Review tour ICE ZONE- ZONA DI GHIACCIO di S. P. Hopeful

ICE ZONE – ZONA DI GHIACCIO
DI S.P. HOPEFUL
DATA DI USCITA: 22/03/2023
EDITO DA: O.D.E. EDIZIONI
DISPONIBILE IN FORMATO KINDLE – COPERTINA FLESSIBILE (306 PAGINE)
GENERE: SPORT ROMANCE

TRAMA: «Sai cosa ho imparato da questa esperienza?»
«Cosa?»
«Che quando meno te lo aspetti la vita ti mette alla prova. Puoi essere il migliore, il più bravo a gestire tutto, tuttavia non puoi prevedere il momento in cui il destino decide di mescolare le carte. L’unica cosa che puoi fare è credere in quello che provi, in quello che hai costruito e lottare, lottare fino alla fine per difendere quello che ami. La vita, Julia, è un’altalena di emozioni, è un meraviglioso giro sulle montagne russe, ma sta a noi decidere se vivere appieno queste sensazioni oppure lasciarsi andare senza esse. Io ho solo lottato con tutte le mie forze perché non avrei mai potuto accettare una vita priva di emozioni e senza di te, vivere in quel modo sarebbe stata la mia fine.»

Ci sono vite che sembrano legate. Un filo invisibile che unisce un’anima a quella di un altro individuo per sempre.
William Weber e Julia Allen sono destinati, tenuti insieme da quel legame che pare indissolubile.
Lui rappresenta il suo tutto.
Lei è il suo coraggio e la sua grinta nell’affrontare ogni singola partita su quel ghiaccio che lo ha reso un campione di hockey.
Ogni cosa sembra essere perfetta, ma alcune volte la perfezione può essere spazzata via in un battito di ciglia e quel filo può spezzarsi fino a precipitare nel vuoto.

Ci ritroviamo Peccatrici,
con il libro di oggi vi porto in Canada, a Montréal, sul ghiaccio della NHL perché ICE ZONE – ZONA DI GHIACCIO – di S.P. Hopeful è uno sport romance sull’hockey e io non vedevo l’ora di capire come l’autrice si sarebbe destreggiata con pattini, bastoni e le dinamiche della National Hockey League…mi ha fregato perché ha già segnato un punto a suo favore dimostrando che mastica la materia e non butta lì termini ed azioni a casaccio. Buon segno.
E allora Peccatrici, giochiamo a hockey e conosciamo questa storia.
Una partita dura 60 minuti divisa in tre terzi, la meta finale è la conquista del campionato sollevando in alto la Stanley Cup dove i nomi di giocatori e tecnici verranno incisi sulla coppa e si entrerà nella leggenda: scende sul ghiaccio William “la roccia” Weber, granitica ala destra dei Canadiens de Montréal a fianco del suo capitano Evan Stone (protagonista di ANGELO DI GHIACCIO) e sugli spalti, al suo solito posto, c’è Julia a tifare per lui indossando la maglia numero 2. E’ lei, che è la luce dei suoi occhi, che cerca con lo sguardo tra la folla dopo aver segnato un goal. E Julia, così orgogliosa del suo campione, lo segue e lo supporta sempre: sono una bella coppia consolidata, unita, indivisibile… probabilmente invidiata anche. Sì, è vero, ogni tanto litigano, ma nessuna coppia ne è esente.
Esistono però delle interferenze, dei brutti falli e delle cariche in balaustra che minano questo rapporto che appariva solido, inscalfibile e tutte le sicurezze si sgretolano e i dubbi affiorano. Resisteranno ai contraccolpi che gli si pareranno davanti? Durante la partita Julia spedisce Will in “panca puniti” credendo di poter continuare a giocare da sola, ma senza il suo campione è una stella che non brilla, e William dimostra, scatto dopo scatto, che il soprannome per cui è famoso non gli è stato dato a caso e ha tutte le intenzioni di schivare gli avversari, i colpi bassi e realizzare il suo miglior assist.
La Hopeful, da buon coach, stabilisce che c’è ancora tanto minutaggio da giocare e che si può ancora vincere questa partita fintanto che l’arbitro non ne fischia il termine: Julia e William sembrano tornati in parità, ma al suono finale, inaspettatamente, si va all’overtime (tempi supplementari) perché un nuovo evento spiazzante crea una crepa in questa storia idilliaca. E il gioco riprende: i loro cuori, un blackout e frammenti di ricordi sbiaditi, le ansie e le paure, scivolano come il puck sul ghiaccio diventando imprendibile, ingestibile e si rischia davvero che il match si decida con gli shootout (rigori). E uno dei due, in quel caso, perderà se non ritrovano gli equilibri. Le lame taglienti dei pattini possono fare molto male e lasciare segni indelebili nel loro rapporto se non riusciranno a giocare nella stessa linea, a ritrovare il sincronismo che li aveva resi affini: non sarà facile ma, dopotutto, niente nell’hockey lo è. Un gioco spettacolare, veloce, la posta in palio è salire sul tetto del mondo, ma richiede enormi sacrifici e Julia e Will lo sanno bene. Alzeranno insieme quella benedetta Stanley Cup?
Non mi ero ancora avvicinata alla Penna di questa autrice e ammetto che mi piace misurarmi con ciò che non conosco e che è fuori dal mio “terreno di caccia” ma al richiamo dell’hockey non ho resistito e sono stata attratta come col canto delle sirene. La Hopeful mi ha fatto capire a chiare lettere che sa di che sta parlando, sa dove voler portare la storia e i suoi protagonisti, mi ha detto – tra le righe del libro – “fidati di me” e dai una chance a Julia e William. L’ho fatto e ho riscoperto il gusto di persone positive e al contempo deluse e impreparate agli eventi, ma combattive che lottano per difendere il loro amore e non si danno per vinte: cadono, si infortunano, si rialzano perchè la vittoria è alla loro portata, devono solo crederci fino in fondo e chiudere il cerchio con il premio più grande.
“Coach” Hopeful scrive in maniera snella, genuina, senza fronzoli o pomposità, le parole viaggiano spedite senza intoppi in maniera piacevolissima e forse non me l’aspettavo. La mia “punizione” adesso è andare a leggere il libro che precede questo (Angelo di ghiaccio) perché non posso lasciarmi indietro Evan e Mya!
Peccatrici, il match è finito, se vi state chiedendo chi ha vinto i playoff non vi resta che leggere questa storia: io ripongo pattini, bastone, casco e protezioni e vi aspetto alla prossima volta! Moira


4.5 PIUME


Si ringrazia la O.D.E. EDIZIONI per la copia ARC gentilmente concessa

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