Recensione doppia THE HUNTER di Laura Pellegrini

THE HUNTER (IV vol. The Blackwood Series)
di Laura Pellegrini
DATA DI USCITA: 24/03/2023
SELFPUBLISHING
DISPONIBILE SU KINDLE – COPERTINA FLESSIBILE E RIGIDA (309 PAGINE)

TRAMA: Romanzo autoconclusivo.
Rivisitazione in chiave moderna della fiaba di Biancaneve.
Genere: second chance – hate to love

Lord Hunter Lennox, terzo di nascita del Duca di Highfield, è esattamente ciò che si può definire la pecora nera della famiglia. Capelli lunghi fino alle spalle, occhi magnetici color dell’ambra, sguardo perennemente imbronciato. Bello, ricco e potente, preferisce le corse in moto o gli sport estremi piuttosto che le riviste patinate. Sfidare la morte è per lui un gioco, ma ciò che pochissimi sanno è che la sua è una scelta.
Hunter vuole scordare chi è, da dove proviene, ma più di tutto vuole infangare la sua anima per dimenticare l’unica persona che abbia mai amato in tutta la sua vita.

White Anderson è una splendida donna in carriera. L’architettura e l’arte sono per lei linfa vitale che ha usato come uno scudo per difendersi dal dolore, ma più di tutto, per proteggersi dalla mancanza dell’unico uomo che abbia mai amato e al quale ha dovuto dire addio.

Due cuori imperfetti, un segreto per troppo tempo taciuto, due strade che sembrano allontanarsi sempre più, fino a quando l’impossibile diventa realtà.

Dal retelling di Biancaneve, The Hunter è la storia di due anime speculari alla continua ricerca dell’altra metà, come due parti precise di una mela. È una storia di riscatto, di seconde possibilità e di rinascita.


Gli avvenimenti di questa storia si svolgono nello stesso arco temporale di Secret Wishes di Leila Awad. I libri possono essere letti anche separatamente.

The Hunter è il quarto volume della Blackwood Castle Series, composta da 7 libri autoconclusivi. Ogni singola storia riguarda la rivisitazione in chiave moderna di una tra le fiabe più amate. La lettura dei romanzi è autonoma e indipendente da quella degli altri volumi, precedenti o successivi.

A CURA DI MOIRA.

