In collaborazione con Royal Books Edizioni che ringrazio per la copia concessa
Ancora buongiorno Peccatrici,
venerdì scorso vi ho parlato di “ARIA”, il primo volume di questa dilogia firmata da Jennifer Hartmann e pubblicata in Italia da Royal Books Edizioni; la serie si conclude con “CODA”, il suo esito naturale.
Sei anni. Il tempo che occorre a ricucire i pezzi, a riappropriarsi di un equilibrio che era fuggevole e precario, trovare uno scopo per incanalare le energie e mettere al servizio di altri il proprio bagaglio insegnando a vedere i campanelli d’allarme e a non cadere in dipendenze corrosive. Un percorso necessario in solitudine, dimenticando o provare a farlo, ciò che è relegato nel passato, ma che squarcia la quiete e la monotonia guadagnata tornando drammaticamente nel presente.
Non conta il tempo, non importano i confini geografici, c’è bisogno di accorciare le distanze prima che la detonazione non lasci che macerie e rovine.
“CODA” si apre con una motivazione tragica e angosciante dove tutto pare precipitare, ma chi una volta era debole e schiavo delle proprie paure, deve mostrarsi una roccia e accoglierne il peso sulle spalle. Lo deve a lui, a loro e a sé stessa.
Chelsie e Noah sono uniti da una sventura tremenda, ma stavolta è lei il supporto, colei che deve tenere in piedi tutta la situazione facendo da scudo protettore: adesso può farlo, adesso è resistente e più consapevole.
Ma lui è sempre lo stesso uomo, quello che non ha dimenticato e stare vicini non fa altro che riaccendere quello che doveva restare sepolto sotto la brace. Lei non si chiuderà la porta alle spalle, oggi è pronta ad essere vigile e una presenza confortevole adesso che è Noah la parte più instabile e a sentire il terreno friabile sotto i piedi.
Il romanzo riparte con un lasso di tempo considerevole mostrandoci due individui che sono andati avanti con le loro vite, ma che mai hanno visto sfilare dalle dita quel filo che li univa: Chelsie ha combattuto la sua battaglia personale, lui se ne trova davanti una in cui non sa se potrà vincere e risalire la china. Ha persone che dipendono da lui, quell’ancora che è la musica e ha accanto chi crede in lui e che è disposta a tutto pur di riportarlo in superficie.
La Hartmann proietta una trama che avvia una componente anche di suspence trascinando gli interludi sentimentali di una coppia che non avrebbe mai dovuto formarsi, poi dividersi e rivedersi, ma che invece si è cementata in un itinerario che mescola dolore, rabbia, vendetta e buone intenzioni. E quel filo si riavvolge portandoli a pochi metri, centimetri, millimetri l’uno dall’altra, fino a respirare la stessa Aria.
Buona lettura Peccatrici, ci vediamo la prossima volta.
Moira




