e, se dovessi cadere, semplicemente mi rialzerò. La vita non va sprecata a fissare un pavimento.”
Maya ha giurato a se stessa che sarebbe stata libera. Nessun limite, nessun legame.
Una vita senza rimpianti e alle sue condizioni.
Almeno fino a quando gli occhi di uno sconosciuto non la riportano al passato, scavandole dentro e facendole provare emozioni che non sentiva da tempo.
Lui la attrae. La confonde. E Maya lo desidera intensamente.
“I capelli neri gli ricadono sugli occhi, che vorrei liberare per scrutare al loro interno e riempirmi dell’emozione che mi provocano: quella di risentire al mio fianco un amico perso.”
Ma dal passato riaffiora anche una minaccia. Braccata, Maya compirà scelte destinate a cambiarle il corso della vita e che la condurranno in un viaggio verso una meta ignota.
Lui è enigmatico, scostante, pericoloso.
Lei non poteva saperlo, ma era già sua

Nota dell’autrice: Il romanzo contiene scene violente, quali abusi e umiliazioni. Non adatto a persone sensibili agli argomenti trattati. Dark romance, autoconclusivo.

Benvenute nella mia comfort zone Peccatrici,
ho scelto di rileggere e parlarvi di questo libro uscito nel 2019 di Mary Lin, autrice italianissima che, dietro una figura minuta ed un carattere amabile, nasconde una Penna “cattiva” che non fa sconti a niente e nessuno. Si auspica che chi legge un dark sia consapevole e scevro da giudizi: gli argomenti sono tosti, aberranti, discutibili, immorali, ma se saputi gestire dall’autrice, si possono guardare da altre prospettive. Immagino siate pronte, quindi fate con me questo viaggio.
Andiamo.
Maya e Akim crescono insieme: lei è viziata, impertinente, fastidiosa che ha in testa cento sogni e mille capricci e punta i piedi fino a quando non ottiene quel che vuole: Akim è colui che li realizza, sempre pronto a regalarle il mondo pur di avere in cambio un suo sorriso, come un soffitto pieno di stelle in cui brilla la Costellazione del Cigno, una delle più ampie del cielo notturno osservabile nell’emisfero nord della Terra (ha la forma di una sorta di croce, un uccello stilizzato rappresentato in volo verso sud. Nella mitologia greca viene riportata la storia di seduzione di Zeus e Nemesi). Maya è una “maledetta” strega bella, delicata, sinuosa come un cigno …”se tu fossi un cigno, avrei cura delle tue piume. Te lo prometto. Non dovrai avere mai paura con me al tuo fianco.” Ed ecco, in una frase, chi è Akim.
Ma al mondo cui appartengono non c’è posto per stelle e sentimentalismi: è un mondo di affari sporchi, di famiglie alleate e criminali, conta solo il potere e il denaro dove le onte si pagano col sangue. Maya e Akim ne saranno vittime entrambi: rapiti, traditi, fuggitivi, divisi. Per sempre.
Germania, anni dopo – Maya non è più quella bambina capricciosa con dei sogni pindarici in testa, ha smesso i panni della principessina e ha cambiato pelle: coglie l’attimo, vive allo sbaraglio, non rincorre più cigni immaginari, pensa solo a mettere insieme un giorno dopo l’altro – “la vita non va sprecata a fissare un pavimento” – quando un uomo riemerge dal suo passato avvertendola della spada di Damocle che grava sulla sua testa. Si potrà fidare di quell’uomo ambiguo e magnetico che cela un’anima subdola sotto completi costosi?
Ma non è il solo che incrocia la strada di Maya: c’è un altro uomo che si insinua velocemente nella sua vita che ha occhi blu come il mare in tempesta, un uomo sfuggente e irresistibile che la fa sentire come non ricordava più di essere stata da tanti anni. Ma non è chi dice di essere. E Maya è appena finita nella bocca del leone.
E’ in arrivo una supernova e la deflagrazione sarà devastante.
Bulgaria – Tutto ricomincia dove la vita di Maya si è fermata: tutto la riporta alla sua terra, agli spettri del passato, ai ricordi che si è lasciata alle spalle, con un chiodo fisso nel cuore che ha ostinatamente ricacciato in un angolo remoto, e finisce ostaggio di un gioco troppo pericoloso dove nessuno verrà a salvarla.
QUEGLI occhi ora sono quelli del suo aguzzino, sono carichi d’odio, di disprezzo e hanno sete di vendetta. Maya pagherà quel rancore con le violenze, le umiliazioni che non placheranno la fame di quell’uomo: ma chi è veramente? Chi è questo Castigo di Dio? Cosa significano le lettere tatuate sulle dita delle mani?
Care Signore della Corte, potete scegliere di essere giudici accusatori o difensori: sul banco degli imputati c’è lei, prima una bambina antipatica, superficiale, stravagante, egoista, poi una donna licenziosa, arida, cinica a cui non vorreste mai essere paragonate o accostate… ma nessuna etichetta corrisponderà alla vera Maya. Ha fatto degli sbagli e li ha pagati con gli interessi, ha dato per scontate troppe cose e le ha perse, ha raschiato il fondo, ma la sua stella non si è mai spenta: guardatela bene e vedrete quanto può essere capace di brillare.
Giudicate lui ora: spregevole, crudele, sadico, vomitategli addosso tutte le nefandezze di cui si è macchiato e ne avreste valide motivazioni: ma i suoi occhi in tempesta – però – raccontano anche un’altra storia, guardate le sue mani, riavvolgete il nastro, e lasciate che vi mostri chi era e chi ancora può essere. Alzate il viso e guardate il cielo in una notte d’estate: siete così certe lui non sia in grado di regalarvelo?
LE OMBRE DEL CIGNO è al di fuori di ogni aula di tribunale: non cerca assoluzione o condanna perché è limpidissimo nella sua oscurità, è luce dentro al buio, l’autrice evita tutti i passi falsi di chi si cimenta con questo genere, non li aggira, li disintegra proprio. E’ il suo terreno congeniale, lo dimostra apertamente e coscienziosamente, non avendo timore di impugnare una lama, colpire e affondare: è chirurgica, maniacale nel tracciare e definire trama, protagonisti, antagonisti, dialoghi. Esalta anche un legame radicato, ossessivo e profondo, una storia d’amore e di sesso che di facile, prevedibile, accomodante non ne ha minimamente traccia. Ve lo potete scordare.
In questo libro ogni pagina è una conquista e una dipendenza: provate a sospendere la lettura e riprenderla il giorno dopo se ne siete in grado. Si fa presto a scrivere una storia cruenta, violenta, dove i fari sono accesi su protagonisti dannati, rotti, tempestosi, artefici delle peggior cose, carichi di bagagli pesanti come macigni, in lotta e ostili col mondo intero. Si fa presto a dire DARK, ma è la Penna di chi lo scrive a fare la differenza: Mary Lin è una macchina perfetta…vi ho detto che è piccola e dolce, no? Lo è, ma scrive con una tempra d’acciaio.
E’ un cigno…neanche da dire: 5 PIUME!!!!!!!
Alla prossima! Moira

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