Peccatrici, siete pronte a tornare bambine ed ascoltare una nuova fiaba?
IV volume della The Blackwood Castle Series e “THE HUNTER”, il retelling di Biancaneve, lo firma Laura Pellegrini mettendo al centro della storia il terzogenito del Duca di Highfield, il figlio cadetto, lo scapestrato, il ribelle: Hunter.
Ma vi svelo una cosa: dovrete crescere subito e in fretta perché la storia di Biancaneve e il Cacciatore è ben diversa da come la ricordavate……
Chi è Biancaneve, innanzitutto? E’ White, “bianca come la neve, rossa come il sangue e nera come l’ebano” con un’anima candida e immacolata…o così la ricorda Hunter quando la conobbe all’Università – “bella tra le belle” – tanto luminosa e abbagliante da averlo letteralmente stregato.
E chi è il Cacciatore? E’ lui, predatore tra i predatori, la tempesta perfetta abbattutasi su White rendendola vittima a sua volta di un magnifico incantesimo. E dalla magia al vivere una favola è stato un attimo.
E vissero felici e contenti……Ma neanche per idea. 
Le favole finiscono, i sogni si infrangono, gli occhi si aprono e la realtà ti guarda dritto a muso duro.
Oggi Hunter è un uomo votato all’autodistruzione, lascivo, promiscuo che soffoca in tutti i modi possibili quel cappio che lo attanaglia, lo soffoca e lo perseguita: vuole perdersi perché incapace di ritrovarsi. Una volta scomparsi i suoi punti di riferimento è apatico, incompreso, devastato e alla deriva. E in lontananza non c’è alcun porto sicuro in cui attraccare: aspetta, quasi con impazienza, che una folata di vento lo porti via e che lo disperda definitivamente. Tanto dalla vita non pretende né vuole niente, ha già perso tutto ciò che più contava. 
E’ un eco che rimbomba dentro al suo castello, è figlio unico in mezzo ai fratelli, è una pecora nera in mezzo al gregge, è un bicchiere vuoto, in un’orgia di persone è solo e lo è anche quando sfida i suoi limiti per oltrepassarli. Lui si crede il Cacciatore che insegue e stana le sue prede, ma si sbaglia: la preda è lui, braccato dai suoi incubi, dall’apatia, dalla solitudine e dalle mutilazioni che infligge alla sua anima. E senza Biancaneve non ha stimoli per cacciare. Aspetta solo che la sua carcassa venga divorata dagli avvoltoi.
E White? La più bella del Reame che fa oltre ad essersi costruita una carriera come rinomato e richiesto architetto? Sopravvive evidentemente: ad un passato che l’ha piegata ma forgiata, alla più grande delusione della sua vita, ad un peso che non se ne vuole andare, ma ha deciso di continuare sulla sua strada senza più voltarsi indietro. Perché se guarda indietro vede sempre LUI. Solo LUI. Ed è sempre il suo viso che vede costantemente riflesso nello specchio.
Sono entrambi ancora sotto incantesimo o vittime di una maledizione?
E ho pensato di guardare la fiaba da un’altra prospettiva…. Laura Pellegrini mi ha offerto molto di più di quanto abbia scritto…..
Hunter Lennox, protagonista assoluto del libro, e è contemporaneamente tutti i personaggi creati dai fratelli Grimm dove fa il bello e il cattivo tempo riuscendo ad essere il cacciatore, la mela avvelenata, la strega, il principe e i 7 nani messi assieme perché Hunter è completo: è istinto e azione, è nocivo pur essendo bello come il peccato, è tentatore e crea dipendenza, è dolce e protettivo, è colto, è puro e innocente a suo modo. Si è addormentato in una teca infrangibile coperto dai suoi ricordi, dal dolore, dai suoi sbagli e dalle perdizioni: aspetta solo il bacio dell’unico amore per risvegliarsi e riprendere in mano le redini della sua vita portandola nella giusta direzione.  Siamo proprio sicure di chi sia Biancaneve?
La scrittura della Pellegrini non ha bisogno di molte presentazioni essendo autrice collaudata ed esperta: in THE HUNTER sceglie volutamente la terza persona e una narrazione consona allo stile della Serie, la rende soave e poi la “sporca” premendo l’acceleratore e dando gas alle componenti più hot e perverse perché perfettamente coerenti ed in linea con la figura tormentata del protagonista. Ci porta oltre la tenuta di Blackwood, ci porta oltre il bosco che ben conosciamo, ci porta in un luogo tanto caro e significativo per Hunter catturandone anche quel filo di malinconia che non guasta affatto. E che mannaggia a lei mi ha fatto commuovere!
E anche Laura ci ricorda chi sono i Signori di Blackwood, l’unione familiare, che ruolo hanno e come proseguono le loro vite, ma getta abilmente più di un amo su chi verrà dopo Biancaneve. …e le favole non finiscono mai. Per fortuna.
Lascio Hunter e White a riscrivere la loro storia e aspetto di conoscere chi aprirà nuovamente i cancelli del castello: aspettate con me Peccatrici? Moira
4.5 PIUME

A CURA DI CARMEN.

Bentrovate Peccatrici appassionate di romance, 
eccoci arrivate al giro di boa della “The Blackwood Castle Series”: senza neanche rendermene conto siamo già al quarto volume, The Hunter, dedicato alla rivisitazione in chiave moderna della fiaba di Biancaneve, scritto da Laura Pellegrini, un’altra rivelazione per il mio background da lettrice. 

Sono rimasta affascinata dalla scrittura dotta e musicale. L’intreccio della trama mi ha reso incapace di interrompere il suo divenire anche in virtù di come è stata raccontata. Laura sei stata una meravigliosa incantatrice!
Ho rivissuto con stupore alcune scene descritte nel volume precedente, dedicato ad Alistair, da una diversa angolazione, poiché questo volume e il precedente hanno lo stesso spazio temporale.
L’autrice ha valorizzato i personaggi della fiaba originale, compresi, ebbene sì, anche i sette nani, e l’aspettativa non è stata delusa.
Hunter, terzogenito della famiglia Lennox, è colui che ha subìto in maniera più drammatica la perdita della mamma, a seguito di un incidente, vuoi per il legame viscerale vuoi per l’età giovanissima in cui ha affrontato tale perdita. Una mancanza che lo ha fatto sprofondare in un baratro senza fine.

Il sentirsi completamente solo nel provare un dolore lacerante, il non capacitarsi come gli altri componenti della famiglia siano riusciti ad elaborare la morte della madre, riprendendo in mano le proprie esistenze, e a vivere nonostante tutto sono i motivi che spingono Hunter a continuare a mettere in gioco la sua vita, attraverso corse in moto al limite della sicurezza e arrampicate senza protezioni, frequentazioni ambigue e rapporti promiscui… tutto per punire se stesso, svilire la sua anima e il suo corpo. 
Sfidare la vita e la sua famiglia sono, per Hunter, l’unico modo per non cadere nell’obblio del suo profondo dolore.

L’unico squarcio di luce ad attraversare le tenebre della sua anima, aveva avuto luogo dieci anni prima, in un giorno di primavera, presso la UCL University di Londra quando aveva visto lei, lei che lo aveva colpito con la sua bellezza e la sua grazia.

Dio, era così bella da farlo disperare.

In quel tempo Hunter era rifiorito come fanno i fiori in primavera, perché lei, nuda tra le sue braccia, era la vita. Era lo sbocciare dei ciliegi, la lenta crescita di una mela attaccata al picciolo.

Poi di nuovo il buio, il suo “sole” lo aveva lasciato per sua stessa colpa e il dolore materno si era amplificato nel ricordo bruciante dell’unica donna che era riuscita a rallentare la folle corsa contro se stesso.
White Anderson, solare, dolce ma determinata, segnata dalla perdita dei suoi genitori, cresciuta nei colori brillanti della campagna del Derbyshire, si era innamorata di quel ragazzo cupo e tenebroso, condividendo con lui un amore così totalizzante da non reggere il confronto con nessun altro nei dieci anni successivi alla fine della loro relazione.
Grimilde, una stratega travestita da amica, è l’antagonista di questa storia d’amore: ordisce inganni e bugie, avvelenando il cuore e l’anima degli inconsapevoli White e Hunter, per il suo vanaglorioso disegno di ricchezza e prestigio … miserevole il suo comportamento!
Il destino, il protagonista assoluto, si riprende il ruolo sottrattogli da Grimilde e le presenta il conto con gli interessi… che soddisfazione!
Le sorelle di Hunter, Snow e Alice Lennox, adorabili, sbloccano l’impasse tra Hunter e White.
Che finale da film!

«Dove sei stato tutto questo tempo? Mi è sembrato di morire.».
«A cercarmi. A cercarti.»

La bellezza di questo romanzo è l’inno al Vero amore: vince sulla cattiveria e le avversità. Da brividi!

Lei era tutta l’immensità del cielo, la brillantezza delle stelle, il calore del sole, racchiusi in un piccolo e splendido corpo. Lei era tutta la sua vita, dall’inizio alla fine. L’essenza.

A me non resta che C O N S I G L I A R V E L O!
Alla data della stesura di questa recensione è stato reso noto il titolo e l’autrice del quinto volume della serie: The Wonderment dalla penna di Alice Winchester, retelling in chiave moderna di Alice nel paese delle meraviglie, una delle fiabe più complesse, ma di questo parleremo la prossima volta!
Non vedo l’ora di scorgere Bianconiglio, inseguirlo nelle viscere della terra e vivere le avventure di Alice Lennox… venite con me!
Carmen
5 PIUME

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